Buongiorno
La banalità della morte e una proposta di riflessione
Sull'episodio del senzatetto trovato privo di vita nelle vicinanze della stazione ferroviaria
giovedì 17 ottobre 2019
11.41
Non ho alcuna intenzione né possiedo le competenze per attaccare con uno spiegone sociologico ma faccio il giornalista e fra i doveri e le prerogative di chi svolge questa bistrattata professione rientra - ancora - il racconto di ciò che accade, specie se si lavora in contesti di prossimità.
La notizia l'abbiamo data in mattinata: un uomo è stato ritrovato senza vita in piazza Armando Diaz, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Pare proprio fosse un senza fissa dimora. Il fatto ha generato curiosità, al punto che in migliaia hanno consultato il nostro sito per informarsi su quanto accaduto.
Mi sono chiesto quale sarebbe stata la portata delle reazioni sui social, temendo che quanto successo sarebbe passato inosservato. E ho pensato che per quell'uomo, di cui non conosco le generalità né il trascorso, molto probabilmente non saranno spese troppe parole né depositati fiori all'interno della rotatoria in cui ha trovato la morte. Chissà in che modo e per quali ragioni sarà divenuto un clochard; chissà se avrà avuto una famiglia...
Nei giorni scorsi, a proposito di quella rotatoria, si è discusso molto, con decine di commenti sui social e interventi di diverso tenore, per la questione della piantumazione di una quercia nel punto in cui è prevista la collocazione di una statua raffigurante San Giovanni Paolo II. Sostenitori di opinioni differenti si sono scontrati, senza esclusione di colpi virtuali. Mi farebbe piacere che fossero d'accordo sul rendere omaggio a quell'uomo che si è spento proprio lì, incontrandosi per lasciare un mazzo di fiori. È come se la morte, in tutta la sua banalità, avesse voluto ricordarci quanto a volte possano sembrare futili, al suo cospetto, le battaglie - pur legittime - che combattiamo quotidianamente con convinzione. Qualche minuto di riflessione credo non ci farebbe male. Ma forse mi sbaglio.
© riproduzione riservata
La notizia l'abbiamo data in mattinata: un uomo è stato ritrovato senza vita in piazza Armando Diaz, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Pare proprio fosse un senza fissa dimora. Il fatto ha generato curiosità, al punto che in migliaia hanno consultato il nostro sito per informarsi su quanto accaduto.
Mi sono chiesto quale sarebbe stata la portata delle reazioni sui social, temendo che quanto successo sarebbe passato inosservato. E ho pensato che per quell'uomo, di cui non conosco le generalità né il trascorso, molto probabilmente non saranno spese troppe parole né depositati fiori all'interno della rotatoria in cui ha trovato la morte. Chissà in che modo e per quali ragioni sarà divenuto un clochard; chissà se avrà avuto una famiglia...
Nei giorni scorsi, a proposito di quella rotatoria, si è discusso molto, con decine di commenti sui social e interventi di diverso tenore, per la questione della piantumazione di una quercia nel punto in cui è prevista la collocazione di una statua raffigurante San Giovanni Paolo II. Sostenitori di opinioni differenti si sono scontrati, senza esclusione di colpi virtuali. Mi farebbe piacere che fossero d'accordo sul rendere omaggio a quell'uomo che si è spento proprio lì, incontrandosi per lasciare un mazzo di fiori. È come se la morte, in tutta la sua banalità, avesse voluto ricordarci quanto a volte possano sembrare futili, al suo cospetto, le battaglie - pur legittime - che combattiamo quotidianamente con convinzione. Qualche minuto di riflessione credo non ci farebbe male. Ma forse mi sbaglio.
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