Buongiorno
Provincia amica
L'improvvisa passione collettiva della politica biscegliese per Bernardo Lodispoto
venerdì 27 settembre 2019
15.29
L'epilogo delle elezioni provinciali, competizione di secondo livello, è senza alcun dubbio un punto in favore dell'amministrazione comunale di Bisceglie, che ha mostrato compattezza nello scegliere il candidato vincente e in base a un accordo ben costruito ha incartato la vicepresidenza della Bat per Pierpaolo Pedone.
Sul nome di Bernardo Lodispoto si è concentrata la quasi unanimità dei consensi dei consiglieri comunali biscegliesi. L'ha voluto il caso, a pochi mesi dall'appuntamento cruciale con le regionali: non un'improvvisa folgorazione collettiva nei confronti del pur simpatico e valido sindaco di Margherita di Savoia ma la più banale necessità di accreditarsi alla corte di sua maestà Michele Emiliano ha spinto tutto l'arco costituzionale biscegliese a preferire il primo cittadino salinaro rispetto agli altri due candidati. Che del presidente della regione non sono certo grandissimi amici...
Il clamoroso flop di Mino Cannito (votato in pratica solo dai componenti della sua maggioranza a Barletta e scaricato da tutto il Pd provinciale al punto da incassare un imbarazzante 0 nei cinque comuni più piccoli) è l'ennesima dimostrazione che il civismo sfrenato e prolungato, sui tavoli territoriali, non paga quando si cerca la gloria personale.
Angelantonio Angarano ha mostrato di potersi permettere trame e geometrie variabili in una purtroppo rara prova di fiuto politico: il sostegno della sua maggioranza a Lodispoto si è rivelato meno decisivo del previsto dato che quei 15 voti ponderati, eventualmente spostati su Francesco Di Feo, non avrebbero capovolto la situazione.
Il sindaco di Bisceglie - e chi gliel'ha suggerito opportunamente - ha compreso il rischio di ritrovarsi un presidente della provincia eletto dai suoi oppositori nell'aula di Palazzo San Domenico e piuttosto che niente, ha scelto piuttosto. Tanto che la vicepresidenza assegnata a Pedone gli consente di poter mettere il cappello sull'operazione, con buona pace di Francesco Spina che si è affrettato a ricordare a se stesso quanto sia amico del nuovo massimo rappresentante della Bat dopo aver sperato che Angarano votasse Di Feo e si liberasse la vicepresidenza per Beppe Corrado. Questa volta gli è andata male, perché Angarano ha saputo giocarsi bene le carte.
Si perde il conto, nel frattempo, di quelli che hanno votato Lodispoto perché gliel'ha chiesto Caracciolo, colui che esce davvero rafforzato da questa tornata. La sua campagna elettorale sembra già procedere per il verso giusto.
© riproduzione riservata
Sul nome di Bernardo Lodispoto si è concentrata la quasi unanimità dei consensi dei consiglieri comunali biscegliesi. L'ha voluto il caso, a pochi mesi dall'appuntamento cruciale con le regionali: non un'improvvisa folgorazione collettiva nei confronti del pur simpatico e valido sindaco di Margherita di Savoia ma la più banale necessità di accreditarsi alla corte di sua maestà Michele Emiliano ha spinto tutto l'arco costituzionale biscegliese a preferire il primo cittadino salinaro rispetto agli altri due candidati. Che del presidente della regione non sono certo grandissimi amici...
Il clamoroso flop di Mino Cannito (votato in pratica solo dai componenti della sua maggioranza a Barletta e scaricato da tutto il Pd provinciale al punto da incassare un imbarazzante 0 nei cinque comuni più piccoli) è l'ennesima dimostrazione che il civismo sfrenato e prolungato, sui tavoli territoriali, non paga quando si cerca la gloria personale.
Angelantonio Angarano ha mostrato di potersi permettere trame e geometrie variabili in una purtroppo rara prova di fiuto politico: il sostegno della sua maggioranza a Lodispoto si è rivelato meno decisivo del previsto dato che quei 15 voti ponderati, eventualmente spostati su Francesco Di Feo, non avrebbero capovolto la situazione.
Il sindaco di Bisceglie - e chi gliel'ha suggerito opportunamente - ha compreso il rischio di ritrovarsi un presidente della provincia eletto dai suoi oppositori nell'aula di Palazzo San Domenico e piuttosto che niente, ha scelto piuttosto. Tanto che la vicepresidenza assegnata a Pedone gli consente di poter mettere il cappello sull'operazione, con buona pace di Francesco Spina che si è affrettato a ricordare a se stesso quanto sia amico del nuovo massimo rappresentante della Bat dopo aver sperato che Angarano votasse Di Feo e si liberasse la vicepresidenza per Beppe Corrado. Questa volta gli è andata male, perché Angarano ha saputo giocarsi bene le carte.
Si perde il conto, nel frattempo, di quelli che hanno votato Lodispoto perché gliel'ha chiesto Caracciolo, colui che esce davvero rafforzato da questa tornata. La sua campagna elettorale sembra già procedere per il verso giusto.
© riproduzione riservata