Buongiorno
Il rimatometro
Il blog di Vito Troilo - BisceglieViva
martedì 18 aprile 2017
17.45
Lasciate decantare le festività pasquali mi sono chiesto quale altro argomento, all'infuori dell'affaire rifiuti, potessi affrontare in questo blog. La tematica è, purtroppo, ancora ritenuta prioritaria da tantissimi biscegliesi, cui ho più o meno involontariamente tastato il polso facendo quello che spesso, a chi ha la responsabilità di prendere le decisioni, non riesce: ascoltare.
Tutte le "formule magiche" di questa fase che definirei di riscaldamento in vista della lunghissima campagna elettorale per le amministrative del maggio 2018 sono frutto delle miscele di varie banalità e si contraddistinguono, senza alcuna esclusione, per un dettaglio tutt'altro che di poco conto: non sembra mai chiaramente espressa l'intenzione di porre fine alla notevole evasione Tari stimata di circa 5000, forse 6000 utenze, la cui mancata emersione costituisce un triplice danno per la collettività: incassi più bassi, imposizione più alta ai danni dei "fessi" che pagano, costi maggiori perché chi non ha mai pagato o non paga da diversi anni la tassa sulla spazzatura comunque i rifiuti li produce e adesso, dopo la "geniale" trovata di far sparire i cassonetti dalla sera alla mattina, li conferisce dove può, certo non all'interno dei discussi mastelli che peraltro non potrebbe ritirare, perché provandolo a fare si autodenuncerebbe...
Fissatelo a mente: l'anno precedente alle comunali si asfaltano le strade, si distribuiscono contributi a pioggia alle associazioni e si promettono splendide agevolazioni su qualsiasi tributo locale. Con quale credibilità, oggi, qualcuno potrebbe seriamente affermare di essere disposto a "scovare" e "regolarizzare" gli evasori Tari (operazione che è pure semplice: sarebbe sufficiente incrociare i dati del catasto)? Quale futuro candidato sindaco, vero o presunto, in pieno possesso delle sue facoltà mentali, lo dichiarerebbe? Mettersi contro un bacino potenziale di quasi 10 mila elettori? Non lo farà nessuno, sicuro.
Questa città dovrebbe andare alle urne, nel maggio 2018, col sistema del "rimatometro", per consentire a chi spende una barca di soldi per pagare un'imposta vergognosa (la Tari) di far valere di più il suo voto. La realtà sarà differente, perché a risultare decisivi per l'elezione del nuovo sindaco e del consiglio comunale saranno proprio quelli che non hanno mai pagato la Tari. C'è un deficit di democrazia anche nell'immondizia. Buonanotte.
Tutte le "formule magiche" di questa fase che definirei di riscaldamento in vista della lunghissima campagna elettorale per le amministrative del maggio 2018 sono frutto delle miscele di varie banalità e si contraddistinguono, senza alcuna esclusione, per un dettaglio tutt'altro che di poco conto: non sembra mai chiaramente espressa l'intenzione di porre fine alla notevole evasione Tari stimata di circa 5000, forse 6000 utenze, la cui mancata emersione costituisce un triplice danno per la collettività: incassi più bassi, imposizione più alta ai danni dei "fessi" che pagano, costi maggiori perché chi non ha mai pagato o non paga da diversi anni la tassa sulla spazzatura comunque i rifiuti li produce e adesso, dopo la "geniale" trovata di far sparire i cassonetti dalla sera alla mattina, li conferisce dove può, certo non all'interno dei discussi mastelli che peraltro non potrebbe ritirare, perché provandolo a fare si autodenuncerebbe...
Fissatelo a mente: l'anno precedente alle comunali si asfaltano le strade, si distribuiscono contributi a pioggia alle associazioni e si promettono splendide agevolazioni su qualsiasi tributo locale. Con quale credibilità, oggi, qualcuno potrebbe seriamente affermare di essere disposto a "scovare" e "regolarizzare" gli evasori Tari (operazione che è pure semplice: sarebbe sufficiente incrociare i dati del catasto)? Quale futuro candidato sindaco, vero o presunto, in pieno possesso delle sue facoltà mentali, lo dichiarerebbe? Mettersi contro un bacino potenziale di quasi 10 mila elettori? Non lo farà nessuno, sicuro.
Questa città dovrebbe andare alle urne, nel maggio 2018, col sistema del "rimatometro", per consentire a chi spende una barca di soldi per pagare un'imposta vergognosa (la Tari) di far valere di più il suo voto. La realtà sarà differente, perché a risultare decisivi per l'elezione del nuovo sindaco e del consiglio comunale saranno proprio quelli che non hanno mai pagato la Tari. C'è un deficit di democrazia anche nell'immondizia. Buonanotte.