Buongiorno
Ci pensa Gianni
L'assessore Naglieri stupisce tutti (o forse no) con un endorsement nei confronti di Silvestris
martedì 9 aprile 2019
12.00
Uno pensa di averle viste e lette tutte: invece...
L'esplicito endorsement di Gianni Naglieri nei confronti di Sergio Silvestris è l'ennesimo atto di generosità compiuto dall'assessore in favore dei media in una fase di stanca del confronto politico. Non esiste altra efficace chiave di codifica per analizzare la riflessione che "il sommo" ha concesso con magnanimità a noi comuni mortali (giornalisti sgraditi compresi) sul suo profilo facebook. Parole che se fossero state scritte o pronunciate da un Francesco Spina qualunque avrebbero scatenato la terza guerra mondiale, l'invasione delle cavallette, 42 martellanti servizi televisivi (tutti su La 7, naturalmente). Ma che cucite addosso al nuovo "vate" della politica biscegliese - Tommaso Galantino scansati - risuonano in città con l'eco della felice eresia illuminata.
Il componente della giunta Angarano, che fino a questo momento si è distinto nell'incarico che gli è stato affidato per non aver fatto nulla di nulla di nulla ma nel modo più brillante ed eloquente, è riuscito ancora una volta ad attirare l'attenzione su di sé. Ha scelto di sostenere il candidato di punta di Forza Italiaalla presidenza della regione Puglia alle elezioni europee (maledetti refusi lungimiranti). E nessuno si stupirebbe se il buon Silvestris - al quale neppure Fitto i più agguerriti avversari politici (refuso bis) "augurerebbero" una cosa del genere - avesse già cominciato a fare gli scongiuri.
I rovesci elettorali in serie, sul territorio biscegliese, del Partito Democratico prima e di Liberi e uguali dopo (sfuggirà ai più, dato che anche chi se n'è accorto se n'è dimenticato subito, ma l'assessore ha sostenuto questa forza alle politiche del marzo 2018) hanno caratterizzato tutto il cursus honorum di Gianni Naglieri. Che essendo un uomo di spirito e di intelligenza superiore ha sempre accolto le sconfitte come solo i dem puri e duri sanno fare: incolpando gli altri.
Scelto da Angarano per occuparsi di pesca, agricoltura, commercio, sviluppo economico, Suap e politiche attive del lavoro, Naglieri è finora passato agli annali per gli sfottò al Futsal Bisceglie, i battibecchi con chiunque sui social, la sicumera di sempre nel ritenere conciliabile un impegno part-time alle esigenze della città e l'indimenticabile lite in consiglio comunale col presidente Gianni Casella.
Ora, dopo 10 anni di fiera militanza tra Pd e Leu, ha annunciato l'intenzione di votare per il movimento di centrodestra fondato e guidato da Silvio Berlusconi. Vale la pena, perciò, ricordare alcuni passaggi taglienti della sua attività politica, frutto di una coerenza sbandierata con orgoglio e rimasta intatta nel tempo.
«C'è il centrosinistra che con Angelantonio Angarano ha preso 300 voti in meno di Franco Napoletano. C'è Franco Napoletano che scambiando le comunali per un congresso del Partito Democratico, ha voluto prendere qualche voto in più a tutti i costi (Torrione compreso). C'è il centrosinistra e Franco Napoletano che non è nel centrosinistra» (29 maggio 2013, analizzando il primo turno delle amministrative vinte poi da Spina al ballottaggio con Casella. Non sfugga il riferimento al voto disgiunto Napoletano-Torrione).
«Lui se la canta e lui se la suona, in barba ai rifiuti continui del Pd di Bisceglie e provinciale, in quanto non gradito perché uomo dalle mille camicie di partito diverse» (4 dicembre 2015, commentando il possibile ingresso di Francesco Spina nel Partito Democratico).
«Aderisco ad Articolo Uno-Mdp, e non poteva essere altrimenti, perché qui stanno tutte le ragioni dell'impegno civico e politico, per costruire e radicare un campo di esperienze democratiche e progressiste legate alle culture socialiste, cattoliche democratiche e ambientaliste, al mondo civico dell'associazionismo e del volontariato, alla grande mobilitazione popolare e sindacale, avendo come obiettivo la giustizia sociale» (4 gennaio 2018, sottolineando la sua netta appartenenza al campo della sinistra).
