I politici biscegliesi non mangiano pesce

Il menefreghismo impressionante e clamoroso di tutta la classe politica biscegliese a proposito delle istanze dei lavoratori del comparto pesca è il dato di fatto più sconfortante di una settimana trascorsa badando a questioni che, al confronto del pericolo di una profonda crisi senza precedenti di un settore strategico per l'economia della città, avrebbero dovuto essere accantonate.

E invece si discute in continuazione di buche per le strade, pali da sistemare, pulizia di piazza Vittorio Emanuele a margine delle domeniche carnevalesche e mariti di assessori. Tutti argomenti degni, ci mancherebbe altro.

Quando lorsignori avranno tempo e intenzione di spendere una mezza parola per decine di biscegliesi vessati da un accanimento il cui obiettivo pare far perdere loro il lavoro, noi saremo a disposizione. Attendiamo con particolare curiosità le loro espressioni di solidarietà e soprattutto le loro idee e proposte per sostenere le necessità di un settore in ginocchio. Non vorremmo farci sfuggire di mente la considerazione che gran parte dei componenti della compagnia di giro della politica biscegliese in realtà sia incapace di rendersi utile se c'è da costruire e al contrario sappia solo contestare.