Buongiorno
Gli acchiappafantasmi
Il blog di Vito Troilo
venerdì 16 novembre 2018
11.25
È un corto circuito, apparentemente senza soluzione di continuità. Questa città, a tratti, sembra sguazzare nell'incantevole e grigia mediocrità nella quale è stata (anzi, si è) sempre relegata, col chiaro scopo di non cambiare niente senza neppure preoccuparsi di fingere, in senso gattopardesco, di cambiare tutto.
L'ho scritto giovedì e alcune decine di attenti lettori hanno saputo cogliere fra le righe, riportandomi privatamente l'identica sensazione, a questo punto non soltanto mia: sono quasi sempre i biscegliesi migliori quelli che se ne vanno altrove. Nessuno si offenda. L'impressione è che qui sia divenuto complicato fare le cose più semplici: eppure lo sviluppo, in tutti i settori, avrebbe bisogno di eccellenze al comando e leoni affamati piuttosto che di orsi sazi e servi sciocchi.
Qualcuno cerca di sfuggire alla catalessi, orgogliosamente: penso a Mauro Mastrototaro, coraggioso imprenditore culturale (spero si colga la definizione) che ha messo in piedi con ostinazione il Bookstore Mondadori e un contenitore di idee e di valori all'interno delle Vecchie Segherie; oppure ad Alessandro Ricchiuti, che incurante del clima narcolettico ha organizzato un dibattito sulla continuità generazionale nelle imprese familiari a quanto pare disertato da chi avrebbe dovuto partecipare per provare a confrontarsi con la realtà. Una volta tanto.
Troppa grazia, per una Bisceglie che scoprirà, fra poco e col solito stucchevole, patetico ritardo, l'imminente arrivo del Natale, finora annunciato solo dall'appuntamento, quello sì graditissimo, con un nuovo spettacolo della Compagnia Dialettale Biscegliese. Presa davvero sul serio dai tanti, troppi che, parafrasando l'indimenticabile «Andrà all'aschiure nan parà», hanno deciso di travestirsi da fantasmi e sparire dalla circolazione. Se dovesse rendersi necessario faremo gli acchiappafantasmi: magari ci noterà Dan Aykroyd che ha fatto sapere di voler realizzare un terzo capitolo della saga. Rassicuriamo, intanto, i nostri numerosi lettori: l'iniziativa non è (ancora) reato. Il difficile, come sempre, è lasciare spazio a quelli che hanno idee e capacità per realizzarne un po'. Dovesse cambiare qualcosa, lo racconteremmo volentieri. Siamo qui per questo.
L'ho scritto giovedì e alcune decine di attenti lettori hanno saputo cogliere fra le righe, riportandomi privatamente l'identica sensazione, a questo punto non soltanto mia: sono quasi sempre i biscegliesi migliori quelli che se ne vanno altrove. Nessuno si offenda. L'impressione è che qui sia divenuto complicato fare le cose più semplici: eppure lo sviluppo, in tutti i settori, avrebbe bisogno di eccellenze al comando e leoni affamati piuttosto che di orsi sazi e servi sciocchi.
Qualcuno cerca di sfuggire alla catalessi, orgogliosamente: penso a Mauro Mastrototaro, coraggioso imprenditore culturale (spero si colga la definizione) che ha messo in piedi con ostinazione il Bookstore Mondadori e un contenitore di idee e di valori all'interno delle Vecchie Segherie; oppure ad Alessandro Ricchiuti, che incurante del clima narcolettico ha organizzato un dibattito sulla continuità generazionale nelle imprese familiari a quanto pare disertato da chi avrebbe dovuto partecipare per provare a confrontarsi con la realtà. Una volta tanto.
Troppa grazia, per una Bisceglie che scoprirà, fra poco e col solito stucchevole, patetico ritardo, l'imminente arrivo del Natale, finora annunciato solo dall'appuntamento, quello sì graditissimo, con un nuovo spettacolo della Compagnia Dialettale Biscegliese. Presa davvero sul serio dai tanti, troppi che, parafrasando l'indimenticabile «Andrà all'aschiure nan parà», hanno deciso di travestirsi da fantasmi e sparire dalla circolazione. Se dovesse rendersi necessario faremo gli acchiappafantasmi: magari ci noterà Dan Aykroyd che ha fatto sapere di voler realizzare un terzo capitolo della saga. Rassicuriamo, intanto, i nostri numerosi lettori: l'iniziativa non è (ancora) reato. Il difficile, come sempre, è lasciare spazio a quelli che hanno idee e capacità per realizzarne un po'. Dovesse cambiare qualcosa, lo racconteremmo volentieri. Siamo qui per questo.