Buongiorno
Del merito seguaci
Qualcuno difenda Elena Di Liddo dagli "occasionali" del nuoto
domenica 5 agosto 2018
06.45
Beffarda ironia della sorte.
Nel giro di quaranta minuti, il tempo trascorso tra il breve viaggio in auto con Luca e Pietro verso un bar in cui ci siamo ritrovati col resto della squadra per una riunione flash e la discussione sul lavoro da svolgere per il sito nelle prossime settimane col solito sguardo lungimirante alla nuova stagione, è accaduto ciò che di peggio e quello che di meglio ci si sarebbe potuti attendere.
I dirigenti biscegliesi della principale compagine calcistica cittadina hanno allargato le braccia, stremati dalle sempre più indecifrabili intenzioni di Nicola Canonico e consapevoli dell'impossibilità di garantire, con le sole loro forze, un presente dignitoso e un futuro in prospettiva all'A.S. Bisceglie. Fa male doverlo ammettere ma è così, certo non per colpa di quelli che negli anni passati (è giusto ricordarlo) ci hanno rimesso e questa volta almeno le hanno provate tutte.
Poco dopo, al Tollcross Swiming Centre di Glasgow, in Scozia, una ragazza di 25 anni, snobbata da quasi tutti (fa eccezione la nostra testata: è sufficiente scorrere lo storico degli articoli), ha reso migliaia di biscegliesi orgogliosi di essere tali, vincendo la medaglia di bronzo ai Campionati Europei di nuoto nei 100 farfalla.
La splendida storia di Elena Di Liddo vale quegli approfondimenti che tanto desidereremmo dedicarle se solo fosse stato semplice avvicinarla. Com'è noto, non abbiamo mai avuto il piacere di conoscerla, stringerle la mano, parlare con lei, figurarsi intervistarla e stabilire quel legame umano che ci è sempre piaciuto allacciare con tutti i protagonisti dello sport biscegliese. Mai, e questo è uno dei tratti che ha sempre caratterizzato BisceglieViva e il nostro gruppo di lavoro, ne abbiamo sottovalutato le imprese nonostante ciò e non ci è mai passato per la testa di non raccontare l'evoluzione della sua carriera. Perché siamo del merito seguaci. Solo ci piacerebbe essere trattati allo stesso modo quando qualche volta dimostriamo di avere un pizzico di merito anche noi.
Elena Di Liddo merita un'accoglienza coi fiocchi e tutti gli onori da parte della città, possibilmente con in prima fila quelli che l'hanno seguita anche quando si è infortunata e sono in grado di spiegare cosa sono i 100 farfalla.
La salita sul carro dei vincitori è l'unico "sport" del quale, orgogliosamente, BisceglieViva non renderà mai conto. Che sia calcio, nuoto, biliardo, arte, cultura. O politica.
A proposito: qualcuno difenda Elena Di Liddo dagli "occasionali" del nuoto.
Nel giro di quaranta minuti, il tempo trascorso tra il breve viaggio in auto con Luca e Pietro verso un bar in cui ci siamo ritrovati col resto della squadra per una riunione flash e la discussione sul lavoro da svolgere per il sito nelle prossime settimane col solito sguardo lungimirante alla nuova stagione, è accaduto ciò che di peggio e quello che di meglio ci si sarebbe potuti attendere.
I dirigenti biscegliesi della principale compagine calcistica cittadina hanno allargato le braccia, stremati dalle sempre più indecifrabili intenzioni di Nicola Canonico e consapevoli dell'impossibilità di garantire, con le sole loro forze, un presente dignitoso e un futuro in prospettiva all'A.S. Bisceglie. Fa male doverlo ammettere ma è così, certo non per colpa di quelli che negli anni passati (è giusto ricordarlo) ci hanno rimesso e questa volta almeno le hanno provate tutte.
Poco dopo, al Tollcross Swiming Centre di Glasgow, in Scozia, una ragazza di 25 anni, snobbata da quasi tutti (fa eccezione la nostra testata: è sufficiente scorrere lo storico degli articoli), ha reso migliaia di biscegliesi orgogliosi di essere tali, vincendo la medaglia di bronzo ai Campionati Europei di nuoto nei 100 farfalla.
La splendida storia di Elena Di Liddo vale quegli approfondimenti che tanto desidereremmo dedicarle se solo fosse stato semplice avvicinarla. Com'è noto, non abbiamo mai avuto il piacere di conoscerla, stringerle la mano, parlare con lei, figurarsi intervistarla e stabilire quel legame umano che ci è sempre piaciuto allacciare con tutti i protagonisti dello sport biscegliese. Mai, e questo è uno dei tratti che ha sempre caratterizzato BisceglieViva e il nostro gruppo di lavoro, ne abbiamo sottovalutato le imprese nonostante ciò e non ci è mai passato per la testa di non raccontare l'evoluzione della sua carriera. Perché siamo del merito seguaci. Solo ci piacerebbe essere trattati allo stesso modo quando qualche volta dimostriamo di avere un pizzico di merito anche noi.
Elena Di Liddo merita un'accoglienza coi fiocchi e tutti gli onori da parte della città, possibilmente con in prima fila quelli che l'hanno seguita anche quando si è infortunata e sono in grado di spiegare cosa sono i 100 farfalla.
La salita sul carro dei vincitori è l'unico "sport" del quale, orgogliosamente, BisceglieViva non renderà mai conto. Che sia calcio, nuoto, biliardo, arte, cultura. O politica.
A proposito: qualcuno difenda Elena Di Liddo dagli "occasionali" del nuoto.