Buongiorno
Da troppo a troppo poco
Emergenza sicurezza a Bisceglie: è urgente potenziare gli organici delle forze dell'ordine
martedì 30 luglio 2019
12.22
Lo scorso 26 aprile, all'indomani dell'abietto episodio dei colpi di pistola esplosi all'indirizzo del Comandante della Tenenza dei Carabinieri Vincenzo Caputo, scrissi proprio su questo spazio che c'era poco da star tranquilli. E poche settimane prima, a inizio del mese, commentai le vicende che riguardarono il passaggio in città dell'inviato di "Striscia la notizia" Vittorio Brumotti col quale fu documentato, al cospetto di milioni di telespettatori, lo spaccio di stupefacenti nel centro storico. Nell'ottobre 2018 riflettei sulla constatazione che Bisceglie non fosse già più la "zona franca" della criminalità pugliese, ovvero quel fazzoletto di territorio lasciato al riparo dalle azioni criminali più cruente.
I due omicidi del 2017 (botta e risposta tra clan rivali) hanno modificato inevitabilmente - forse irreversibilmente - la percezione dei biscegliesi: la mafia, intesa come complesso dei fenomeni e dei comportamenti criminali, è più vicina di quanto ciascuno di noi avrebbe mai pensato.
Il biscegliese medio lo ha già compreso. Resta ai margini, più o meno colpevolmente, una politica che sembra voltare la testa da tutt'altra parte e vivere in un universo parallelo.
Risparmierò ai lettori l'elenco sterminato delle fonti giornalistiche secondo le quali, "nel giro di poco tempo", un numero sempre più crescente di componenti delle forze dell'ordine avrebbe contribuito a rafforzare il presidio del territorio. Dichiarazioni di esponenti delle svariate estrazioni (destra, sinistra, centro, sopra, sotto) puntualmente smentite col tempo e dai fatti. Perché gli uomini e le donne in divisa che si vedono per le strade della città, a voler essere ottimisti, sono numericamente sempre gli stessi.
Bisceglie non è una città sicura. Non lo è più. Non è sicura come 5, 10, 15, 20 anni fa: lo è molto meno. Sminuire questa tendenza non serve a niente, anzi potrebbe risultare deleterio nel caso in cui davvero si continuasse a sottovalutare l'allarme.
L'abbiamo capito tutti, forse persino quelli che avrebbero dovuto battersi per impedire la chiusura della Brigata della Guardia di Finanza, lottare per il rafforzamento dell'organico della Tenenza dei Carabinieri e chiedere l'istituzione di un Commissariato di Polizia in città. Forse è troppo? Non vorrei che nel breve volgere di pochi anni ci ritrovassimo a ritenerlo anche troppo poco...
I due omicidi del 2017 (botta e risposta tra clan rivali) hanno modificato inevitabilmente - forse irreversibilmente - la percezione dei biscegliesi: la mafia, intesa come complesso dei fenomeni e dei comportamenti criminali, è più vicina di quanto ciascuno di noi avrebbe mai pensato.
Il biscegliese medio lo ha già compreso. Resta ai margini, più o meno colpevolmente, una politica che sembra voltare la testa da tutt'altra parte e vivere in un universo parallelo.
Risparmierò ai lettori l'elenco sterminato delle fonti giornalistiche secondo le quali, "nel giro di poco tempo", un numero sempre più crescente di componenti delle forze dell'ordine avrebbe contribuito a rafforzare il presidio del territorio. Dichiarazioni di esponenti delle svariate estrazioni (destra, sinistra, centro, sopra, sotto) puntualmente smentite col tempo e dai fatti. Perché gli uomini e le donne in divisa che si vedono per le strade della città, a voler essere ottimisti, sono numericamente sempre gli stessi.
Bisceglie non è una città sicura. Non lo è più. Non è sicura come 5, 10, 15, 20 anni fa: lo è molto meno. Sminuire questa tendenza non serve a niente, anzi potrebbe risultare deleterio nel caso in cui davvero si continuasse a sottovalutare l'allarme.
L'abbiamo capito tutti, forse persino quelli che avrebbero dovuto battersi per impedire la chiusura della Brigata della Guardia di Finanza, lottare per il rafforzamento dell'organico della Tenenza dei Carabinieri e chiedere l'istituzione di un Commissariato di Polizia in città. Forse è troppo? Non vorrei che nel breve volgere di pochi anni ci ritrovassimo a ritenerlo anche troppo poco...