Buongiorno
Caro jersey, ti scrivo...
Il blog di Vito Troilo
giovedì 3 agosto 2017
L'apparizione, nelle prime ore della giornata di mercoledì 2 agosto, delle barriere jersey in cemento ai margini dei principali varchi di piazza Vittorio Emanuele e piazza San Francesco è nient'altro che la dimostrazione concreta di quanto, purtroppo, i tempi siano cambiati. Le autorità preposte hanno le loro buone ragioni e conoscendo le modalità attraverso le quali le forze dell'ordine si assumono la responsabilità di determinate scelte in termini di pubblica sicurezza posso dedurre che, da un punto di vista non strettamente professionale ma umano sia stato difficile anche per chi ha deciso consentire il posizionamento di quelle barriere.
La festa patronale, in un comune dell'Italia meridionale con le dimensioni e l'importanza (spesso sottovalutata) di Bisceglie, è pur sempre un appuntamento sociale, ancor prima che religioso, di un certo rilievo. Per migliaia di donne e uomini di questa città, avanti negli anni, in condizioni fisiche precarie e spesso con problemi di deambulazione, è una delle pochissime opportunità di uscita dalle mura casalinghe, di incontro coi conoscenti.
Non ho mai avuto alcun tipo di propensione allo struscio per le bancarelle e alla frequentazione delle giostre però confesso di aver avvertito un magone immenso quando ho notato le barriere jersey. Ho pensato a quella fiumana di gente che nelle ore di punta del sabato e della domenica "dei Santi" caratterizza le vie del centro e all'atmosfera tutta particolare che si crea nel momento in cui la solenne processione gira intorno al Palazzuolo. Ho pensato ai ragazzi che attendono questo fine settimana differente dal solito. Ho pensato a Giovan Battista Pichierri, un brav'uomo di chiesa che non c'è più.
Caro jersey, ti scrivo... Cerca di essere allo stesso tempo duro fuori, verso quelli cattivi che vorrebbero rovinarci la festa e tenero, tanto tenero, nei riguardi degli anziani, dei disabili, dei bambini. Fallo per loro. Buonanotte.
La festa patronale, in un comune dell'Italia meridionale con le dimensioni e l'importanza (spesso sottovalutata) di Bisceglie, è pur sempre un appuntamento sociale, ancor prima che religioso, di un certo rilievo. Per migliaia di donne e uomini di questa città, avanti negli anni, in condizioni fisiche precarie e spesso con problemi di deambulazione, è una delle pochissime opportunità di uscita dalle mura casalinghe, di incontro coi conoscenti.
Non ho mai avuto alcun tipo di propensione allo struscio per le bancarelle e alla frequentazione delle giostre però confesso di aver avvertito un magone immenso quando ho notato le barriere jersey. Ho pensato a quella fiumana di gente che nelle ore di punta del sabato e della domenica "dei Santi" caratterizza le vie del centro e all'atmosfera tutta particolare che si crea nel momento in cui la solenne processione gira intorno al Palazzuolo. Ho pensato ai ragazzi che attendono questo fine settimana differente dal solito. Ho pensato a Giovan Battista Pichierri, un brav'uomo di chiesa che non c'è più.
Caro jersey, ti scrivo... Cerca di essere allo stesso tempo duro fuori, verso quelli cattivi che vorrebbero rovinarci la festa e tenero, tanto tenero, nei riguardi degli anziani, dei disabili, dei bambini. Fallo per loro. Buonanotte.