Buongiorno
Il ballo delle incertezze
Una città in attesa di sollecitazioni esterne?
lunedì 22 giugno 2020
15.15
Mi si conceda l'ossimoro: Bisceglie vive un periodo di sicure incertezze. La città sembra ferma, quasi abulica, nell'attesa di sollecitazioni esterne (e forse estemporanee) e nella (vana?) speranza che qualche riflesso condizionato possa essere ritenuto sufficiente a porre le basi per una rinascita sociale, culturale e soprattutto economica della città.
Inesistente, per ora, e ben oltre ogni comprensibile difficoltà, è il programma dell'estate biscegliese. La constatazione che, a differenza del passato, nelle altre città del territorio si faccia molta fatica a imbastire cartelloni di qualità e quantità può risultare al massimo consolatoria ma non autoassolutoria. Se è vero che un'emergenza esalta la fantasia e aguzza l'ingegno, allora che nessuno osi offendersi nel caso in cui qualcuno obiettasse sulle reali capacità di coloro che dovrebbero indicare la strada.
Magari sarebbe opportuno evitare scivoloni, come quando si assiste a eventi in altre città e lo si "sbandiera" sui social finendo per irritare i rappresentanti di realtà biscegliesi di pari livello (per non scrivere "di livello superiore"), purtroppo in sofferenza per le conseguenze dell'emergenza epidemiologica. C'è chi ignora persino i principi basilari dell'etichetta istituzionale e probabilmente non ne acquisirebbe contezza neppure dopo diversi tentativi di spiegazione. «Ciascuno del suo cuor l'altrui misura».
Idee, proposte e spunti per la discussione, peraltro, non sono mancati, specie nelle ultime settimane. Nessuna voce ufficiale ha inteso fornire risposte di alcun tipo, se si eccettua qualche ironico quanto evitabile "Nient'altro?" da parte di rappresentanti di organi di indirizzo che al confronto sembrano preferire lo scontro. Le "liste dei desideri" (o "della spesa") corrispondono spesso a libri dei sogni aperti e in alcuni casi rischiano di suonare come provocatori ma è anche vero che qualche punto di contatto e delle ragioni, in un lungo elenco, è possibile trovarli. Al patto di sostituire lo snobismo con un'azione efficace. Il problema è tutto lì: gli slogan, le freddure e le battute lasciano il tempo che trovano e la capacità di risolvere problemi pare merce rara.
È andato in archivio anche "Il tempo dei piccoli": un evento che - nessuno si offenda - avrebbe meritato maggiore considerazione generale e volontà di coinvolgimento: dei bambini e dei ragazzi, della città. E dei media, tenuti quasi totalmente all'asciutto di informazioni. Sarebbe stato bello andare oltre l'italico vizio di ritenere inavvicinabili coloro che non si conoscono nemmeno. Un'occasione gettata alle ortiche malgrado le buone premesse e il ritorno d'immagine positivo dell'iniziativa intrapresa al Teatro Garibaldi nei giorni precedenti. Ci sarebbe molto da discuterne ma un dialogo ha bisogno, come minimo, di due interlocutori...
L'incertezza è davvero l'unico caposaldo di queste settimane: un esempio perfetto in questo senso è la squadra di calcio, che ha rischiato la retrocessione a tavolino e ora dovrà giocarsi tutto in due partite. Combattuti tra l'esecrazione nei confronti del proprietario e l'attaccamento alla maglia, i veri tifosi biscegliesi, alla fine, hanno scelto e sceglieranno di sostenere - seppure a distanza - i giocatori nel tentativo di mettere in salvo il diritto a partecipare al prossimo campionato di Serie C, pur consapevoli della concreta possibilità di doversi ritrovare a bisticciare con un presidente le cui scelte sono state spesso sui generis.
È crollata, nel giro di pochi mesi, anche la solida certezza del successo di Michele Emiliano alle elezioni regionali. I sondaggi, la realpolitik e (specialmente) i movimenti sotterranei lasciano intendere che la partita con Raffaele Fitto sarà tutt'altro che scontata, anzi: ora è favorito il candidato del centrodestra.
Matteo Renzi, Teresa Bellanova e Carlo Calenda hanno giocato la carta Scalfarotto disintegrando dal centro un fronte che diversi osservatori ritenevano destinato a compattarsi last minute, ritenendo la potenziale candidatura del sottosegretario un bluff. E invece...
Mentre si attende solo l'ufficializzazione della candidatura - già certa da mesi - del vicesindaco Angelo Consiglio nella lista di Forza Italia, trapela il forte interessamento da parte di una formazione di centrosinistra nei confronti di un altro componente della Giunta Angarano, che potrebbe figurare nell'elenco dei pretendenti a un posto in consiglio regionale. La sua candidatura rappresenterebbe un ulteriore elemento di incertezza: quello sulla natura politica dell'amministrazione comunale di Bisceglie. L'interrogativo - per la verità - è in piedi già dalla campagna elettorale amministrativa del 2018 ma la prospettiva di un successo del centrodestra alle regionali induce i più lungimiranti a ritenere sempre meno "calzante" la partecipazione di Forza Italia, seppure per interposto camuflage, a una maggioranza e a un esecutivo cittadino dei quali Lega e Fratelli d'Italia sono oppositori.
