Buongiorno
Dalla parte del topo
L'assordante silenzio della città sul tema del gioco d'azzardo patologico
venerdì 28 dicembre 2018
15.16
È trapelato, nelle ultime ore, il risultato dell'inchiesta interna condotta dall'Asl Bt sulla questione del topo avvistato sulla porta all'interno di una stanza del reparto malattie infettive dell'ospedale civile "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie. L'animale - secondo quanto ricostruito - sarebbe finto. Un fake bello e buono, nella peggiore delle ipotesi congegnato ad arte per mettere in cattiva luce la reputazione del nosocomio biscegliese, che sembrerebbe molto alta (ecco qualcosa di cui andar fieri).
Preferiamo trovarci, a prescindere, dalla parte del topo, parafrasando "Dalla parte del toro", un fortunato pezzo di Caparezza (al secolo Michele Salvemini) attraverso il quale l'artista molfettese racconta il riscatto dei sottomessi. Il topo è l'unico incolpevole del clamore suscitato, peraltro in giorni - insisto - nei quali avremmo dovuto ragionare delle condizioni critiche in cui versa la struttura dell'istituto d'istruzione secondaria superiore "Giacinto Dell'Olio" di via Mauro Giuliani. Nessuna reazione, nemmeno dal dirigente scolastico, cui rinnoviamo l'invito a spiegare meglio l'accaduto. I lettori di BisceglieViva - ne sono certo - gradirebbero.
Finto o vero che fosse, il topo ha fatto più effetto dei 1410 euro procapite spesi in media nel 2017 a Bisceglie in giochi, cifra che balzerebbe se solo escludessimo dal divisore i bambini più piccoli. 78 milioni di euro: l'equivalente di un esercizio annuale di bilancio del nostro comune. Nessuna reazione anche in questo caso, neppure da associazioni e parrocchie che in passato hanno organizzato appuntamenti informativi sul tema del gioco d'azzardo patologico. Forse sbagliamo noi a impegnarci per dare le notizie?
Secondo una celebre definizione, il ruolo del giornalismo sarebbe quello di "cane da guardia" della democrazia. Ci piacerebbe evitare, al contrario, sia di abbaiare (alla luna) che di mordere (il freno). Vorremmo raccontare una città nella quale ci si confronta e si discute sui problemi utilizzando con intelligenza i mezzi di comunicazione.
Proporre è sempre più faticoso che "menare a sfasciare tutto". E a noi piace far fatica.
Preferiamo trovarci, a prescindere, dalla parte del topo, parafrasando "Dalla parte del toro", un fortunato pezzo di Caparezza (al secolo Michele Salvemini) attraverso il quale l'artista molfettese racconta il riscatto dei sottomessi. Il topo è l'unico incolpevole del clamore suscitato, peraltro in giorni - insisto - nei quali avremmo dovuto ragionare delle condizioni critiche in cui versa la struttura dell'istituto d'istruzione secondaria superiore "Giacinto Dell'Olio" di via Mauro Giuliani. Nessuna reazione, nemmeno dal dirigente scolastico, cui rinnoviamo l'invito a spiegare meglio l'accaduto. I lettori di BisceglieViva - ne sono certo - gradirebbero.
Finto o vero che fosse, il topo ha fatto più effetto dei 1410 euro procapite spesi in media nel 2017 a Bisceglie in giochi, cifra che balzerebbe se solo escludessimo dal divisore i bambini più piccoli. 78 milioni di euro: l'equivalente di un esercizio annuale di bilancio del nostro comune. Nessuna reazione anche in questo caso, neppure da associazioni e parrocchie che in passato hanno organizzato appuntamenti informativi sul tema del gioco d'azzardo patologico. Forse sbagliamo noi a impegnarci per dare le notizie?
Secondo una celebre definizione, il ruolo del giornalismo sarebbe quello di "cane da guardia" della democrazia. Ci piacerebbe evitare, al contrario, sia di abbaiare (alla luna) che di mordere (il freno). Vorremmo raccontare una città nella quale ci si confronta e si discute sui problemi utilizzando con intelligenza i mezzi di comunicazione.
Proporre è sempre più faticoso che "menare a sfasciare tutto". E a noi piace far fatica.