Buongiorno
Chi ha incastrato Pierpaolo Pedone?
Le manovre in vista delle prossime amministrative sullo sfondo del voto per le provinciali
mercoledì 22 dicembre 2021
È un mistero che merita approfondimenti e immaginiamo non si parli d'altro tra caffetterie, negozi di parrucchieri e vie del centro. Dove sono finiti i voti promessi a Pierpaolo Pedone dai consiglieri della maggioranza piuttosto composita che amministra Bisceglie in occasione delle elezioni provinciali che si sono svolte sabato scorso? Un interrogativo che fa perdere letteralmente la testa.
Ironie a parte, c'è chi giura che il consenso sotto le aspettative ottenuto dal candidato su cui Angelantonio Angarano ha posto il cappello, garantendo davanti a Lodispoto, abbia prodotto ulteriore subbuglio nei ranghi di un'amministrazione che procedeva già con passo incerto praticamente dal primo giorno del suo insediamento. I numeri sono pietre: Pedone, nella migliore delle ipotesi, ha ricevuto due voti in meno del preventivabile. I "sospetti" sono subito caduti su Peppo Ruggieri, che avrebbe votato per l'andriese Lorenzo Marchio Rossi del Partito Democratico, e su Piero Innocenti che - seguendo le indicazioni del suo mentore Ruggiero Mennea - avrebbe portato addirittura l'acqua al mulino che non ti aspetti, dirigendo la sua preferenza su uno tra Laurora e Biancolillo della lista dei "Popolari", quella creata da Francesco Spina... Solo ignobili insinuazioni?
La cattiveria, si sa, pervade un po' tutti in politica, anche sotto le festività natalizie: mentre si cerca disperatamente di comprendere se davvero il secondo voto per Carla Mazzilli (l'altra biscegliese candidata nella lista del presidente) lo abbia espresso Angela Di Gregorio, un'altra preoccupante nube incombe sulla maggioranza. I meglio informati sono convintissimi del fatto che il presidente del consiglio comunale Gianni Casella e un altro esponente del gruppo Nelmodogiusto, cioè Mauro Sasso, abbiano effettivamente votato per Pierpaolo Pedone. Apriti cielo! Quanto a Giorgia Preziosa, c'è chi ritiene che possa essersi unita nel sostegno al vicepresidente uscente della Provincia, pur se la diretta interessata non ha né confermato né smentito. In fondo, il voto è segreto...
Se tutto ciò fosse vero, allora i tasselli mancanti del puzzle dell'amministrazione Angarano non sarebbero 2 ma addirittura 5. Nelmodogiusto avrebbe cioè appoggiato Pedone per una questione di stima personale nei confronti del candidato, non avendo in questo momento una collocazione precisa nè obblighi di alcun tipo, riuscendo ad evocare comunque lo spettro di una crisi di fiducia reciproca (l'ennesima?) tra i vari settori della maggioranza. Casella, così facendo, avrebbe messo a segno una mossa piuttosto astuta, riuscendo a destabilizzare l'amministrazione: l'elenco dei "sospettati di riserva" si sarebbe quindi arricchito con l'idea che Michele De Noia possa aver votato il leghista andriese Grumo per una questione di affinità politica con l'ex senatrice Carmela Minuto, compagna del consigliere regionale Davide Bellomo, della Lega. Fantapolitica?
Il guazzabuglio derivato dall'esito delle provinciali è in fondo la naturale conseguenza di una serie di movimenti da tempo in corso per l'accaparramento dei sostegni necessari a creare le coalizioni che si presenteranno alle prossime comunali: lo striscione del traguardo è sempre più vicino per Angarano, che punta a ricompattare gran parte della sua coalizione mettendo tutti di fronte al fatto compiuto dell'inevitabilità di una sua seconda candidatura. Bisceglie Svolta si è infatti palesata con un 6x3 di auguri affisso in alcuni punti della città, il che è già più dell'attività effettuata dal 2018 in poi...
La verità sull'amministrazione in carica è che tutta la politica biscegliese è affetta dalla fifa di raccogliere le firme dal notaio, memore di quanto accadde nel 2013 con Spina: passato per Sindaco capace alle spalle del quale era stato ordito un complotto, fu rieletto con buona pace di coloro che avevano contribuito a mandarlo a casa. Angarano è perfettamente consapevole che questa condizione è la principale garanzia per la prosecuzione del suo mandato fino a scadenza naturale, per quanto coloro che intenderanno sfilarsi dovranno farlo qualche mese prima per risultare un minimo credibili davanti agli occhi di un elettorato benevolo e in preda a forti amnesie. Quelli bravi ritengono che i giri di valzer avranno inizio dopo l'approvazione del bilancio consuntivo 2022, quindi l'autunno dell'anno prossimo.
Mentre Spina ha già cominciato a costruire il suo perimetro partendo dal centro e il Partito Democratico si è espresso chiaramente - una volta tanto - per Vittorio Fata, i nodi da sciogliere restano molteplici: data per scontata la riproposizione di Angarano, cosa farà Silvestris? Il centrodestra "ufficiale" riuscirà a schierare un candidato di bandiera, si aggregherà a qualcuno o deciderà di non presentare i suoi simboli? Quale sarà il ruolo di Casella e Napoletano? Come si comporterà Amendolagine con il suo gruppo? L'unica certezza riguarda le opportunità che un nome nuovo, autorevole, aggregante, tale da far compiere una serie di passi indietro per costruire campi larghissimi possa sbucare all'improvviso da qualche cilindro: prossime allo zero. La città appare destinata a regolarsi con quello che passa il convento, in assenza di salvatori della patria e in attesa di un rinnovamento della classe politica anche perché, se i giovani sono quelli, allora gli attuali protagonisti sulla scena possono dormire sonni tranquilli...
