Buongiorno
Protagonista della storia biscegliese
I primi cento anni della Signora Di Liddo
giovedì 21 maggio 2020
14.00
C'è chi le deve tanto e lo ricorda, c'è chi fa finta di averlo dimenticato e c'è chi le serba rancore. Il tempo trascorre inesorabile e registrare l'ingresso di Maria Di Liddo (cognome da nubile De Candia) nel club dei centenari fa un certo effetto quando pensi che agli inizi da cronista ti è toccato raccontarne la parabola discendente.
È difficile spiegare ai giovani - che non hanno la più pallida idea di cosa sia stata la prima repubblica - quale ruolo centrale abbia assunto la Signora nel corso degli anni.
È quasi impossibile individuare una definizione che possa mettere d'accordo tutti ma ho la presunzione di provare ad andarci vicino descrivendo Maria per ciò che ritengo rappresenti, piaccia o no. Sono convinto che la Signora resti, nella storia di questa città - e forse del territorio - il personaggio politico più influente tra coloro che non hanno mai ricoperto incarichi elettivi.
Uno degli aspetti meno dibattuti della sua vicenda umana e pubblica è proprio l'essere stata protagonista di una lunghissima stagione della politica senza mai presentarsi in prima persona tra i candidati delle competizioni elettorali. Ho pensato diverse volte a questo dato di fatto e a quale piega avrebbe preso il suo percorso in un'ambientazione temporale differente.
Se dovessimo ritenere efficace la massima della poetessa Maya Angelou secondo cui "Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne", allora Maria De Candia in Di Liddo meriterebbe un pieno riconoscimento di attivista per l'affermazione femminile nella politica e nella società. Ma so benissimo quanto le opinioni siano discordanti anche sotto questo punto di vista, ragione per cui lascio ciascuno nella propria convinzione, com'è giusto che sia.
Si è detto e scritto di tutto, di questa donna che oggi compie 100 anni. Una moglie, una mamma, una nonna: è giusto tenere conto anche di questo.
La Signora ha fatto consapevolmente da bersaglio anche al gossip più becero e disgustoso: riferirne ulteriormente sarebbe inopportuno e indelicato. Le va dato atto di essersi sempre esposta, senza timore: non c'è una sola manifestazione pubblica della Democrazia Cristiana a Bisceglie, dalla fine degli anni '50 in poi, cui non abbia partecipato.
Le questioni giudiziarie che l'hanno riguardata, negli anni '90, costituiscono il riflesso della sua popolarità e centralità: non è un caso il fatto che solo a seguito del suo coinvolgimento (e non prima) i democristiani persero le redini della città.
Tanto, tantissimo avrebbe da raccontare la Signora rispetto ai decenni di protagonismo sulla scena e dietro le quinte del palcoscenico della politica. In fondo, nella vita il difficile sono i primi 100 anni: poi arriva il facile.
Auguri.
È difficile spiegare ai giovani - che non hanno la più pallida idea di cosa sia stata la prima repubblica - quale ruolo centrale abbia assunto la Signora nel corso degli anni.
È quasi impossibile individuare una definizione che possa mettere d'accordo tutti ma ho la presunzione di provare ad andarci vicino descrivendo Maria per ciò che ritengo rappresenti, piaccia o no. Sono convinto che la Signora resti, nella storia di questa città - e forse del territorio - il personaggio politico più influente tra coloro che non hanno mai ricoperto incarichi elettivi.
Uno degli aspetti meno dibattuti della sua vicenda umana e pubblica è proprio l'essere stata protagonista di una lunghissima stagione della politica senza mai presentarsi in prima persona tra i candidati delle competizioni elettorali. Ho pensato diverse volte a questo dato di fatto e a quale piega avrebbe preso il suo percorso in un'ambientazione temporale differente.
Se dovessimo ritenere efficace la massima della poetessa Maya Angelou secondo cui "Ogni volta che una donna lotta per se stessa, lotta per tutte le donne", allora Maria De Candia in Di Liddo meriterebbe un pieno riconoscimento di attivista per l'affermazione femminile nella politica e nella società. Ma so benissimo quanto le opinioni siano discordanti anche sotto questo punto di vista, ragione per cui lascio ciascuno nella propria convinzione, com'è giusto che sia.
Si è detto e scritto di tutto, di questa donna che oggi compie 100 anni. Una moglie, una mamma, una nonna: è giusto tenere conto anche di questo.
La Signora ha fatto consapevolmente da bersaglio anche al gossip più becero e disgustoso: riferirne ulteriormente sarebbe inopportuno e indelicato. Le va dato atto di essersi sempre esposta, senza timore: non c'è una sola manifestazione pubblica della Democrazia Cristiana a Bisceglie, dalla fine degli anni '50 in poi, cui non abbia partecipato.
Le questioni giudiziarie che l'hanno riguardata, negli anni '90, costituiscono il riflesso della sua popolarità e centralità: non è un caso il fatto che solo a seguito del suo coinvolgimento (e non prima) i democristiani persero le redini della città.
Tanto, tantissimo avrebbe da raccontare la Signora rispetto ai decenni di protagonismo sulla scena e dietro le quinte del palcoscenico della politica. In fondo, nella vita il difficile sono i primi 100 anni: poi arriva il facile.
Auguri.