Buongiorno
Festa patronale ed esercizi di stucchevole ipocrisia
Tutte legittime le opinioni sull'organizzazione ma è doveroso considerare la variabile fondamentale del budget a disposizione
domenica 7 agosto 2022
12.00
La festa patronale di Bisceglie in onore dei Santi Martiri Mauro Vescovo, Sergio e Pantaleone è in pieno corso di svolgimento e in queste ore, da più parti, sono state sollevate osservazioni, rivolte critiche, espresse opinioni riguardo alcuni aspetti non religiosi dell'evento: dalla collocazione della cassa armonica in piazza Regina Margherita anziché in piazza Vittorio Emanuele II alla qualità degli spettacoli che si sono susseguiti, dall'intensità e dalla frequenza dei fuochi pirotecnici esplosi al gradimento rispetto al numero di strutture,alle forme ed ai colori delle luminarie, dalla scelta di posizionare il luna park nel quartiere Sant'Andrea alla quantità e qualità di attrazioni che in essa sono contenute. E altro si dirà e si scriverà a proposito delle bancarelle della fiera e probabilmente finanche della processione e della solenne celebrazione eucaristica in programma domenica pomeriggio, tanto per il "gusto" di toccare anche le corde del sacro.
Stefania D'Addato ha ragione: «La festa patronale va vissuta, forse potrà essere raccontata ma mai spiegata e analizzata» è il succo della sua breve e interessante riflessione. Riteniamo non abbia senso analizzare ciò che sta succedendo in questi giorni e non lo faremo ma è doveroso evidenziare come, da più parti, sembri molto alta il rischio di cadere (volutamente o meno non tocca a noi stabilirlo) nel tranello dell'ipocrisia.
Facciamoci aiutare dalle definizioni. L'ipocrisia è «un atteggiamento, comportamento o vizio di una persona che volontariamente finge di possedere credenze, opinioni, virtù, ideali, sentimenti, emozioni che in realtà non possiede. Essa si manifesta quando la persona tenta di ingannare altre persone con tali affermazioni, ed è quindi una sorta di bugia».
Il dibattito in corso sui social riguardo la festa patronale di Bisceglie potrebbe essere "viziato" da eccessi di ipocrisia. Voluti? Strumentali? Ciascuno del suo cuor l'altrui misura...
Una verità oggettiva la stabilisce il calendario: il Comitato feste patronali è stato rinnovato interamente con nomine effettuate dall'Arcivescovo il 7 aprile (link all'articolo).
Stupisce, soprattutto guardando all'autorevolezza e alla serietà di alcuni commentatori sui social, la totale sottovalutazione di una variabile fondamentale per farsi un'idea della Festa dei Santi Martiri 2022: il budget a disposizione. I biscegliesi, sul tema, sono essenzialmente divisi in due tronconi: c'è chi "incolpa" la scarsa propensione degli operatori economici a partecipare con le offerte mentre altri ritengono, al contrario, che la "responsabilità morale" del sostentamento dei costi spetti quasi esclusivamente al Comune tramite la concessione di un adeguato contribuito. Tesi legittime, sia chiaro: solo non si comprende il perché di alcune critiche così accentuate nel momento in cui è evidente a tutti come, per una serie di ragioni e per le conseguenze della pandemia, il budget non possa essere ritenuto altissimo.
La discussione, piuttosto, potrebbe (e magari dovrebbe) essere centrata sull'efficienza del rapporto tra disponibilità finanziarie e spettacolo offerto. Ci sarà tempo in seguito per soffermare l'attenzione sulla misura del sostegno pubblico alla festa, sulla vicinanza mostrata dagli operatori economici del territorio, sugli eventuali errori commessi dagli organizzatori in tutti questi decenni. "Lamentarsi" oggi di non vedere luminarie in stile Champs Elysées di Parigi è come "rimproverare" ai Lions di non aver ancora portato la stella dell'Nba Lebron James in canotta nerazzurra sul parquet del PalaDolmen: un esercizio di stucchevole ipocrisia. È davvero difficile credere che non si parta dal presupposto che per fare delle cose occorre del denaro...
