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Il 24 febbraio è la data da segnare sul calendario...

Insisto. Per un numero decisamente inferiore di gaffes politico-amministrative il sempre più rimpianto (da alcuni) Francesco Spina fu sottoposto, poco meno di tre anni fa - eppure sembrano passati secoli - a un attacco mediatico senza precedenti e giornalisticamente sproporzionato. Per contestargli le 400 tessere on line al Partito Democratico si mossero addirittura le tv nazionali e i "giornaloni".

Mi chiedo allora cosa sarebbe accaduto se il tanto "odiato" ex sindaco fosse stato alla guida di un'amministrazione cui il Tar avesse annullato un bilancio e tutti gli atti connessi. E quale trattamento gli sarebbe stato riservato se avesse mai nominato assessore - più o meno consapevolmente - una persona non in possesso di tutti i requisiti previsti per espletare l'incarico a causa di inconferibilità o incompatibilità.

Il punto, naturalmente, non è questo. Lungi da me santificare uno Spina che, nella prolungata gestione del potere e non solo, di errori politici ne ha commessi, come tutti. Certo non sono pochi, per esempio, coloro che hanno constatato che l'ex sindaco, pur revocandone le deleghe ed estromettendola dalla giunta nel novembre del 2015, mai si rivolse nei confronti di Vittoria Sasso coi toni utilizzati dal suo successore, ritenuti a furore di popolo il frutto di una becera caduta di stile sul piano umano. Se Angarano avesse profuso, nella sua azione politico-amministrativa, un milionesimo della grinta e della determinazione utilizzata per accusare la dimissionaria ex componente della sua giunta di una molto ma molto presunta "incapacità", ora godrebbe di un massiccio appoggio popolare e saremmo qui a rimarcarne i successi. La realtà è sotto gli occhi di tutti.

Se poi qualcuno volesse utilizzare il "metro Angarano" e scadere in valutazioni grossolane, potrebbe obiettare che la presenza in giunta di due rispettabilissime e valide donne il cui consenso personale, misurato alle amministrative, si ferma complessivamente a 97 voti certifichi nel concreto il crollo di rappresentatività della sua maggioranza, sempre che da qui a qualche settimana se ne possa continuare a intravedere una. Ma questi sono discorsi cattivi degni di chi fa politica, non di coloro che registrano semplicemente quanto accade e provano a fornire ai lettori una visione più articolata dei fatti.

Maria Lorusso è entrata, senza volerlo né meritarlo, nella storia di questa città: il suo incarico assessorile è senza alcun dubbio quello della minor durata di tutti i tempi a Bisceglie. Ha "battuto" solo di un soffio quello assunto da Lucrezia Ruggieri, che divenne vicesindaco per poco meno di 48 ore, dalla mattina del 19 febbraio a mezzogiorno del 21 febbraio 2013, quando l'allora senatore Francesco Amoruso depositò nelle mani del segretario generale Lazzaro le celeberrime 13 firme raccolte (non senza fatica) dal notaio per le dimissioni e la conclusione, di fatto, della seconda sindacatura Spina.

Oltre le frasi di circostanza con cui l'avvocato si è congedata in buon ordine, mostrando ancora una volta grande stile (resterà comunque vicepresidente del Gal "Ponte Lama"), spiace prendere atto di quanto successo. Le responsabilità sono sotto gli occhi di tutti.

La nomina di Loredana Acquaviva - perfidamente ritenuta da taluni "a tempo" - non riequilibra i rapporti di forza di una giunta che non è neppure il riflesso dello specchio, ormai rotto, di una maggioranza nella quale ciascuno sembra andare da tempo per conto proprio.
I cinque consiglieri di riferimento dell'area Silvestris (incluso, non senza beneficio del dubbio, Franco Coppolecchia) sembrano sovradimensionati con ben tre assessori (Consiglio, Storelli, Sette). L'opzione, emersa nella serata di lunedì, di una "promozione" assessorile per Loredana Bianco (peraltro molto competente in materia di istruzione e formazione) al posto di Maria Lorusso avrebbe rafforzato fin troppo l'impressione di un'amministrazione al traino di Forza Italia, cui nei fatti Angarano avrebbe affidato la golden share in sala giunta. Il resto del centrodestra è all'opposizione, pur se non presente (per il momento, sostengono i più informati...) in consiglio comunale.

Gli altri dieci esponenti della maggioranza non sono neppure rappresentati dai quattro restanti componenti dell'esecutivo: Roberta Rigante è veramente l'assessore di riferimento di tutta Bisceglie svolta? Chi lo sa... Di certo non si può ritenere Gianni Naglieri espressione compiuta e totale di Punto d'incontro, lista nella quale il vicepresidente della massima assise cittadina Gigi Di Tullio ha raccolto quasi il doppio dei voti di colui che poi è stato scelto per fare l'assessore. Quanto a Loredana Acquaviva, la sua chiamata è evidentemente una scelta personale e fiduciaria del primo cittadino. Resta, notevolmente defilato negli ultimi tempi (ed è un vero peccato), Natale Parisi. A occhio, oltre un terzo di coloro che in consiglio comunale si espongono per sostenere Angarano continuando a votare provvedimenti messi in discussione dalle minoranze nei tribunali amministrativi non godono di alcuna copertura assessorile diretta.

Mercoledì mattina gli esponenti di quasi tutta la minoranza si ritroveranno a Barletta, davanti alla Prefettura, per una conferenza stampa nella quale avranno a disposizione un'autentica santabarbara di munizioni. Chiederanno, con rinnovato vigore e in forza di quella che - inutile nasconderlo - è la chiara volontà della stragrande maggioranza dei cittadini biscegliesi, le dimissioni del sindaco (che non arriveranno). Domanderanno al Prefetto di intervenire una volta per tutte e darci un taglio, ma lo hanno capito anche i muri che Valiante - per mille validi motivi di opportunità - non muoverà un dito prima della pronuncia del Consiglio di Stato.

Comunque la si veda, c'è una data da segnare sul calendario, il 24 febbraio, trascorsa la quale un eventuale scioglimento del consiglio comunale non permetterebbe di indire le elezioni amministrative questa primavera. Angarano è convinto che passare quel guado gli potrà consentire di placare i malumori. Chi vivrà, vedrà.
  • Sergio Silvestris
  • Vittoria Sasso
  • Tonia Spina
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