Ironie a parte, c'è chi giura che il consenso sotto le aspettative ottenuto dal candidato su cui Angelantonio Angarano ha posto il cappello, garantendo davanti a Lodispoto, abbia prodotto ulteriore subbuglio nei ranghi di un'amministrazione che procedeva già con passo incerto praticamente dal primo giorno del suo insediamento. I numeri sono pietre: Pedone, nella migliore delle ipotesi, ha ricevuto due voti in meno del preventivabile. I "sospetti" sono subito caduti su Peppo Ruggieri, che avrebbe votato per l'andriese Lorenzo Marchio Rossi del Partito Democratico, e su Piero Innocenti che - seguendo le indicazioni del suo mentore Ruggiero Mennea - avrebbe portato addirittura l'acqua al mulino che non ti aspetti, dirigendo la sua preferenza su uno tra Laurora e Biancolillo della lista dei "Popolari", quella creata da Francesco Spina... Solo ignobili insinuazioni?
La cattiveria, si sa, pervade un po' tutti in politica, anche sotto le festività natalizie: mentre si cerca disperatamente di comprendere se davvero il secondo voto per Carla Mazzilli (l'altra biscegliese candidata nella lista del presidente) lo abbia espresso Angela Di Gregorio, un'altra preoccupante nube incombe sulla maggioranza. I meglio informati sono convintissimi del fatto che il presidente del consiglio comunale Gianni Casella e un altro esponente del gruppo Nelmodogiusto, cioè Mauro Sasso, abbiano effettivamente votato per Pierpaolo Pedone. Apriti cielo! Quanto a Giorgia Preziosa, c'è chi ritiene che possa essersi unita nel sostegno al vicepresidente uscente della Provincia, pur se la diretta interessata non ha né confermato né smentito. In fondo, il voto è segreto...
Se tutto ciò fosse vero, allora i tasselli mancanti del puzzle dell'amministrazione Angarano non sarebbero 2 ma addirittura 5. Nelmodogiusto avrebbe cioè appoggiato Pedone per una questione di stima personale nei confronti del candidato, non avendo in questo momento una collocazione precisa nè obblighi di alcun tipo, riuscendo ad evocare comunque lo spettro di una crisi di fiducia reciproca (l'ennesima?) tra i vari settori della maggioranza. Casella, così facendo, avrebbe messo a segno una mossa piuttosto astuta, riuscendo a destabilizzare l'amministrazione: l'elenco dei "sospettati di riserva" si sarebbe quindi arricchito con l'idea che Michele De Noia possa aver votato il leghista andriese Grumo per una questione di affinità politica con l'ex senatrice Carmela Minuto, compagna del consigliere regionale Davide Bellomo, della Lega. Fantapolitica?
Il guazzabuglio derivato dall'esito delle provinciali è in fondo la naturale conseguenza di una serie di movimenti da tempo in corso per l'accaparramento dei sostegni necessari a creare le coalizioni che si presenteranno alle prossime comunali: lo striscione del traguardo è sempre più vicino per Angarano, che punta a ricompattare gran parte della sua coalizione mettendo tutti di fronte al fatto compiuto dell'inevitabilità di una sua seconda candidatura. Bisceglie Svolta si è infatti palesata con un 6x3 di auguri affisso in alcuni punti della città, il che è già più dell'attività effettuata dal 2018 in poi...
La verità sull'amministrazione in carica è che tutta la politica biscegliese è affetta dalla fifa di raccogliere le firme dal notaio, memore di quanto accadde nel 2013 con Spina: passato per Sindaco capace alle spalle del quale era stato ordito un complotto, fu rieletto con buona pace di coloro che avevano contribuito a mandarlo a casa. Angarano è perfettamente consapevole che questa condizione è la principale garanzia per la prosecuzione del suo mandato fino a scadenza naturale, per quanto coloro che intenderanno sfilarsi dovranno farlo qualche mese prima per risultare un minimo credibili davanti agli occhi di un elettorato benevolo e in preda a forti amnesie. Quelli bravi ritengono che i giri di valzer avranno inizio dopo l'approvazione del bilancio consuntivo 2022, quindi l'autunno dell'anno prossimo.
Mentre Spina ha già cominciato a costruire il suo perimetro partendo dal centro e il Partito Democratico si è espresso chiaramente - una volta tanto - per Vittorio Fata, i nodi da sciogliere restano molteplici: data per scontata la riproposizione di Angarano, cosa farà Silvestris? Il centrodestra "ufficiale" riuscirà a schierare un candidato di bandiera, si aggregherà a qualcuno o deciderà di non presentare i suoi simboli? Quale sarà il ruolo di Casella e Napoletano? Come si comporterà Amendolagine con il suo gruppo? L'unica certezza riguarda le opportunità che un nome nuovo, autorevole, aggregante, tale da far compiere una serie di passi indietro per costruire campi larghissimi possa sbucare all'improvviso da qualche cilindro: prossime allo zero. La città appare destinata a regolarsi con quello che passa il convento, in assenza di salvatori della patria e in attesa di un rinnovamento della classe politica anche perché, se i giovani sono quelli, allora gli attuali protagonisti sulla scena possono dormire sonni tranquilli...