Buongiorno
I luogocomunisti di sto cazzo e una proposta: “Est Ovest” al posto di “Parliamone sabato”
Il blog di Vito Troilo
martedì 21 marzo 2017
11.16
Emilio Salgari e Franco Battiato hanno saputo raccontare, in epoche, contesti e attraverso forme espressive differenti, quegli spesso sconosciuti "Mondi lontanissimi", dal titolo di un album del cantautore siciliano del 1985 che consiglio a tutti, soprattutto ai più giovani, di ascoltare.
Mi rendo conto di quanta fatica si faccia ancora, in Italia, a declinare un sano rapporto di reciprocità con le persone che sono nate e originarie di tutti i paesi che si trovano oltre il Mar Adriatico. I tristissimi momenti televisivi di cui si è parlato, scritto e commentato in queste ore riguardo le reazioni suscitate dalla trasmissione di Raiuno "Parliamone sabato" costituiscono la prova fondata di quanto sia, purtroppo, ancora diffuso il pregiudizio nei confronti di quello che non si è mai voluto conoscere. Titolare il pezzo di un programma di approfondimento su un'emittente pubblica "La minaccia arriva dall'est" e costruire una discussione fuori dalla logica intorno al cartello demenziale "I motivi per scegliere una fidanzata dell'est" è quanto di più assurdo e diseducativo si possa concepire.
Il luogocomunismo è uno dei difetti più noti dell'uomo occidentale e se Francesco Gabbani, come credo e pronostico, dovesse riuscire a vincere, dopo il Festival di Sanremo, anche l'Eurovision Song Contest la sua "Occidentali's Karma" sarebbe la perfetta colonna sonora e il ritratto di una frazione del pianeta che sembra proprio non farcela a scendere dal piedistallo dell'autoconvinzione.
Le donne dell'est non sono mai state quello che il mainstream di sto cazzo vuol far credere secondo convenienza: non erano contadine ignoranti e senza denti negli anni '60, non erano quelle che lavoravano mentre "i mariti tutti ubriachi" negli anni '70, non erano quelle che vincevano medaglie perchè si dopavano negli anni '80 (povere stelline statunitensi tutte pulite!), non erano le facili prede dei grassoni europei coi soldi che le salvavano dalla fame negli anni '90, non erano tutte pornostar nello scorso decennio.
Catalogare culture profondamente complesse come quelle di un'area geografica molto estesa, impastando la quasi totale ignoranza dell'italiano medio sull'Europa orientale con un'anacronistica slavofobia (quando l'est ha radici anche latine e persino ugro-finniche) è un'operazione di piccolo cabotaggio, inutile e dannosa. Il mondo per fortuna è cambiato e ne sono contento, perché solo 10 anni fa quella trasmissione non sarebbe stata cancellata dai palinsesti.
Mi spingo oltre: le sedi Rai di Puglia e Friuli-Venezia Giulia producono un magazine settimanale meraviglioso, "Est Ovest" (in passato fu chiamato "Levante"). Lo guardo sempre sul web. È l'unica finestra della televisione italiana sull'Europa orientale ma con una collocazione inadeguata al livello e al rilievo della trasmissione: la domenica mattina alle 11:05 su Raitre. La mia proposta è semplice: sostituire "Parliamone sabato" con "Est Ovest". Servirebbe tanto agli italiani e sarebbe utile persino ai luogocomunisti di sto cazzo. Buonanotte.
Mi rendo conto di quanta fatica si faccia ancora, in Italia, a declinare un sano rapporto di reciprocità con le persone che sono nate e originarie di tutti i paesi che si trovano oltre il Mar Adriatico. I tristissimi momenti televisivi di cui si è parlato, scritto e commentato in queste ore riguardo le reazioni suscitate dalla trasmissione di Raiuno "Parliamone sabato" costituiscono la prova fondata di quanto sia, purtroppo, ancora diffuso il pregiudizio nei confronti di quello che non si è mai voluto conoscere. Titolare il pezzo di un programma di approfondimento su un'emittente pubblica "La minaccia arriva dall'est" e costruire una discussione fuori dalla logica intorno al cartello demenziale "I motivi per scegliere una fidanzata dell'est" è quanto di più assurdo e diseducativo si possa concepire.
Il luogocomunismo è uno dei difetti più noti dell'uomo occidentale e se Francesco Gabbani, come credo e pronostico, dovesse riuscire a vincere, dopo il Festival di Sanremo, anche l'Eurovision Song Contest la sua "Occidentali's Karma" sarebbe la perfetta colonna sonora e il ritratto di una frazione del pianeta che sembra proprio non farcela a scendere dal piedistallo dell'autoconvinzione.
Le donne dell'est non sono mai state quello che il mainstream di sto cazzo vuol far credere secondo convenienza: non erano contadine ignoranti e senza denti negli anni '60, non erano quelle che lavoravano mentre "i mariti tutti ubriachi" negli anni '70, non erano quelle che vincevano medaglie perchè si dopavano negli anni '80 (povere stelline statunitensi tutte pulite!), non erano le facili prede dei grassoni europei coi soldi che le salvavano dalla fame negli anni '90, non erano tutte pornostar nello scorso decennio.
Catalogare culture profondamente complesse come quelle di un'area geografica molto estesa, impastando la quasi totale ignoranza dell'italiano medio sull'Europa orientale con un'anacronistica slavofobia (quando l'est ha radici anche latine e persino ugro-finniche) è un'operazione di piccolo cabotaggio, inutile e dannosa. Il mondo per fortuna è cambiato e ne sono contento, perché solo 10 anni fa quella trasmissione non sarebbe stata cancellata dai palinsesti.
Mi spingo oltre: le sedi Rai di Puglia e Friuli-Venezia Giulia producono un magazine settimanale meraviglioso, "Est Ovest" (in passato fu chiamato "Levante"). Lo guardo sempre sul web. È l'unica finestra della televisione italiana sull'Europa orientale ma con una collocazione inadeguata al livello e al rilievo della trasmissione: la domenica mattina alle 11:05 su Raitre. La mia proposta è semplice: sostituire "Parliamone sabato" con "Est Ovest". Servirebbe tanto agli italiani e sarebbe utile persino ai luogocomunisti di sto cazzo. Buonanotte.