«Noi di Liberi e Uguali siamo di sinistra, antifascisti e antiprevaricatori. (...) Per questa ragione, noi di Liberi e Uguali, nel contrastare prioritariamente ogni politica di destra, fascista e razzista, invitiamo gli aventi diritto al voto dell'intero collegio uninominale della Camera, a guardare con sospetto il trasformismo che si cela tra quei candidati che invocano il voto utile solo per opportunità personale, ma, la cui storia personale insegnerebbe a comprendere quanto siano realmente distanti dal vero popolo di sinistra e da quello democratico pugliese» (27 febbraio 2018, attaccando Spina, candidato alle politiche col Pd).
«Sergio Silvestris ha presentato ufficialmente la sua candidatura al Parlamento Europeo. Nel suo bagaglio di esperienza politica, sociale, umana e professionale non c'è traccia di alcuna impronta ideologica, ma, di capacità e responsabilità. Nichi Vendola e tanti uomini di sinistra ne hanno sempre tracciato un profilo ammirevole, di rispetto e buona educazione» (9 aprile 2019, riferendosi a tale Sergio Silvestris, forse solo un omonimo di quello che il tanto decantato Vendola, deputato di Rifondazione Comunista, apostrofava negli anni '90 sui palchi biscegliesi - a fianco di Franco Napoletano e Giovanni Valente - come uno dei principali esponenti di "Arroganza nazionale". Omonimo, forse, anche di quel consigliere regionale che non le ha mai mandate a dire all'ex presidente pugliese, tale Nichi Vendola.
Omonimo, probabilmente, dell'europarlamentare del Pdl che nel novembre 2013 chiese all'ordine dei giornalisti della Puglia di prendere provvedimenti nei confronti dell'iscritto Nichi Vendola, forse a sua volta omonimo dell'ex presidente della regione).
La sintesi è semplice: noi non capiamo niente, mentre Gianni Naglieri, che è coerente e detta la linea all'amministrazione, ha sempre ragione.
Ce l'aveva anche il 7 febbraio 2016, quando commentò il maxi-tesseramento di Spina e dei suoi "cari" al Pd con un laconico: «Si vede che è Carnevale».
Buon lavoro assessore!
© riproduzione riservata
L'esplicito endorsement di Gianni Naglieri nei confronti di Sergio Silvestris è l'ennesimo atto di generosità compiuto dall'assessore in favore dei media in una fase di stanca del confronto politico. Non esiste altra efficace chiave di codifica per analizzare la riflessione che "il sommo" ha concesso con magnanimità a noi comuni mortali (giornalisti sgraditi compresi) sul suo profilo facebook. Parole che se fossero state scritte o pronunciate da un Francesco Spina qualunque avrebbero scatenato la terza guerra mondiale, l'invasione delle cavallette, 42 martellanti servizi televisivi (tutti su La 7, naturalmente). Ma che cucite addosso al nuovo "vate" della politica biscegliese - Tommaso Galantino scansati - risuonano in città con l'eco della felice eresia illuminata.
Il componente della giunta Angarano, che fino a questo momento si è distinto nell'incarico che gli è stato affidato per non aver fatto nulla di nulla di nulla ma nel modo più brillante ed eloquente, è riuscito ancora una volta ad attirare l'attenzione su di sé. Ha scelto di sostenere il candidato di punta di Forza Italia
I rovesci elettorali in serie, sul territorio biscegliese, del Partito Democratico prima e di Liberi e uguali dopo (sfuggirà ai più, dato che anche chi se n'è accorto se n'è dimenticato subito, ma l'assessore ha sostenuto questa forza alle politiche del marzo 2018) hanno caratterizzato tutto il cursus honorum di Gianni Naglieri. Che essendo un uomo di spirito e di intelligenza superiore ha sempre accolto le sconfitte come solo i dem puri e duri sanno fare: incolpando gli altri.
