Buongiorno
La corsa dei "soliti noti" e la partita dei volti nuovi
I candidati alla carica di sindaco non sono debuttanti ma spuntano esponenti delle professioni e della società civile in lizza per il consiglio comunale
sabato 18 marzo 2023
15.34
La scena è occupata per la totalità dai protagonisti. Gli attori principali del cast sono loro, i candidati alla guida della città. I biscegliesi saranno chiamati alle urne domenica 14 e lunedì 15 maggio e dovranno tornarci - è così evidente - il 28 e 29 maggio con il compito di eleggere il nuovo sindaco ma soprattutto (e questo molto spesso sfugge alle analisi) rinnovare la composizione del consiglio comunale.
Il quadro dei pretendenti alla poltrona più ambita di Palazzo San Domenico è quasi definito: dal capo dell'amministrazione in carica Angelantonio Angarano, fresco vincitore delle primarie interne a discapito di Sergio Silvestris e alla testa di un gruppo di contrassegni civici con riferimenti sia di centrodestra che di centrosinistra a Vittorio Fata, in corsa per una coalizione di liste civiche alla quale hanno aderito anche il Partito Democratico, Italia Viva e Sinistra italiana. Sarà della sfida anche Francesco Spina, che ha messo insieme i simboli di quasi tutte le forze di centrodestra (Fratelli d'Italia, Lega e Noi moderati con la logica esclusione di Forza Italia, partito di Silvestris), Azione, alcune compagini che si richiamano al civismo di Michele Emiliano e Nelmodogiusto, il movimento di Gianni Casella, oltre naturalmente alle liste di diretto riferimento del candidato sindaco. Ha confermato l'intenzione di presentarsi al via anche Franco Napoletano, che dovrebbe contare sull'appoggio de "Il faro-Pci" e di un'altra lista civica. Enzo Amendolagine scioglierà la riserva nelle prossime ore (l'alternativa è un ingresso del Movimento 5 Stelle nella coalizione Fata) mentre resta in piedi la suggestione di una candidatura fuori dagli schemi di un esponente della società civile, che giocoforza sarebbe svelata a stretto giro considerando i tempi ridotti.
L'attuale campo dei contendenti sarebbe perciò caratterizzato da alcuni dati oggettivi: l'assenza di proposte femminili, l'elevata età media dei candidati e la loro pregressa esperienza. Angarano compirà 50 anni il prossimo 5 maggio ed è il più "piccolo" di tutti: Spina ha 56 anni, Fata 58, Amendolagine 59, Napoletano 63. Quanto al numero di tentativi effettuati, Amendolagine e Fata saranno alla seconda candidatura (dopo quelle del 2018), Angarano alla terza (2013 e 2018 le precedenti), Spina alla quinta (2002, 2006, 2011, 2013) e Napoletano addirittura all'ottava: l'esponente comunista, ininterrottamente consigliere comunale dal 1980, è sempre stato candidato sindaco di Bisceglie da quando è stata applicata la normativa sull'elezione diretta: si è presentato nel 1995, 1996, 1998, 2002, 2011, 2013 e 2018. L'unica eccezione nel 2006, quando fu eletto deputato al termine di due mandati amministrativi consecutivi.
L'assetto politico complessivo della competizione non è ancora definito, specie perché le dinamiche sono fortemente condizionate dal voto per i consiglieri comunali. E se i volti nuovi, i nomi più quotati della società civile, delle arti e delle professioni così spesso evocati da tutti non figurano nell'elenco di coloro che mirano a guidare la città, qualche sorpresa potrebbe emergere sia a breve, con annunci inaspettati, ingressi in formazioni importanti e accordi programmatici, che alla consegna delle liste, fissata per il prossimo 14 aprile, con le festività pasquali di mezzo. Il ricambio generazionale della classe dirigente potrebbe procedere per gradi, a cominciare dalla massima assise cittadina. I 24 posti da assegnare (che in realtà saranno 21 o forse 20, considerando l'inserimento nei ranghi dei candidati a sindaco non vincitori) sono un'opportunità che l'elettorato biscegliese potrebbe saper cogliere scegliendo i suoi rappresentanti in un'assemblea elettiva bisognosa di un rilancio a partire dai regolamenti, con procedure da snellire per evitare lunghissimi preliminari e autentiche perdite di tempo. Chissà che una ventata d'aria fresca non possa giovare. Quanto alle candidature a sindaco, non è certo colpa di chi ci mette la faccia se qualcun altro non lo fa. E ci mancherebbe altro.
