Buongiorno
Al lupo! Al lupo!
Bisceglie calcio, che succede?
giovedì 2 luglio 2020
L'accostamento tra la favola di Esopo e il comportamento di Nicola Canonico potrebbe sembrare azzardato ma l'impressione suscitata dall'ennesimo annuncio di un disimpegno dell'imprenditore di Palo del Colle dalle vicende del calcio biscegliese è che si corra il rischio di non credere alle sue affermazioni. E se questa volta fosse vero?
Il Bisceglie è retrocesso in Serie D, campionato al quale dovrebbe iscriversi entro il 24 luglio con un nuovo assetto societario secondo quanto sostenuto nella nota del presidente.
L'obiettivo di Canonico è dimostrare ancora una volta - qualora fosse necessario - l'impossibilità di fare calcio di un certo livello, a Bisceglie, senza di lui pur se di questo, in realtà, si sono convinti persino i suoi numerosi detrattori e gli inguaribili ottimisti.
L'aspetto paradossale della situazione è l'affidamento "virtuale" del diritto sportivo, della "risoluzione della crisi" e quindi delle sorti dell'A. S. Bisceglie ad Angelantonio Angarano, il cui silenzio in questi giorni è stato emblematico e per certi versi meritorio: il Sindaco ha finalmente rotto l'ipocrita e sbagliata abitudine di ritenere che un'amministrazione comunale debba occuparsi per forza di garantire la sopravvivenza di una società sportiva.
In realtà, se dovessimo riavvolgere il nastro e fingere di dare credito alle più assurde voci circolate fino alle scorse settimane, il telefono di Canonico sarebbe già impazzito per le numerose telefonate in arrivo da referenti di potenziali gruppi pronti a subentrare nella gestione del Bisceglie. Dal tipo marchigiano (lo ricordate?) alle varie fantomatiche "cordate", per anni sono state diffuse cavolate talmente evidenti da meritare il nostro totale dileggio, alle quali però qualche tifoso, naturalmente in buona fede e per amore dei colori nerazzurri, ha per giunta creduto.
400 mila euro a stare stretti: questo, in sostanza, il budget necessario per sostenere il peso del subentro a Nicola Canonico - che ha annunciato l'intenzione di lasciare il Bisceglie a titolo gratuito - e affrontare l'eventuale partecipazione al torneo di Serie D nella stagione 2020-2021, col disbrigo dei campionati giovanili obbligatori, la gestione del passaggio al regime dilettantistico... Una somma che in alcuni casi (Nardò) in questa strana annata non è stata sufficiente neppure ad assicurarsi la salvezza sul campo. Chi si farà avanti?
Lo scenario è cupo, pur se 23 giorni non sono pochissimi. Solo un colpo di teatro potrebbe modificarlo, al netto di improvvise e concrete folgorazioni sulla via di Damasco di altri soggetti che però non sembrano potersi palesare: Canonico che ci ripensa e resta in sella rilanciando con la richiesta di riammissione in C, che peraltro avrebbe buone probabilità di successo, nell'estremo tentativo di ricompattare ciò che resta dell'ambiente.
A quel punto, più che alla favola di Esopo, penseremmo al bel film del '92 di Carlo Verdone con Sergio Rubini e Francesca Neri. In fondo, il titolo è lo stesso.
Il Bisceglie è retrocesso in Serie D, campionato al quale dovrebbe iscriversi entro il 24 luglio con un nuovo assetto societario secondo quanto sostenuto nella nota del presidente.
L'obiettivo di Canonico è dimostrare ancora una volta - qualora fosse necessario - l'impossibilità di fare calcio di un certo livello, a Bisceglie, senza di lui pur se di questo, in realtà, si sono convinti persino i suoi numerosi detrattori e gli inguaribili ottimisti.
L'aspetto paradossale della situazione è l'affidamento "virtuale" del diritto sportivo, della "risoluzione della crisi" e quindi delle sorti dell'A. S. Bisceglie ad Angelantonio Angarano, il cui silenzio in questi giorni è stato emblematico e per certi versi meritorio: il Sindaco ha finalmente rotto l'ipocrita e sbagliata abitudine di ritenere che un'amministrazione comunale debba occuparsi per forza di garantire la sopravvivenza di una società sportiva.
In realtà, se dovessimo riavvolgere il nastro e fingere di dare credito alle più assurde voci circolate fino alle scorse settimane, il telefono di Canonico sarebbe già impazzito per le numerose telefonate in arrivo da referenti di potenziali gruppi pronti a subentrare nella gestione del Bisceglie. Dal tipo marchigiano (lo ricordate?) alle varie fantomatiche "cordate", per anni sono state diffuse cavolate talmente evidenti da meritare il nostro totale dileggio, alle quali però qualche tifoso, naturalmente in buona fede e per amore dei colori nerazzurri, ha per giunta creduto.
400 mila euro a stare stretti: questo, in sostanza, il budget necessario per sostenere il peso del subentro a Nicola Canonico - che ha annunciato l'intenzione di lasciare il Bisceglie a titolo gratuito - e affrontare l'eventuale partecipazione al torneo di Serie D nella stagione 2020-2021, col disbrigo dei campionati giovanili obbligatori, la gestione del passaggio al regime dilettantistico... Una somma che in alcuni casi (Nardò) in questa strana annata non è stata sufficiente neppure ad assicurarsi la salvezza sul campo. Chi si farà avanti?
Lo scenario è cupo, pur se 23 giorni non sono pochissimi. Solo un colpo di teatro potrebbe modificarlo, al netto di improvvise e concrete folgorazioni sulla via di Damasco di altri soggetti che però non sembrano potersi palesare: Canonico che ci ripensa e resta in sella rilanciando con la richiesta di riammissione in C, che peraltro avrebbe buone probabilità di successo, nell'estremo tentativo di ricompattare ciò che resta dell'ambiente.
A quel punto, più che alla favola di Esopo, penseremmo al bel film del '92 di Carlo Verdone con Sergio Rubini e Francesca Neri. In fondo, il titolo è lo stesso.