Che adorabile guazzabuglio
Parcheggi a pagamento e responsabilità della politica: chi è senza peccato... scagli il primo grattino!
Tralasciamo le stucchevoli polemiche politiche, che si trascinano da sempre, rispetto al presunto spoil system per l'individuazione degli operatori addetti alla gestione del servizio: chi è senza peccato.. scagli il primo grattino!
Ero e sono ferocemente contrario ai parcheggi a pagamento - in tutte le città con popolazione pari o inferiore a quella di Andria, giusto per dare un riferimento - per un motivo che ritengo molto fondato: se ciò che resta alle casse del mio comune è appena il 18% dell'obolo che verso, allora preferisco che la situazione sia gestita diversamente. Strisce bianche ovunque, soprattutto in centro e tolleranza zero (vera) nei confronti di chi trasgredisce, con l'introduzione di controlli specifici attraverso l'impiego degli addetti del servizio a pagamento (abolito) in affiancamento agli agenti di Polizia Locale. Semmai, meglio una ztl in quei punti del territorio che si ritiene di dover preservare.
Se fosse per me, tanto per fare un esempio, via XXIV maggio sarebbe chiusa al traffico (eccetto i residenti) da un pezzo, nell'ottica di una visione d'insieme con via Aldo Moro e largo San Francesco che purtroppo ho compreso essere ancora fortemente minoritaria in città. Come lo è, evidentemente, la proposta (è possibile sottoscriverla qui) di riconoscere al "Vittorio Emanuele II" lo status di ospedale di Primo Livello: nessun esponente politico ha condiviso la campagna lanciata da BisceglieViva. Voglio credere alla semplice distrazione di massa e non al timore di contraddire, in qualche modo, Michele Emiliano (che ora potrebbe essere d'accordo con noi: chi lo sa?).
Il tema della sosta a pagamento è divenuto, all'improvviso, centrale e scivoloso. L'impressione, questa volta, è che l'amministrazione di Angelantonio Angarano rischi di finire nel tritacarne di una pesantissima contestazione popolare senza alcuna colpa specifica, piuttosto a causa della sua debolezza politica. Mi spiego.
Quando il Comune di Bisceglie ha sottoscritto il contratto di servizio per i parcheggi a pagamento attualmente in vigore, gran parte degli attuali componenti della giunta e della maggioranza consiliare (con le eccezioni di Piero Innocenti e Gigi Di Tullio) era su posizioni di contrasto e all'opposizione del sindaco dell'epoca. E non è un caso che Francesco Spina, su questa vicenda, abbia preferito per il momento sorvolare con un silenzio tattico, in attesa degli sviluppi.
Non gli esponenti delle minoranze ma privati cittadini, in queste ore, si sono lasciati andare a rimostranze nei confronti di Angarano. Proteste ingenerose, me lo si conceda, e correrò il rischio di poter apparire un difensore del primo cittadino pur se non lo sono.
Una risposta, ora, l'avrebbero dovuta fornire i movimenti che compongono la maggioranza a sostegno del sindaco, con una presa di posizione netta: «Il contratto l'hanno firmato precedenti amministrazioni, le condizioni non ci piacciono ma non possiamo stracciarlo esponendoci a una sicura condanna per risarcimento dei danni, che pagheremmo coi soldi di tutti».
E invece, nulla. Eccola, in tutta la sua evidenza, la debolezza politica, su cui le opposizioni avranno gioco facile.
Così, un post apparso diversi anni fa sul profilo dell'attuale vicesindaco Angelo Consiglio - in cui si contestava l'eccesso di strisce blu ai tempi dell'amministrazione Spina - è tornato utile grimaldello per coloro che non esprimono particolare simpatia nei confronti di giunta e maggioranza a Palazzo San Domenico.
È straniante quanto significativo leggere, peraltro, i commenti imbufaliti di persone che non ti offrirebbero un caffè neppure il giorno del loro compleanno e che molto probabilmente non hanno mai acquistato un grattino in vita loro. E non oso immaginare quello che accadrà a partire da lunedì 4 maggio, con l'inizio della "Fase 2" e l'incremento delle possibilità di polemica su qualunque aspetto delle nostre vite. Il rischio di un "tutti contro tutti" è abbastanza concreto.
Che adorabile guazzabuglio.
Sembra proprio di ritrovarsi nel primo atto di "Miseria e nobiltà", quando Felice Sciosciammocca, esasperato, esclama:
«E basta! Siamo delle persone perbene o no?
Io sono un signore! Non mi so ritrovare in mezzo a questo guazzabuglio, è chiaro?
E che siamo... Guelfi e ghibellini, guelfi e ghibellini... E che sono ghibellino io?»
Se proprio fosse così, speriamo di vivere anche il momento successivo: quello dell'arrivo delle pietanze. Torneremmo a ballare... e a sorridere per gli spaghetti infilati nelle tasche.