Una comunità cresce anche e soprattutto nella consapevolezza dei passi che si può permettere di compiere: la festa patronale ha dei costi vivi a prescindere dal colore dell'amministrazione comunale, da chi presiede il Comitato e dal meteo di quei giorni. Il senso della misura consiglierebbe a tutti di riflettere per meglio calibrare la natura di commenti ed interventi, pur salvaguardando - e ci mancherebbe altro! - il legittimo diritto di ciascuno a scrivere e dire se qualcosa piace o non piace. Proprio come fa BisceglieViva da sempre.
Stefania D'Addato ha ragione: «La festa patronale va vissuta, forse potrà essere raccontata ma mai spiegata e analizzata» è il succo della sua breve e interessante riflessione. Riteniamo non abbia senso analizzare ciò che sta succedendo in questi giorni e non lo faremo ma è doveroso evidenziare come, da più parti, sembri molto alta il rischio di cadere (volutamente o meno non tocca a noi stabilirlo) nel tranello dell'ipocrisia.
Facciamoci aiutare dalle definizioni. L'ipocrisia è «un atteggiamento, comportamento o vizio di una persona che volontariamente finge di possedere credenze, opinioni, virtù, ideali, sentimenti, emozioni che in realtà non possiede. Essa si manifesta quando la persona tenta di ingannare altre persone con tali affermazioni, ed è quindi una sorta di bugia».
Il dibattito in corso sui social riguardo la festa patronale di Bisceglie potrebbe essere "viziato" da eccessi di ipocrisia. Voluti? Strumentali? Ciascuno del suo cuor l'altrui misura...
Una verità oggettiva la stabilisce il calendario: il Comitato feste patronali è stato rinnovato interamente con nomine effettuate dall'Arcivescovo il 7 aprile (link all'articolo).
Stupisce, soprattutto guardando all'autorevolezza e alla serietà di alcuni commentatori sui social, la totale sottovalutazione di una variabile fondamentale per farsi un'idea della Festa dei Santi Martiri 2022: il budget a disposizione. I biscegliesi, sul tema, sono essenzialmente divisi in due tronconi: c'è chi "incolpa" la scarsa propensione degli operatori economici a partecipare con le offerte mentre altri ritengono, al contrario, che la "responsabilità morale" del sostentamento dei costi spetti quasi esclusivamente al Comune tramite la concessione di un adeguato contribuito. Tesi legittime, sia chiaro: solo non si comprende il perché di alcune critiche così accentuate nel momento in cui è evidente a tutti come, per una serie di ragioni e per le conseguenze della pandemia, il budget non possa essere ritenuto altissimo.
La discussione, piuttosto, potrebbe (e magari dovrebbe) essere centrata sull'efficienza del rapporto tra disponibilità finanziarie e spettacolo offerto. Ci sarà tempo in seguito per soffermare l'attenzione sulla misura del sostegno pubblico alla festa, sulla vicinanza mostrata dagli operatori economici del territorio, sugli eventuali errori commessi dagli organizzatori in tutti questi decenni. "Lamentarsi" oggi di non vedere luminarie in stile Champs Elysées di Parigi è come "rimproverare" ai Lions di non aver ancora portato la stella dell'Nba Lebron James in canotta nerazzurra sul parquet del PalaDolmen: un esercizio di stucchevole ipocrisia. È davvero difficile credere che non si parta dal presupposto che per fare delle cose occorre del denaro...
Una comunità cresce anche e soprattutto nella consapevolezza dei passi che si può permettere di compiere: la festa patronale ha dei costi vivi a prescindere dal colore dell'amministrazione comunale, da chi presiede il Comitato e dal meteo di quei giorni. Il senso della misura consiglierebbe a tutti di riflettere per meglio calibrare la natura di commenti ed interventi, pur salvaguardando - e ci mancherebbe altro! - il legittimo diritto di ciascuno a scrivere e dire se qualcosa piace o non piace. Proprio come fa BisceglieViva da sempre.