Buongiorno
Brumotti ci riporta alla realtà
Urge un rilancio sociale
martedì 2 aprile 2019
10.53
Se qualcuno avesse dimenticato o fatto finta di non tenerne conto, Vittorio Brumotti da Finale Ligure ci ha sbattuto la verità in faccia: a Bisceglie si spaccia droga.
Spesso non è il messaggio in sé a suscitare riflessione e approfondimento, quanto la cassa di risonanza utilizzata per lanciarlo. La vetrina di "Striscia la notizia" (la puntata di lunedì 1 aprile ha fatto registrare una media di 5.293.000 spettatori con uno share del 20.2%) è senza dubbio più in vista rispetto a quella di "Kilimangiaro" (1.436.000 spettatori per l'11% di share domenica 24 marzo): gli italiani che hanno seguito il reportage del campione mondiale di bike trail dal centro storico biscegliese sono molti più di coloro che hanno visto e ascoltato il geologo Mario Tozzi tessere le lodi del Dolmen della Chianca.
Questa città ha vissuto, lo scorso 21 marzo, un momento altissimo: la marcia contro le mafie promossa dal Presidio Libera "Sergio Cosmai" di Bisceglie. Molto più che una banale occasione, per ragazze e ragazzi, di saltare le lezioni.
Quella mattina è parso chiaro che una parte non trascurabile della gioventù biscegliese abbia la piena consapevolezza di un fenomeno criminale tutt'altro che lontano dalla nostra realtà. Nessuno (istituzioni, scuola, associazionismo) ha dato seguito a quel movimento; non si sono registrati interventi concreti; non si è passato dalle parole ai fatti; l'educazione alla legalità è un miraggio; il potenziamento dei sistemi di sicurezza e sorveglianza un'utopia; la rigenerazione urbana - l'ha mostrato Brumotti, benissimo e involontariamente - del tutto fine a se stessa quando non accompagnata da interventi sulle persone. Il guaio non è neppure che a Bisceglie si spacci droga, ma che lo si faccia nella totale indifferenza di un'intera comunità, incapace persino di collaborare con le forze dell'ordine che da sole non possono estirpare il fenomeno. Urge un rilancio sociale.
Spesso non è il messaggio in sé a suscitare riflessione e approfondimento, quanto la cassa di risonanza utilizzata per lanciarlo. La vetrina di "Striscia la notizia" (la puntata di lunedì 1 aprile ha fatto registrare una media di 5.293.000 spettatori con uno share del 20.2%) è senza dubbio più in vista rispetto a quella di "Kilimangiaro" (1.436.000 spettatori per l'11% di share domenica 24 marzo): gli italiani che hanno seguito il reportage del campione mondiale di bike trail dal centro storico biscegliese sono molti più di coloro che hanno visto e ascoltato il geologo Mario Tozzi tessere le lodi del Dolmen della Chianca.
Questa città ha vissuto, lo scorso 21 marzo, un momento altissimo: la marcia contro le mafie promossa dal Presidio Libera "Sergio Cosmai" di Bisceglie. Molto più che una banale occasione, per ragazze e ragazzi, di saltare le lezioni.
Quella mattina è parso chiaro che una parte non trascurabile della gioventù biscegliese abbia la piena consapevolezza di un fenomeno criminale tutt'altro che lontano dalla nostra realtà. Nessuno (istituzioni, scuola, associazionismo) ha dato seguito a quel movimento; non si sono registrati interventi concreti; non si è passato dalle parole ai fatti; l'educazione alla legalità è un miraggio; il potenziamento dei sistemi di sicurezza e sorveglianza un'utopia; la rigenerazione urbana - l'ha mostrato Brumotti, benissimo e involontariamente - del tutto fine a se stessa quando non accompagnata da interventi sulle persone. Il guaio non è neppure che a Bisceglie si spacci droga, ma che lo si faccia nella totale indifferenza di un'intera comunità, incapace persino di collaborare con le forze dell'ordine che da sole non possono estirpare il fenomeno. Urge un rilancio sociale.