Buongiorno
Biscegliesi stufi della logica del "muro contro muro"
Cittadini sempre più lontani dagli schemi classici della dialettica politica
lunedì 24 ottobre 2022
11.30
Un dato emerge prepotente, specie in queste ultime settimane, a conferma di una tendenza accentuata dalla pandemia: i biscegliesi non ne possono più del classico schema di dialettica politica "muro contro muro" e soprattutto non sopportano il fatto che non si parli di come affrontare e risolvere i loro problemi. Ai cittadini, alla "gente comune", persino a chi si informa con una certa frequenza e finanche agli addetti ai lavori non frega assolutamente nulla degli attacchi personali, di chi sta con chi, di chi torna con chi, di chi si allea con chi. Sarebbe sufficiente fermarsi un attimo e prestare ascolto agli umori più sinceri di una comunità esausta dei personalismi, insofferente ai meccanismi triti e ritriti della polemica a tutti i costi: i biscegliesi chiedono soluzioni e non tollerano gli stucchevoli scambi reciproci di accuse fra le parti. I commenti, le considerazioni, i discorsi vanno tutti nella stessa direzione.
È una netta inversione di tendenza rispetto al recente passato che, a pochi mesi dall'appuntamento elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e l'individuazione del sindaco, induce a importanti riflessioni riguardo la distanza, talvolta notevole, fra le intenzioni tra coloro che si propongono per la gestione della cosa pubblica e le reali esigenze dei cittadini. Un divario crescente che potrebbe fare la differenza la prossima primavera: la proposta politico-amministrativa più credibile (e non per forza quella più accattivante) sarà con ogni probabilità premiata dal suffragio degli elettori. I toni della campagna - inutile farsi illusioni - saranno truculenti, esagerati, grossolani e il dibattito sarà presto intriso di fango: quel che è cambiato, in modo netto, è l'atteggiamento dei biscegliesi verso queste dinamiche. A loro, mai come questa volta, non fregherà una mazza.
È una netta inversione di tendenza rispetto al recente passato che, a pochi mesi dall'appuntamento elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e l'individuazione del sindaco, induce a importanti riflessioni riguardo la distanza, talvolta notevole, fra le intenzioni tra coloro che si propongono per la gestione della cosa pubblica e le reali esigenze dei cittadini. Un divario crescente che potrebbe fare la differenza la prossima primavera: la proposta politico-amministrativa più credibile (e non per forza quella più accattivante) sarà con ogni probabilità premiata dal suffragio degli elettori. I toni della campagna - inutile farsi illusioni - saranno truculenti, esagerati, grossolani e il dibattito sarà presto intriso di fango: quel che è cambiato, in modo netto, è l'atteggiamento dei biscegliesi verso queste dinamiche. A loro, mai come questa volta, non fregherà una mazza.