Buongiorno
Moralismo un tanto al chilo
Commenti fuori luogo e filippiche inutili mentre a nessuno importano le condizioni del 16enne colpito
mercoledì 3 giugno 2020
9.42
Ho confidato - inutilmente - che il buon senso impedisse a tante, troppe persone verso le quali provo (e continuerò a provare) stima di lasciarsi prendere la mano, complice la tarda ora, in merito all'episodio accaduto martedì sera in piazza Vittorio Emanuele II a Bisceglie.
Nessuno, a cominciare dal sottoscritto, è al momento in possesso di elementi chiari per ricostruire i fatti. Nessuno, fra coloro i quali hanno commentato con sorprendente dovizia di particolari, era presente sul posto. Eppure, già a distanza di pochissimi minuti, persino chi solitamente mostra equilibrio si è pronunciato e sbilanciato su tutti i risvolti possibili della vicenda: era sufficiente scorrere i social intorno alle 23, una volta confermata la notizia, per individuare soggetti in grado di fare la diagnosi («È in fin di vita»), risalire a una ricostruzione dettagliata con tanto di descrizione della presunta "dotazione" di alcuni protagonisti della rissa, psicanalizzare il contesto delle reazioni e già che c'erano attaccare il sistema sanitario per presunti (e non verificati, naturalmente) ritardi nell'arrivo dei soccorsi, oltre alla consueta protesta nei confronti delle forze dell'ordine ritenute "assenti". Partendo dallo stesso presupposto: nessuno ha visto nulla ma...
Tutto è sembrato finalizzato alla spettacolarizzazione, in una ricerca ossessiva e a tutti i costi del dettaglio in più, benché falso e inventato di sana pianta. A un certo punto pareva potessero spuntare, nelle descrizioni via via esagerate e farlocche, persino granate e mitragliatrici. L'unica immagine diffusa in tempo reale del luogo di quella che dovrebbe essere stata un'aggressione in piena regola (e non per futili motivi) è quella pubblicata dal nostro sito (e la riproponiamo anche in questo articolo), dalla quale si evince che il 16enne colpito ha perso non poco sangue e il punto d'impatto lascia presagire una discussione cominciata al riparo da "occhi indiscreti" e forse persino dalle videocamere di sorveglianza. Nessuno, però, sembra aver osservato bene la foto, nella foga di quei momenti.
È doveroso prenderne atto: qualcuno sembra aver scoperto in queste ore che gli adolescenti possono picchiarsi fra loro, come se una cosa del genere non fosse mai avvenuta prima. Fioccano intanto le condanne nei confronti della "peggior generazione di tutti i tempi" (era così anche per la mia quando avevo 15 anni...), le strampalate critiche al Sindaco (e certo, perché adesso uno decide di fare la rissa in base a chi è il primo cittadino), le filosofie spicciole sullo scarso controllo del territorio. Un repertorio stucchevole di frasi messe lì a casaccio per lavarsi la coscienza e sentenziare il crollo dell'istituzione della famiglia: filippiche inutili e fuori luogo. In netta minoranza, tanto per fare un esempio, le richieste sulle reali condizioni del giovanissimo tranese ferito, che per fortuna non è mai stato in pericolo di vita.
Quando racconteremo come sono davvero andate le cose, sulla base di verifiche circostanziate e in ragione delle indagini compiute dagli inquirenti, i nostri articoli non susciteranno quello stesso numero di commenti. Chi riflette ha già compreso qualcosa leggendo tra le righe di questo pezzo.
«L'opinione pubblica non ha quasi mai opinioni» scrisse una volta Roberto Gervaso, scomparso proprio martedì 2 giugno. Un grande pensatore e autore di aforismi, uno dei quali sembra cucito su misura per certe reazioni apparse nelle ultime ore: «Il moralista, impegnato a predicare la virtù, difficilmente troverà il tempo di praticarla».
Nessuno, a cominciare dal sottoscritto, è al momento in possesso di elementi chiari per ricostruire i fatti. Nessuno, fra coloro i quali hanno commentato con sorprendente dovizia di particolari, era presente sul posto. Eppure, già a distanza di pochissimi minuti, persino chi solitamente mostra equilibrio si è pronunciato e sbilanciato su tutti i risvolti possibili della vicenda: era sufficiente scorrere i social intorno alle 23, una volta confermata la notizia, per individuare soggetti in grado di fare la diagnosi («È in fin di vita»), risalire a una ricostruzione dettagliata con tanto di descrizione della presunta "dotazione" di alcuni protagonisti della rissa, psicanalizzare il contesto delle reazioni e già che c'erano attaccare il sistema sanitario per presunti (e non verificati, naturalmente) ritardi nell'arrivo dei soccorsi, oltre alla consueta protesta nei confronti delle forze dell'ordine ritenute "assenti". Partendo dallo stesso presupposto: nessuno ha visto nulla ma...
Tutto è sembrato finalizzato alla spettacolarizzazione, in una ricerca ossessiva e a tutti i costi del dettaglio in più, benché falso e inventato di sana pianta. A un certo punto pareva potessero spuntare, nelle descrizioni via via esagerate e farlocche, persino granate e mitragliatrici. L'unica immagine diffusa in tempo reale del luogo di quella che dovrebbe essere stata un'aggressione in piena regola (e non per futili motivi) è quella pubblicata dal nostro sito (e la riproponiamo anche in questo articolo), dalla quale si evince che il 16enne colpito ha perso non poco sangue e il punto d'impatto lascia presagire una discussione cominciata al riparo da "occhi indiscreti" e forse persino dalle videocamere di sorveglianza. Nessuno, però, sembra aver osservato bene la foto, nella foga di quei momenti.
È doveroso prenderne atto: qualcuno sembra aver scoperto in queste ore che gli adolescenti possono picchiarsi fra loro, come se una cosa del genere non fosse mai avvenuta prima. Fioccano intanto le condanne nei confronti della "peggior generazione di tutti i tempi" (era così anche per la mia quando avevo 15 anni...), le strampalate critiche al Sindaco (e certo, perché adesso uno decide di fare la rissa in base a chi è il primo cittadino), le filosofie spicciole sullo scarso controllo del territorio. Un repertorio stucchevole di frasi messe lì a casaccio per lavarsi la coscienza e sentenziare il crollo dell'istituzione della famiglia: filippiche inutili e fuori luogo. In netta minoranza, tanto per fare un esempio, le richieste sulle reali condizioni del giovanissimo tranese ferito, che per fortuna non è mai stato in pericolo di vita.
Quando racconteremo come sono davvero andate le cose, sulla base di verifiche circostanziate e in ragione delle indagini compiute dagli inquirenti, i nostri articoli non susciteranno quello stesso numero di commenti. Chi riflette ha già compreso qualcosa leggendo tra le righe di questo pezzo.
«L'opinione pubblica non ha quasi mai opinioni» scrisse una volta Roberto Gervaso, scomparso proprio martedì 2 giugno. Un grande pensatore e autore di aforismi, uno dei quali sembra cucito su misura per certe reazioni apparse nelle ultime ore: «Il moralista, impegnato a predicare la virtù, difficilmente troverà il tempo di praticarla».