Buongiorno
Chi vuol essere Forza Italia?
Lo sconquasso interno nel centrodestra (o in quello che ne rimane) dopo la "fuga in avanti" di Lega e Fratelli d'Italia su Francesco Spina
giovedì 3 febbraio 2022
9.10
Si fa davvero fatica a credere che le prossime elezioni amministrative possano aver luogo addirittura a primavera inoltrata del 2023. Chi volete che resista, con tutta l'acqua pronta a scorrere torrenzialmente sotto i ponti, per almeno altri 14-15 mesi?
Le vicende politiche biscegliesi non smettono di riservare colpi di scena: l'ultimo, in ordine di tempo, è relativo alla materializzazione delle voci diffusesi da diverse settimane riguardo l'eventualità di un'intesa tra i big regionali (e non solo) di Lega e Fratelli d'Italia sul nome di Francesco Spina per la corsa a Sindaco nella prossima tornata elettorale. Chi vive tutti i giorni questo microcosmo dalle innumerevoli sfaccettature non è per nulla sorpreso dalla nota che i referenti cittadini dei due partiti hanno diffuso, naturalmente con l'assenso dei "piani alti".
Non sfuggano alcuni dati di fatto: Spina nel 2018, ovvero non più tardi di quattro anni fa, è stato il candidato del Partito Democratico e dell'intero arco di centrosinistra ad un seggio di deputato nel collegio che comprende Bisceglie, Molfetta, Corato, Ruvo, Terlizzi e Giovinazzo. Il cappello sull'eventuale accordo con Fratelli d'Italia sarebbe quello di Raffaele Fitto, l'uomo che più di tutti desiderò avviare la raccolta delle firme di 13 consiglieri che nel febbraio del 2013, dopo vari e maldestri tentativi entrati di diritto nella storia dell'avanspettacolo, posero fine all'amministrazione Spina bis in uno studio notarile. Quali sarebbero, perciò, le ragioni recondite di un simile "matrimonio politico"?
Volendo malignare, si potrebbe ipotizzare una serie di reciproche convenienze (del tutto legittime, sia chiaro): Fratelli d'Italia e Lega, cioè Tonia Spina e Rocco Prete, tornerebbero fortemente in gioco risolvendo il rebus dell'espressione di una candidatura che altrimenti sarebbe stato molto complicato; Francesco Spina ricaverebbe un dividendo dall'ulteriore frammentazione di un fronte che immagina, a maggior ragione, disintegrato, ora che Forza Italia parrebbe "costretta" ad esprimersi uscendo allo scoperto. Già: ma chi vuol essere Forza Italia? Bella domanda... Qualcuno, a questo punto, dovrà pure esprimersi per conto del partito fondato da SIlvio Berlusconi circa le proprie intenzioni e quelle degli alleati (o presunti tali) di coalizione. Ulteriori sviluppi sono attesi a breve e riguarderanno anche il centrosinistra, naturalmente.
L'obiettivo strategico che unisce oggi un pezzo del centrodestra biscegliese a Spina è stoppare Sergio Silvestris, che non fa più mistero di volersi candidare: il suo spazio di manovra sembra più ridotto - ma sottovalutare le capacità di un personaggio di tal calibro sarebbe un errore -, specie se non dovesse verificarsi il vociferato passo indietro di Angelantonio Angarano: del resto, riflettendo, perché mai un Sindaco che ha completato il primo mandato non dovrebbe concorrere al secondo?
Uno dei grandi classici che ogni giornalista politico deve conoscere per svolgere il suo lavoro con la massima contezza è il contenuto della legge 142 del 1990. Un po' come il metodo D'Hondt per l'attribuzione dei seggi nei consigli comunali. A proposito di consigli comunali: in Italia, nel caso in cui se ne sciolga uno entro il 24 febbraio, la normativa prevede che le elezioni amministrative si tengano subito, cioè nello stesso anno solare, mentre non è così nell'evenienza di uno scioglimento dal 25 febbraio in poi. Elettore avvisato, mezzo preparato...
Le vicende politiche biscegliesi non smettono di riservare colpi di scena: l'ultimo, in ordine di tempo, è relativo alla materializzazione delle voci diffusesi da diverse settimane riguardo l'eventualità di un'intesa tra i big regionali (e non solo) di Lega e Fratelli d'Italia sul nome di Francesco Spina per la corsa a Sindaco nella prossima tornata elettorale. Chi vive tutti i giorni questo microcosmo dalle innumerevoli sfaccettature non è per nulla sorpreso dalla nota che i referenti cittadini dei due partiti hanno diffuso, naturalmente con l'assenso dei "piani alti".
Non sfuggano alcuni dati di fatto: Spina nel 2018, ovvero non più tardi di quattro anni fa, è stato il candidato del Partito Democratico e dell'intero arco di centrosinistra ad un seggio di deputato nel collegio che comprende Bisceglie, Molfetta, Corato, Ruvo, Terlizzi e Giovinazzo. Il cappello sull'eventuale accordo con Fratelli d'Italia sarebbe quello di Raffaele Fitto, l'uomo che più di tutti desiderò avviare la raccolta delle firme di 13 consiglieri che nel febbraio del 2013, dopo vari e maldestri tentativi entrati di diritto nella storia dell'avanspettacolo, posero fine all'amministrazione Spina bis in uno studio notarile. Quali sarebbero, perciò, le ragioni recondite di un simile "matrimonio politico"?
Volendo malignare, si potrebbe ipotizzare una serie di reciproche convenienze (del tutto legittime, sia chiaro): Fratelli d'Italia e Lega, cioè Tonia Spina e Rocco Prete, tornerebbero fortemente in gioco risolvendo il rebus dell'espressione di una candidatura che altrimenti sarebbe stato molto complicato; Francesco Spina ricaverebbe un dividendo dall'ulteriore frammentazione di un fronte che immagina, a maggior ragione, disintegrato, ora che Forza Italia parrebbe "costretta" ad esprimersi uscendo allo scoperto. Già: ma chi vuol essere Forza Italia? Bella domanda... Qualcuno, a questo punto, dovrà pure esprimersi per conto del partito fondato da SIlvio Berlusconi circa le proprie intenzioni e quelle degli alleati (o presunti tali) di coalizione. Ulteriori sviluppi sono attesi a breve e riguarderanno anche il centrosinistra, naturalmente.
L'obiettivo strategico che unisce oggi un pezzo del centrodestra biscegliese a Spina è stoppare Sergio Silvestris, che non fa più mistero di volersi candidare: il suo spazio di manovra sembra più ridotto - ma sottovalutare le capacità di un personaggio di tal calibro sarebbe un errore -, specie se non dovesse verificarsi il vociferato passo indietro di Angelantonio Angarano: del resto, riflettendo, perché mai un Sindaco che ha completato il primo mandato non dovrebbe concorrere al secondo?
Uno dei grandi classici che ogni giornalista politico deve conoscere per svolgere il suo lavoro con la massima contezza è il contenuto della legge 142 del 1990. Un po' come il metodo D'Hondt per l'attribuzione dei seggi nei consigli comunali. A proposito di consigli comunali: in Italia, nel caso in cui se ne sciolga uno entro il 24 febbraio, la normativa prevede che le elezioni amministrative si tengano subito, cioè nello stesso anno solare, mentre non è così nell'evenienza di uno scioglimento dal 25 febbraio in poi. Elettore avvisato, mezzo preparato...