Buongiorno
E pensare che con l'Italicum ci sarebbe stato il ballottaggio...
Il blog di Vito Troilo
martedì 13 marzo 2018
15.30
Temo che le prospettive per la formazione di un governo non siano particolarmente rosee e che abbia ragione Aldo Cazzullo, che sul Corriere di domenica 11 ha riassunto l'innegabile impasse sostenendo che in realtà nessuno voglia assumersi la responsabilità di provare a comporre un esecutivo. Siamo messi bene, insomma.
La paralisi politica, determinata da una legge elettorale che definire inopportuna per la situazione italiana sarebbe un cauto eufemismo, non sarà risolta dal Partito Democratico, uscito pesantemente sconfitto dal voto dello scorso 4 marzo. Era logico aspettarsi un atteggiamento tutt'altro che garbato, sotto il profilo istituzionale, da parte di Matteo Renzi: non è stato capace di gestire nel migliore dei modi la netta vittoria, con oltre il 40% dei consensi, alle Europee del 2014, figurarsi il tracollo dei dem, peraltro abbondantemente previsto. Il conseguente tentativo di "avvelenare i pozzi", tipico di chi non sa accettare sconfitte e uscite di scena, suona quasi come il "de profundis" per un centrosinistra in liquidazione.
L'area al lato del Pd fa registrare una densità di popolazione simile a quella dell'Antartide e le immagini della incomprensibile esultanza andata in scena durante la maratona di Enrico Mentana nella sede di Potere al popolo per l'1.13% totalizzato alla Camera (con 370 mila voti) sono lo specchio fedele del totale disastro della sinistra post-comunista in Italia.
Ha vinto il Movimento 5 Stelle, conquistando una percentuale sui livelli del miglior Pci berlingueriano ma con un'impostazione vagamente, forse neppure troppo, democristiana. Come capitalizzare il consenso in un sistema bloccato dai veti incrociati? L'unica via percorribile, per i pentastellati, è un rapido ritorno alle urne con la concreta possibilità di liquefare ciò che resta del Partito Democratico assorbendone il residuo elettorato a sinistra e cercare di avvicinarsi al fatidico 40%. Un governo di scopo per cambiare la legge elettorale e inserire il premio di maggioranza sarebbe l'ideale, a patto di chiudere subito la legislatura e disputare un secondo round aperto praticamente a centrodestra e 5 Stelle. Sarebbe il ballottaggio tanto temuto (eppure previsto) dall'Italicum, legge verso la quale non ho certo una predilezione. Il destino è davvero cinico e baro...
La paralisi politica, determinata da una legge elettorale che definire inopportuna per la situazione italiana sarebbe un cauto eufemismo, non sarà risolta dal Partito Democratico, uscito pesantemente sconfitto dal voto dello scorso 4 marzo. Era logico aspettarsi un atteggiamento tutt'altro che garbato, sotto il profilo istituzionale, da parte di Matteo Renzi: non è stato capace di gestire nel migliore dei modi la netta vittoria, con oltre il 40% dei consensi, alle Europee del 2014, figurarsi il tracollo dei dem, peraltro abbondantemente previsto. Il conseguente tentativo di "avvelenare i pozzi", tipico di chi non sa accettare sconfitte e uscite di scena, suona quasi come il "de profundis" per un centrosinistra in liquidazione.
L'area al lato del Pd fa registrare una densità di popolazione simile a quella dell'Antartide e le immagini della incomprensibile esultanza andata in scena durante la maratona di Enrico Mentana nella sede di Potere al popolo per l'1.13% totalizzato alla Camera (con 370 mila voti) sono lo specchio fedele del totale disastro della sinistra post-comunista in Italia.
Ha vinto il Movimento 5 Stelle, conquistando una percentuale sui livelli del miglior Pci berlingueriano ma con un'impostazione vagamente, forse neppure troppo, democristiana. Come capitalizzare il consenso in un sistema bloccato dai veti incrociati? L'unica via percorribile, per i pentastellati, è un rapido ritorno alle urne con la concreta possibilità di liquefare ciò che resta del Partito Democratico assorbendone il residuo elettorato a sinistra e cercare di avvicinarsi al fatidico 40%. Un governo di scopo per cambiare la legge elettorale e inserire il premio di maggioranza sarebbe l'ideale, a patto di chiudere subito la legislatura e disputare un secondo round aperto praticamente a centrodestra e 5 Stelle. Sarebbe il ballottaggio tanto temuto (eppure previsto) dall'Italicum, legge verso la quale non ho certo una predilezione. Il destino è davvero cinico e baro...