Buongiorno
«Mi candido un po'...»
Fenomenologia del 6x3 "anonimo" affisso in città e struggenti riappacificazioni regionali
martedì 5 luglio 2022
8.26
È giusto rassicurare chi ha commissionato il 6x3 per addetti ai lavori comparso nei giorni scorsi in città: tutti coloro che l'avrebbero dovuto leggere lo hanno fatto. Nessuno lo ha snobbato e poco importa se sui social non si sia scatenata la corsa al commento: si rimedierà subito in calce a questo pezzo e non mancherà chi "ne tirerà quattro per saperne cinque"...
Che poi quel messaggio - nella sua condivisibile "banalità" - si traduca o meno in una candidatura a Sindaco di Bisceglie in occasione delle prossime elezioni amministrative, non è ancora dato di sapere. L'identità dell'estensore è già nota ai più ma a differenza di quanto succederà con Sergio Silvestris - che ha veramente deciso di correre per la poltrona di primo cittadino e lo annuncerà fra settembre e ottobre - in quest'altro caso il diretto interessato (una personalità rispettabilissima e di grande spessore nel suo ambito professionale) ha dato il via ad una serie di "giri di perlustrazione", ragione per cui, se anche il suo nome venisse riportato su questo articolo, egli stesso (è un uomo, diamo questo indizio) si affretterebbe a smentire. Non ci sembra perciò il caso di "bruciare" chi non ha ancora assunto il rischio.
Una riflessione è doverosa, intanto, sul lotto già delineato dei pretendenti: tre su quattro sono ex democristiani, e chissà che (spoiler)... Lo scatto iniziale di Francesco Spina ha trovato pronto ad una replica celere soltanto Vittorio Fata e al momento i due blocchi più consistenti sono questi.
Gli ultimi avvenimenti hanno rilanciato le quotazioni (ormai azzerate) del Sindaco in carica: Angelantonio Angarano, all'improvviso, dopo quattro anni si è ricordato di essere un protagonista sulla scena politica della città. Bentornato tra noi! Ora il difficile sarebbe fargli comprendere che sta cercando di partecipare ad un agone dal quale è uscito un giorno dopo aver vinto le elezioni del 2018 ma a giudicare dalle ultime sortite social e dalla clamorosa sfuriata ai danni di Spina nell'inutile riunione del consiglio comunale di lunedì l'orientamento è chiaro: si candiderà di nuovo, incurante delle conseguenze, tentando un'autentica impresa. Contento lui...
Il quadro - al netto del presunto nuovo concorrente che peraltro non avrebbe un gruppo politico precostituito alle spalle - potrebbe essere completato dalle espressioni di ciò che al momento è rimasto fuori dagli schieramenti: Il faro e il Movimento 5 Stelle troveranno un'intesa? E su quale nome? Ma soprattutto: qual è la loro forza attuale? Bella domanda...
Ah, bisogna registrare la ritrovata sintonia tra Massimo Cassano e Gianni Stea, le due anime dei Popolari che si erano scisse spezzando letteralmente il cuore a migliaia di pugliesi. L'idillio, ad un anno esatto dalla dolorosa rottura, sarebbe stato ristabilito e non vogliamo credere a quei cattivoni che lo collegano all'imminente pronuncia del Consiglio di Stato sulla definitiva (?) composizione del consiglio regionale...
Diverte, in queste ore, sentire i principali barricadieri biscegliesi dell'uno o dell'altro versante garantire al proprio drappello di riferimento che qui non cambierà nulla e l'intesa si risolverà con la "defenestrazione" della sponda opposta. Un suggerimento, a questo proposito, sembra d'obbligo: dato che solo un gruppo a Bisceglie potrà fregiarsi del titolo di "Popolari", parafrasando la sceneggiatura della celebre serie per teeanger "Il mondo di Patty" si può sempre pensare di chiamare le truppe antagoniste "Divine", come accadeva nella telenovela argentina.
Questa città nella quale la gente evita di annunciare la discesa in campo ma «si candida un po'» è o non è un vero e proprio laboratorio politico? Impossibile dar torto al "famigerato" slogan: Bisceglie merita di più. E lo dicono a noi?!
Che poi quel messaggio - nella sua condivisibile "banalità" - si traduca o meno in una candidatura a Sindaco di Bisceglie in occasione delle prossime elezioni amministrative, non è ancora dato di sapere. L'identità dell'estensore è già nota ai più ma a differenza di quanto succederà con Sergio Silvestris - che ha veramente deciso di correre per la poltrona di primo cittadino e lo annuncerà fra settembre e ottobre - in quest'altro caso il diretto interessato (una personalità rispettabilissima e di grande spessore nel suo ambito professionale) ha dato il via ad una serie di "giri di perlustrazione", ragione per cui, se anche il suo nome venisse riportato su questo articolo, egli stesso (è un uomo, diamo questo indizio) si affretterebbe a smentire. Non ci sembra perciò il caso di "bruciare" chi non ha ancora assunto il rischio.
Una riflessione è doverosa, intanto, sul lotto già delineato dei pretendenti: tre su quattro sono ex democristiani, e chissà che (spoiler)... Lo scatto iniziale di Francesco Spina ha trovato pronto ad una replica celere soltanto Vittorio Fata e al momento i due blocchi più consistenti sono questi.
Gli ultimi avvenimenti hanno rilanciato le quotazioni (ormai azzerate) del Sindaco in carica: Angelantonio Angarano, all'improvviso, dopo quattro anni si è ricordato di essere un protagonista sulla scena politica della città. Bentornato tra noi! Ora il difficile sarebbe fargli comprendere che sta cercando di partecipare ad un agone dal quale è uscito un giorno dopo aver vinto le elezioni del 2018 ma a giudicare dalle ultime sortite social e dalla clamorosa sfuriata ai danni di Spina nell'inutile riunione del consiglio comunale di lunedì l'orientamento è chiaro: si candiderà di nuovo, incurante delle conseguenze, tentando un'autentica impresa. Contento lui...
Il quadro - al netto del presunto nuovo concorrente che peraltro non avrebbe un gruppo politico precostituito alle spalle - potrebbe essere completato dalle espressioni di ciò che al momento è rimasto fuori dagli schieramenti: Il faro e il Movimento 5 Stelle troveranno un'intesa? E su quale nome? Ma soprattutto: qual è la loro forza attuale? Bella domanda...
Ah, bisogna registrare la ritrovata sintonia tra Massimo Cassano e Gianni Stea, le due anime dei Popolari che si erano scisse spezzando letteralmente il cuore a migliaia di pugliesi. L'idillio, ad un anno esatto dalla dolorosa rottura, sarebbe stato ristabilito e non vogliamo credere a quei cattivoni che lo collegano all'imminente pronuncia del Consiglio di Stato sulla definitiva (?) composizione del consiglio regionale...
Diverte, in queste ore, sentire i principali barricadieri biscegliesi dell'uno o dell'altro versante garantire al proprio drappello di riferimento che qui non cambierà nulla e l'intesa si risolverà con la "defenestrazione" della sponda opposta. Un suggerimento, a questo proposito, sembra d'obbligo: dato che solo un gruppo a Bisceglie potrà fregiarsi del titolo di "Popolari", parafrasando la sceneggiatura della celebre serie per teeanger "Il mondo di Patty" si può sempre pensare di chiamare le truppe antagoniste "Divine", come accadeva nella telenovela argentina.
Questa città nella quale la gente evita di annunciare la discesa in campo ma «si candida un po'» è o non è un vero e proprio laboratorio politico? Impossibile dar torto al "famigerato" slogan: Bisceglie merita di più. E lo dicono a noi?!