Scelto da Angarano per occuparsi di pesca, agricoltura, commercio, sviluppo economico, Suap e politiche attive del lavoro, Naglieri è finora passato agli annali per gli sfottò al Futsal Bisceglie, i battibecchi con chiunque sui social, la sicumera di sempre nel ritenere conciliabile un impegno part-time alle esigenze della città e l'indimenticabile lite in consiglio comunale col presidente Gianni Casella.
Ora, dopo 10 anni di fiera militanza tra Pd e Leu, ha annunciato l'intenzione di votare per il movimento di centrodestra fondato e guidato da Silvio Berlusconi. Vale la pena, perciò, ricordare alcuni passaggi taglienti della sua attività politica, frutto di una coerenza sbandierata con orgoglio e rimasta intatta nel tempo.
«C'è il centrosinistra che con Angelantonio Angarano ha preso 300 voti in meno di Franco Napoletano. C'è Franco Napoletano che scambiando le comunali per un congresso del Partito Democratico, ha voluto prendere qualche voto in più a tutti i costi (Torrione compreso). C'è il centrosinistra e Franco Napoletano che non è nel centrosinistra» (29 maggio 2013, analizzando il primo turno delle amministrative vinte poi da Spina al ballottaggio con Casella. Non sfugga il riferimento al voto disgiunto Napoletano-Torrione).
«Lui se la canta e lui se la suona, in barba ai rifiuti continui del Pd di Bisceglie e provinciale, in quanto non gradito perché uomo dalle mille camicie di partito diverse» (4 dicembre 2015, commentando il possibile ingresso di Francesco Spina nel Partito Democratico).
«Aderisco ad Articolo Uno-Mdp, e non poteva essere altrimenti, perché qui stanno tutte le ragioni dell'impegno civico e politico, per costruire e radicare un campo di esperienze democratiche e progressiste legate alle culture socialiste, cattoliche democratiche e ambientaliste, al mondo civico dell'associazionismo e del volontariato, alla grande mobilitazione popolare e sindacale, avendo come obiettivo la giustizia sociale» (4 gennaio 2018, sottolineando la sua netta appartenenza al campo della sinistra).
«Noi di Liberi e Uguali siamo di sinistra, antifascisti e antiprevaricatori. (...) Per questa ragione, noi di Liberi e Uguali, nel contrastare prioritariamente ogni politica di destra, fascista e razzista, invitiamo gli aventi diritto al voto dell'intero collegio uninominale della Camera, a guardare con sospetto il trasformismo che si cela tra quei candidati che invocano il voto utile solo per opportunità personale, ma, la cui storia personale insegnerebbe a comprendere quanto siano realmente distanti dal vero popolo di sinistra e da quello democratico pugliese» (27 febbraio 2018, attaccando Spina, candidato alle politiche col Pd).
«Sergio Silvestris ha presentato ufficialmente la sua candidatura al Parlamento Europeo. Nel suo bagaglio di esperienza politica, sociale, umana e professionale non c'è traccia di alcuna impronta ideologica, ma, di capacità e responsabilità. Nichi Vendola e tanti uomini di sinistra ne hanno sempre tracciato un profilo ammirevole, di rispetto e buona educazione» (9 aprile 2019, riferendosi a tale Sergio Silvestris, forse solo un omonimo di quello che il tanto decantato Vendola, deputato di Rifondazione Comunista, apostrofava negli anni '90 sui palchi biscegliesi - a fianco di Franco Napoletano e Giovanni Valente - come uno dei principali esponenti di "Arroganza nazionale". Omonimo, forse, anche di quel consigliere regionale che non le ha mai mandate a dire all'ex presidente pugliese, tale Nichi Vendola.
Omonimo, probabilmente, dell'europarlamentare del Pdl che nel novembre 2013 chiese all'ordine dei giornalisti della Puglia di prendere provvedimenti nei confronti dell'iscritto Nichi Vendola, forse a sua volta omonimo dell'ex presidente della regione).
La sintesi è semplice: noi non capiamo niente, mentre Gianni Naglieri, che è coerente e detta la linea all'amministrazione, ha sempre ragione.
Ce l'aveva anche il 7 febbraio 2016, quando commentò il maxi-tesseramento di Spina e dei suoi "cari" al Pd con un laconico: «Si vede che è Carnevale».
Buon lavoro assessore!
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