Buongiorno
Le ragioni di Alfonso Russo e l'attesa della svolta
Il blog di Vito Troilo
martedì 4 dicembre 2018
12.12
Alfonso Russo ha ragione. Non quando dichiara, nel corso del consiglio, che un giornalista avrebbe presentato fattura al comune, dato che quel giornalista non possiede partita Iva e se fa parte di qualche associazione non è detto che abbia l'accesso ai conti. Tradotto, non vede un euro per un semplice motivo che a Russo è sfuggito: esattamente come lui, che fa l'imprenditore di professione ed è molto attivo nel volontariato, a titolo gratuito, è un professionista che si dedica, nei limiti di tempo, ad attività volontarie a titolo gratuito. Quando tutto ciò sarà chiaro anche ai muri sarà molto interessante leggere e ascoltare Russo e tutti quelli che hanno confuso i ruoli prendere atto della realtà.
Il buon Alfonso ha ragione da vendere, sotto il profilo politico, quando pone la questione della transizione, non ancora concretizzata, dalle precedenti gestioni all'annunciata svolta della nuova maggioranza civica guidata dal sindaco Angelantonio Angarano. Sono trascorsi cinque mesi dall'investitura del primo cittadino e il bilancio tracciato dal consigliere di opposizione è legittimato dai dati di fatto e dal tempo già passato: «Vedo la politica come il buon fare e operare per gli altri. Non raccontare fesserie ma verità. Se, a detta degli attuali amministratori, prima Francesco Spina e poi Vittorio Fata avessero lasciato 20 milioni di euro di debiti, allora io nuovo sindaco non avrei firmato il passaggio o sarei andato in piazza ad elencare punto per punto gli eventuali debiti» ha affermato.
È evidente che, nel suo racconto, l'esponente delle minoranze riferisca di circostanze che gli sarebbero state riferite "off the record" (a riflettori spenti): l'amministrazione Angarano non ha mai dichiarato, ufficialmente, attraverso alcun suo appartenente, la sussistenza di una pesante situazione debitoria nelle casse comunali. I recenti interventi di variazione del bilancio deliberati in consiglio lasciano intendere che, al contrario, qualche risorsa economica fosse disponibile. Ciò non toglie valore alla sua critica.
«L'incapacità non si giustifica con gli eventuali danni lasciati dagli altri, che si certificano oppure si cerca di rimediare o semplicemente non ci si candida. Cinque mesi di colpa agli altri onestamente hanno stancato» ha tagliato corto Russo. Che da buon imprenditore, abituato ad agire, detesta il benaltrismo. Esattamente come certi giornalisti che non fanno fattura a nessuno ma svolgono soltanto la loro professione. Mai confondere gli arbitri coi giocatori in campo. Buon lavoro a tutti.
Il buon Alfonso ha ragione da vendere, sotto il profilo politico, quando pone la questione della transizione, non ancora concretizzata, dalle precedenti gestioni all'annunciata svolta della nuova maggioranza civica guidata dal sindaco Angelantonio Angarano. Sono trascorsi cinque mesi dall'investitura del primo cittadino e il bilancio tracciato dal consigliere di opposizione è legittimato dai dati di fatto e dal tempo già passato: «Vedo la politica come il buon fare e operare per gli altri. Non raccontare fesserie ma verità. Se, a detta degli attuali amministratori, prima Francesco Spina e poi Vittorio Fata avessero lasciato 20 milioni di euro di debiti, allora io nuovo sindaco non avrei firmato il passaggio o sarei andato in piazza ad elencare punto per punto gli eventuali debiti» ha affermato.
È evidente che, nel suo racconto, l'esponente delle minoranze riferisca di circostanze che gli sarebbero state riferite "off the record" (a riflettori spenti): l'amministrazione Angarano non ha mai dichiarato, ufficialmente, attraverso alcun suo appartenente, la sussistenza di una pesante situazione debitoria nelle casse comunali. I recenti interventi di variazione del bilancio deliberati in consiglio lasciano intendere che, al contrario, qualche risorsa economica fosse disponibile. Ciò non toglie valore alla sua critica.
«L'incapacità non si giustifica con gli eventuali danni lasciati dagli altri, che si certificano oppure si cerca di rimediare o semplicemente non ci si candida. Cinque mesi di colpa agli altri onestamente hanno stancato» ha tagliato corto Russo. Che da buon imprenditore, abituato ad agire, detesta il benaltrismo. Esattamente come certi giornalisti che non fanno fattura a nessuno ma svolgono soltanto la loro professione. Mai confondere gli arbitri coi giocatori in campo. Buon lavoro a tutti.