Buongiorno
Le elezioni amministrative, i temi e quello che temo
Il blog di Vito Troilo
lunedì 19 marzo 2018
10.10
«Possiamo andiamo».
Mi capita spesso di citare questo simpatico strafalcione, utilissimo nei discorsi con gli amici di ogni età. La festa di San Giuseppe (a proposito: auguri di cuore a tutti i papà da uno che purtroppo forse non lo sarà mai) porterà, con le zeppole, l'inizio della fase più calda della campagna per le elezioni amministrative. Questo significa che ciascun cittadino biscegliese sarà più o meno "tacciato" di parteggiare per una delle fazioni in campo, figurarsi i giornalisti... Ci ho fatto il callo in più di vent'anni di impegno diretto nel ruolo di osservatore e descrittore della scena. Racconterò le elezioni comunali per l'ottava volta (i precedenti: 1995, 1996, 1998, 2002, 2006, 2011, 2013).
Speriamo si discuta, una volta tanto, di programmi: in fondo il voto è uno strumento affidato al singolo elettore per scegliere coloro che ritiene più adatti a svolgere i ruoli per cui ci si candida. Sulla scheda è scritto: «Elezione diretta del sindaco e dei componenti del consiglio comunale». Significa che dovrei scegliere, fra coloro che si propongono per guidare la città, colui (o colei) che ritengo capace di amministrare Bisceglie secondo quelle che stabilisco io come priorità. Non il più bello, il più simpatico, quello che mi è amico o vicino di casa: queste secondo me non sono ragioni valide per affidare una preferenza.
Sappiamo che in realtà non è così: la costruzione del consenso passa, soprattutto a livello locale, per i rapporti umani. Io stesso, però, se dovessi votare secondo questo principio, mi arrenderei a consegnare la scheda bianca perché ho stima e affetto nei confronti di talmente tante persone che si ritroveranno in liste su schieramenti contrapposti che farei un torto a ciascuno degli altri se ne scegliessi uno solo.
Ho spesso riflettuto sull'uso che possiamo fare del voto amministrativo e mai come in questa fase credo sia consigliabile sedersi e ragionare sulla credibilità dei programmi e delle persone che comporranno le squadre in lizza.
I media hanno un compito semplice: spiegare ai lettori cosa propongono e intendono fare quelli che si candidano, mettendo tutti sullo stesso piano. Questa sarà la prima vera tornata amministrativa dell'era social e i pretendenti l'hanno compreso, iniziando a "invadere" Facebook. Non hanno ancora scoperto Instagram e speriamo ci lascino almeno quello spazio per continuare a vivere in serenità.
Sogno una campagna elettorale sulle questioni che stanno a cuore dei biscegliesi, che con tutto il rispetto non riguardano i rapporti interpersonali fra i candidati ma problemi decisamente più condivisi e di impatto sulla collettività. Considerati i precedenti, più che temi, temo. In bocca al lupo soprattutto a noi cittadini. Possiamo andiamo.
Mi capita spesso di citare questo simpatico strafalcione, utilissimo nei discorsi con gli amici di ogni età. La festa di San Giuseppe (a proposito: auguri di cuore a tutti i papà da uno che purtroppo forse non lo sarà mai) porterà, con le zeppole, l'inizio della fase più calda della campagna per le elezioni amministrative. Questo significa che ciascun cittadino biscegliese sarà più o meno "tacciato" di parteggiare per una delle fazioni in campo, figurarsi i giornalisti... Ci ho fatto il callo in più di vent'anni di impegno diretto nel ruolo di osservatore e descrittore della scena. Racconterò le elezioni comunali per l'ottava volta (i precedenti: 1995, 1996, 1998, 2002, 2006, 2011, 2013).
Speriamo si discuta, una volta tanto, di programmi: in fondo il voto è uno strumento affidato al singolo elettore per scegliere coloro che ritiene più adatti a svolgere i ruoli per cui ci si candida. Sulla scheda è scritto: «Elezione diretta del sindaco e dei componenti del consiglio comunale». Significa che dovrei scegliere, fra coloro che si propongono per guidare la città, colui (o colei) che ritengo capace di amministrare Bisceglie secondo quelle che stabilisco io come priorità. Non il più bello, il più simpatico, quello che mi è amico o vicino di casa: queste secondo me non sono ragioni valide per affidare una preferenza.
Sappiamo che in realtà non è così: la costruzione del consenso passa, soprattutto a livello locale, per i rapporti umani. Io stesso, però, se dovessi votare secondo questo principio, mi arrenderei a consegnare la scheda bianca perché ho stima e affetto nei confronti di talmente tante persone che si ritroveranno in liste su schieramenti contrapposti che farei un torto a ciascuno degli altri se ne scegliessi uno solo.
Ho spesso riflettuto sull'uso che possiamo fare del voto amministrativo e mai come in questa fase credo sia consigliabile sedersi e ragionare sulla credibilità dei programmi e delle persone che comporranno le squadre in lizza.
I media hanno un compito semplice: spiegare ai lettori cosa propongono e intendono fare quelli che si candidano, mettendo tutti sullo stesso piano. Questa sarà la prima vera tornata amministrativa dell'era social e i pretendenti l'hanno compreso, iniziando a "invadere" Facebook. Non hanno ancora scoperto Instagram e speriamo ci lascino almeno quello spazio per continuare a vivere in serenità.
Sogno una campagna elettorale sulle questioni che stanno a cuore dei biscegliesi, che con tutto il rispetto non riguardano i rapporti interpersonali fra i candidati ma problemi decisamente più condivisi e di impatto sulla collettività. Considerati i precedenti, più che temi, temo. In bocca al lupo soprattutto a noi cittadini. Possiamo andiamo.