Buongiorno
Buonanotte Sanremo - I vincitori a scatola chiusa
Il blog di Vito Troilo
martedì 6 febbraio 2018
11.16
«In Italia non abbiamo la pena di morte. Abbiamo il Festival di Sanremo».
La storica freddura è di quel genio spesso incompreso della comicità che risponde al nome di Daniele Luttazzi. Può darsi che il grande autore satirico romagnolo abbia ragione. Nel caso, rientrerei fra coloro che finiscono, inevitabilmente, per "espiare la colpa" sintonizzandosi su Raiuno per tutte le cinque, estenuanti, serate della kermesse.
Il Festival, comunque la si pensi, è l'unico monumento intatto dello spettacolo italiano. Sanremo è il progenitore dell'Eurovision Song Contest: da quando i dirigenti della nostra emittente televisiva di stato hanno ritrovato la ragione decidendo di rientrare in gara (2011) Sanremo ha riconquistato quella rilevanza internazionale completamente perduta. In questa prospettiva è evidente quale possa essere il mio pronostico a scatola chiusa: vinceranno Ermal Meta e Fabrizio Moro, unici personaggi fra le 20 proposte dei campioni in gara a poter pensare di competere per una top 10 all'Esc.
La qualità del cast scelto da Claudio Baglioni, sulla carta, è oltre la linea della sufficienza: compensata con la chiamata a raccolta delle superospiti italiane la situazione di scarso equilibrio nel rapporto fra uomini e donne partecipanti, sul livello generale c'è poco da eccepire.
Martedì si esibiranno tutti i big. Bisognerà prestare attenzione, in particolare, a Elio e le storie tese e Lo stato sociale. Susciterà come sempre curiosità l'istrionico Max Gazzé, oltre alla veterana Ornella Vanoni (insieme al brindisino Antonio Calò in arte Bungaro e con Pacifico al piano) e a Ron che si presenterà con un pezzo inedito di Lucio Dalla. Rassicurante la presenza sul palco del maestro Beppe Vessicchio, che dirigerà Elio e le storie tese e Mario Biondi. Se c'è lui si può cominciare. Buonanotte.
La storica freddura è di quel genio spesso incompreso della comicità che risponde al nome di Daniele Luttazzi. Può darsi che il grande autore satirico romagnolo abbia ragione. Nel caso, rientrerei fra coloro che finiscono, inevitabilmente, per "espiare la colpa" sintonizzandosi su Raiuno per tutte le cinque, estenuanti, serate della kermesse.
Il Festival, comunque la si pensi, è l'unico monumento intatto dello spettacolo italiano. Sanremo è il progenitore dell'Eurovision Song Contest: da quando i dirigenti della nostra emittente televisiva di stato hanno ritrovato la ragione decidendo di rientrare in gara (2011) Sanremo ha riconquistato quella rilevanza internazionale completamente perduta. In questa prospettiva è evidente quale possa essere il mio pronostico a scatola chiusa: vinceranno Ermal Meta e Fabrizio Moro, unici personaggi fra le 20 proposte dei campioni in gara a poter pensare di competere per una top 10 all'Esc.
La qualità del cast scelto da Claudio Baglioni, sulla carta, è oltre la linea della sufficienza: compensata con la chiamata a raccolta delle superospiti italiane la situazione di scarso equilibrio nel rapporto fra uomini e donne partecipanti, sul livello generale c'è poco da eccepire.
Martedì si esibiranno tutti i big. Bisognerà prestare attenzione, in particolare, a Elio e le storie tese e Lo stato sociale. Susciterà come sempre curiosità l'istrionico Max Gazzé, oltre alla veterana Ornella Vanoni (insieme al brindisino Antonio Calò in arte Bungaro e con Pacifico al piano) e a Ron che si presenterà con un pezzo inedito di Lucio Dalla. Rassicurante la presenza sul palco del maestro Beppe Vessicchio, che dirigerà Elio e le storie tese e Mario Biondi. Se c'è lui si può cominciare. Buonanotte.