E ci sarà il ballo delle incertezze...
Inesistente, per ora, e ben oltre ogni comprensibile difficoltà, è il programma dell'estate biscegliese. La constatazione che, a differenza del passato, nelle altre città del territorio si faccia molta fatica a imbastire cartelloni di qualità e quantità può risultare al massimo consolatoria ma non autoassolutoria. Se è vero che un'emergenza esalta la fantasia e aguzza l'ingegno, allora che nessuno osi offendersi nel caso in cui qualcuno obiettasse sulle reali capacità di coloro che dovrebbero indicare la strada.
Magari sarebbe opportuno evitare scivoloni, come quando si assiste a eventi in altre città e lo si "sbandiera" sui social finendo per irritare i rappresentanti di realtà biscegliesi di pari livello (per non scrivere "di livello superiore"), purtroppo in sofferenza per le conseguenze dell'emergenza epidemiologica. C'è chi ignora persino i principi basilari dell'etichetta istituzionale e probabilmente non ne acquisirebbe contezza neppure dopo diversi tentativi di spiegazione. «Ciascuno del suo cuor l'altrui misura».
Idee, proposte e spunti per la discussione, peraltro, non sono mancati, specie nelle ultime settimane. Nessuna voce ufficiale ha inteso fornire risposte di alcun tipo, se si eccettua qualche ironico quanto evitabile "Nient'altro?" da parte di rappresentanti di organi di indirizzo che al confronto sembrano preferire lo scontro. Le "liste dei desideri" (o "della spesa") corrispondono spesso a libri dei sogni aperti e in alcuni casi rischiano di suonare come provocatori ma è anche vero che qualche punto di contatto e delle ragioni, in un lungo elenco, è possibile trovarli. Al patto di sostituire lo snobismo con un'azione efficace. Il problema è tutto lì: gli slogan, le freddure e le battute lasciano il tempo che trovano e la capacità di risolvere problemi pare merce rara.
È andato in archivio anche "Il tempo dei piccoli": un evento che - nessuno si offenda - avrebbe meritato maggiore considerazione generale e volontà di coinvolgimento: dei bambini e dei ragazzi, della città. E dei media, tenuti quasi totalmente all'asciutto di informazioni. Sarebbe stato bello andare oltre l'italico vizio di ritenere inavvicinabili coloro che non si conoscono nemmeno. Un'occasione gettata alle ortiche malgrado le buone premesse e il ritorno d'immagine positivo dell'iniziativa intrapresa al Teatro Garibaldi nei giorni precedenti. Ci sarebbe molto da discuterne ma un dialogo ha bisogno, come minimo, di due interlocutori...
L'incertezza è davvero l'unico caposaldo di queste settimane: un esempio perfetto in questo senso è la squadra di calcio, che ha rischiato la retrocessione a tavolino e ora dovrà giocarsi tutto in due partite. Combattuti tra l'esecrazione nei confronti del proprietario e l'attaccamento alla maglia, i veri tifosi biscegliesi, alla fine, hanno scelto e sceglieranno di sostenere - seppure a distanza - i giocatori nel tentativo di mettere in salvo il diritto a partecipare al prossimo campionato di Serie C, pur consapevoli della concreta possibilità di doversi ritrovare a bisticciare con un presidente le cui scelte sono state spesso sui generis.
È crollata, nel giro di pochi mesi, anche la solida certezza del successo di Michele Emiliano alle elezioni regionali. I sondaggi, la realpolitik e (specialmente) i movimenti sotterranei lasciano intendere che la partita con Raffaele Fitto sarà tutt'altro che scontata, anzi: ora è favorito il candidato del centrodestra.
Matteo Renzi, Teresa Bellanova e Carlo Calenda hanno giocato la carta Scalfarotto disintegrando dal centro un fronte che diversi osservatori ritenevano destinato a compattarsi last minute, ritenendo la potenziale candidatura del sottosegretario un bluff. E invece...
Mentre si attende solo l'ufficializzazione della candidatura - già certa da mesi - del vicesindaco Angelo Consiglio nella lista di Forza Italia, trapela il forte interessamento da parte di una formazione di centrosinistra nei confronti di un altro componente della Giunta Angarano, che potrebbe figurare nell'elenco dei pretendenti a un posto in consiglio regionale. La sua candidatura rappresenterebbe un ulteriore elemento di incertezza: quello sulla natura politica dell'amministrazione comunale di Bisceglie. L'interrogativo - per la verità - è in piedi già dalla campagna elettorale amministrativa del 2018 ma la prospettiva di un successo del centrodestra alle regionali induce i più lungimiranti a ritenere sempre meno "calzante" la partecipazione di Forza Italia, seppure per interposto camuflage, a una maggioranza e a un esecutivo cittadino dei quali Lega e Fratelli d'Italia sono oppositori.
E ci sarà il ballo delle incertezze...