Buongiorno
Il Pd che vogliamo. Un assessorato
Il blog di Vito Troilo
mercoledì 26 luglio 2017
23.49
«Potrebbe essere assegnato, nel solco di una consolidata collaborazione e affinità, a un'esponente (l'apostrofo non è un errore: dovrebbe trattarsi di una donna) del gruppo "Il Pd che vogliamo", guidato da Tommaso Galantino»...
Lo scorso 18 luglio, nel blog "Attendo che decadi", ho riportato uno di quei rumors che da molto, troppo tempo riecheggiano nell'aria. Il momento dell'ingresso in giunta di un (meglio: di una) rappresentante della frangia democratica che ha caldeggiato e favorito, dall'interno, l'ingresso di Francesco Spina nel Partito Democratico sembra essere finalmente arrivato. Le cortesi e pubbliche "smentite" dell'ex assessore al bilancio della prima giunta Napoletano, un signore della politica d'altri tempi, sono state decisamente vanificate dalla dichiarazione di voto pronunciata da Gigi Di Tullio, portacolori del gruppo in consiglio comunale, martedì sul punto all'ordine del giorno riguardante la causa di incompatibilità del sindaco Francesco Spina.
L'entrata in giunta di un riferimento (inutile fare nomi: avete indovinato già tutti) del gruppo politico sorretto dalle ottime menti di gente come Tommaso Galantino, Nicola Mallardi, Carlo Rocco e altri non sarebbe uno scandalo, anzi. Senza nulla togliere a chi dovrà lasciare il posto, la maggiore connotazione politica di un esecutivo che non potrà amministrare oltre l'ordinario sarà indispensabile, tenendo conto che Vittorio Fata, assessore puramente politico, dovrà adempiere ai compiti più tecnici che toccano a un sindaco, seppure facente funzione.
Il rimpasto è dietro l'angolo (le novità potrebbero anche essere due), nonostante Spina abbia dimostrato, in oltre quattro anni, di saper gestire i suoi senza scombussolamenti. L'unione delle tante debolezze dei singoli consiglieri comunali e assessori, quasi tutti di estrazione civica e senza alcun ancoraggio a livelli superiori (con eccezioni di rilievo marginale), ha dato al sindaco la forza per trascinare in totale tranquillità una maggioranza e un esecutivo da una parte all'altra dello schieramento. La strada verso Roma, però, è molto più lunga e questo Francesco Spina, abile e accorto, lo ha sempre saputo. Uno sbocco naturale è il rapporto privilegiato con un settore del Partito Democratico tutt'altro che ostile sul territorio, specie da quando è sfumata l'approvazione di una legge elettorale nella quale i comuni di Bisceglie e Terlizzi si sarebbero "pericolosamente" ritrovati all'interno dello stesso collegio per la Camera dei deputati...
Gigi Di Tullio, dopo aver mostrato le mani libere già lo scorso 25 giugno, riconsegnando al sindaco la delega ai servizi cimiteriali, martedì ha involontariamente interpretato una frase pronunciata dal suo ex leader Franco Napoletano, nella cui principale lista a sostegno ("Il faro"), era stato eletto: «Questa decisione ha il pregio di accelerare processi politici in fase di stallo da troppo tempo» ha affermato il già sindaco riferendosi alla causa di incompatibilità di Spina. La differenza è che Napoletano anela le primarie del centrosinistra, "Il Pd che vogliamo" un assessorato. Ognuno ha quello che si merita. Buonanotte.
Lo scorso 18 luglio, nel blog "Attendo che decadi", ho riportato uno di quei rumors che da molto, troppo tempo riecheggiano nell'aria. Il momento dell'ingresso in giunta di un (meglio: di una) rappresentante della frangia democratica che ha caldeggiato e favorito, dall'interno, l'ingresso di Francesco Spina nel Partito Democratico sembra essere finalmente arrivato. Le cortesi e pubbliche "smentite" dell'ex assessore al bilancio della prima giunta Napoletano, un signore della politica d'altri tempi, sono state decisamente vanificate dalla dichiarazione di voto pronunciata da Gigi Di Tullio, portacolori del gruppo in consiglio comunale, martedì sul punto all'ordine del giorno riguardante la causa di incompatibilità del sindaco Francesco Spina.
L'entrata in giunta di un riferimento (inutile fare nomi: avete indovinato già tutti) del gruppo politico sorretto dalle ottime menti di gente come Tommaso Galantino, Nicola Mallardi, Carlo Rocco e altri non sarebbe uno scandalo, anzi. Senza nulla togliere a chi dovrà lasciare il posto, la maggiore connotazione politica di un esecutivo che non potrà amministrare oltre l'ordinario sarà indispensabile, tenendo conto che Vittorio Fata, assessore puramente politico, dovrà adempiere ai compiti più tecnici che toccano a un sindaco, seppure facente funzione.
Il rimpasto è dietro l'angolo (le novità potrebbero anche essere due), nonostante Spina abbia dimostrato, in oltre quattro anni, di saper gestire i suoi senza scombussolamenti. L'unione delle tante debolezze dei singoli consiglieri comunali e assessori, quasi tutti di estrazione civica e senza alcun ancoraggio a livelli superiori (con eccezioni di rilievo marginale), ha dato al sindaco la forza per trascinare in totale tranquillità una maggioranza e un esecutivo da una parte all'altra dello schieramento. La strada verso Roma, però, è molto più lunga e questo Francesco Spina, abile e accorto, lo ha sempre saputo. Uno sbocco naturale è il rapporto privilegiato con un settore del Partito Democratico tutt'altro che ostile sul territorio, specie da quando è sfumata l'approvazione di una legge elettorale nella quale i comuni di Bisceglie e Terlizzi si sarebbero "pericolosamente" ritrovati all'interno dello stesso collegio per la Camera dei deputati...
Gigi Di Tullio, dopo aver mostrato le mani libere già lo scorso 25 giugno, riconsegnando al sindaco la delega ai servizi cimiteriali, martedì ha involontariamente interpretato una frase pronunciata dal suo ex leader Franco Napoletano, nella cui principale lista a sostegno ("Il faro"), era stato eletto: «Questa decisione ha il pregio di accelerare processi politici in fase di stallo da troppo tempo» ha affermato il già sindaco riferendosi alla causa di incompatibilità di Spina. La differenza è che Napoletano anela le primarie del centrosinistra, "Il Pd che vogliamo" un assessorato. Ognuno ha quello che si merita. Buonanotte.