Il quadro dei pretendenti alla poltrona più ambita di Palazzo San Domenico è quasi definito: dal capo dell'amministrazione in carica Angelantonio Angarano, fresco vincitore delle primarie interne a discapito di Sergio Silvestris e alla testa di un gruppo di contrassegni civici con riferimenti sia di centrodestra che di centrosinistra a Vittorio Fata, in corsa per una coalizione di liste civiche alla quale hanno aderito anche il Partito Democratico, Italia Viva e Sinistra italiana. Sarà della sfida anche Francesco Spina, che ha messo insieme i simboli di quasi tutte le forze di centrodestra (Fratelli d'Italia, Lega e Noi moderati con la logica esclusione di Forza Italia, partito di Silvestris), Azione, alcune compagini che si richiamano al civismo di Michele Emiliano e Nelmodogiusto, il movimento di Gianni Casella, oltre naturalmente alle liste di diretto riferimento del candidato sindaco. Ha confermato l'intenzione di presentarsi al via anche Franco Napoletano, che dovrebbe contare sull'appoggio de "Il faro-Pci" e di un'altra lista civica. Enzo Amendolagine scioglierà la riserva nelle prossime ore (l'alternativa è un ingresso del Movimento 5 Stelle nella coalizione Fata) mentre resta in piedi la suggestione di una candidatura fuori dagli schemi di un esponente della società civile, che giocoforza sarebbe svelata a stretto giro considerando i tempi ridotti.
L'attuale campo dei contendenti sarebbe perciò caratterizzato da alcuni dati oggettivi: l'assenza di proposte femminili, l'elevata età media dei candidati e la loro pregressa esperienza. Angarano compirà 50 anni il prossimo 5 maggio ed è il più "piccolo" di tutti: Spina ha 56 anni, Fata 58, Amendolagine 59, Napoletano 63. Quanto al numero di tentativi effettuati, Amendolagine e Fata saranno alla seconda candidatura (dopo quelle del 2018), Angarano alla terza (2013 e 2018 le precedenti), Spina alla quinta (2002, 2006, 2011, 2013) e Napoletano addirittura all'ottava: l'esponente comunista, ininterrottamente consigliere comunale dal 1980, è sempre stato candidato sindaco di Bisceglie da quando è stata applicata la normativa sull'elezione diretta: si è presentato nel 1995, 1996, 1998, 2002, 2011, 2013 e 2018. L'unica eccezione nel 2006, quando fu eletto deputato al termine di due mandati amministrativi consecutivi.
L'assetto politico complessivo della competizione non è ancora definito, specie perché le dinamiche sono fortemente condizionate dal voto per i consiglieri comunali. E se i volti nuovi, i nomi più quotati della società civile, delle arti e delle professioni così spesso evocati da tutti non figurano nell'elenco di coloro che mirano a guidare la città, qualche sorpresa potrebbe emergere sia a breve, con annunci inaspettati, ingressi in formazioni importanti e accordi programmatici, che alla consegna delle liste, fissata per il prossimo 14 aprile, con le festività pasquali di mezzo. Il ricambio generazionale della classe dirigente potrebbe procedere per gradi, a cominciare dalla massima assise cittadina. I 24 posti da assegnare (che in realtà saranno 21 o forse 20, considerando l'inserimento nei ranghi dei candidati a sindaco non vincitori) sono un'opportunità che l'elettorato biscegliese potrebbe saper cogliere scegliendo i suoi rappresentanti in un'assemblea elettiva bisognosa di un rilancio a partire dai regolamenti, con procedure da snellire per evitare lunghissimi preliminari e autentiche perdite di tempo. Chissà che una ventata d'aria fresca non possa giovare. Quanto alle candidature a sindaco, non è certo colpa di chi ci mette la faccia se qualcun altro non lo fa. E ci mancherebbe altro.