Buongiorno
Pierdavide De Cillis, dieci anni dopo
Il ricordo del sacrificio di un grande biscegliese
mercoledì 29 luglio 2020
11.30
Sono trascorsi dieci anni dal sacrificio del Caporal Maggiore biscegliese Pierdavide De Cillis, morto a Herat il 28 luglio del 2010 per le conseguenze di un vile attentato. La ricorrenza è stata purtroppo segnata da un silenzio inspiegabile e assordante che andrebbe squarciato.
De Cillis, nato il 25 febbraio 1977 a Bisceglie e appartenente al 21° Reggimento Genio di stanza a Caserta, è deceduto in Afghanistan insieme al collega Mauro Gigli di Sassari.
I due militari facevano parte della task force genio inquadrata nel contingente italiano in Afghanistan e avevano al loro attivo numerose missioni all'estero durante le quali avevano effettuato moltissimi di interventi di disinnesco di ordigni esplosivi. Il biscegliese, quel giorno, «dopo aver disarticolato un primo artifizio, fu avvertito dal capo nucleo della presenza di una seconda trappola esplosiva e dell'imminente pericolo, facendo scudo con il corpo all'ufficiale responsabile della raccolta delle prove legali presente sul posto, salvandolo dagli effetti dell'esplosione e andando incontro alla morte» come si legge dai rapporti ufficiali.
La descrizione di quanto accaduto a Herat, il 28 luglio del 2010, dovrebbe essere sufficiente a rendere vivo più che mai il ricordo di un grande biscegliese. Nel decennale della sua tragica scomparsa, l'esempio e l'altruismo di Pierdavide De Cillis costituiscono le fondamenta del vivere civile. Impossibile e colpevole dimenticarlo.
De Cillis, nato il 25 febbraio 1977 a Bisceglie e appartenente al 21° Reggimento Genio di stanza a Caserta, è deceduto in Afghanistan insieme al collega Mauro Gigli di Sassari.
I due militari facevano parte della task force genio inquadrata nel contingente italiano in Afghanistan e avevano al loro attivo numerose missioni all'estero durante le quali avevano effettuato moltissimi di interventi di disinnesco di ordigni esplosivi. Il biscegliese, quel giorno, «dopo aver disarticolato un primo artifizio, fu avvertito dal capo nucleo della presenza di una seconda trappola esplosiva e dell'imminente pericolo, facendo scudo con il corpo all'ufficiale responsabile della raccolta delle prove legali presente sul posto, salvandolo dagli effetti dell'esplosione e andando incontro alla morte» come si legge dai rapporti ufficiali.
La descrizione di quanto accaduto a Herat, il 28 luglio del 2010, dovrebbe essere sufficiente a rendere vivo più che mai il ricordo di un grande biscegliese. Nel decennale della sua tragica scomparsa, l'esempio e l'altruismo di Pierdavide De Cillis costituiscono le fondamenta del vivere civile. Impossibile e colpevole dimenticarlo.