Buongiorno
Qui si pesano tutti
Il blog di Vito Troilo
sabato 29 aprile 2017
10.01
Le primarie interne al Partito Democratico di domenica 30 aprile costituiscono il primo di una lunghissima serie di appuntamenti elettorali cui soprattutto i cittadini biscegliesi saranno sottoposti da qui al maggio 2018, data delle prossime amministrative. Più che a consultazioni, da qui ad alcuni mesi, assisteremo a prove muscolari e lotte senza quartiere per conquistare una candidatura, che sia per Montecitorio, Palazzo Madama o più modestamente Palazzo San Domenico.
La competizione in programma fra poche ore presso i seggi che saranno allestiti nell'auditorium Santa Croce sarà un primo test di consistenza concreta per alcuni personaggi in cerca di ruoli futuri. Un risultato è già prevedibile: il successo di Michele Emiliano a Bisceglie. L'attuale presidente della regione Puglia dovrebbe attestarsi intorno al 60% delle preferenze; qualsiasi esito inferiore a queste aspettative avrebbe del clamoroso, tenendo conto del fatto che le due persone maggiormente motivate a incentivare la partecipazione a queste primarie sostengono entrambe l'ex sindaco di Bari.
L'aspetto più curioso delle primarie è l'obolo di due euro che l'elettore è tenuto a versare per esprimere il suo voto. In pratica bisognerà pagare quattromila delle vecchie lire non per scegliere fra Renzi (che vincerà nettamente a livello nazionale), Emiliano e Orlando ma per decidere se rafforzare Boccia, Spina o nessuno dei due. Il dato finale sarà variamente interpretabile: le prudenti previsioni riguardo l'affluenza in città (meno di 2000 votanti) sono in ogni caso la cartina tornasole del clima incerto.
Il primo cittadino gioca un match fondamentale, consapevole che qualsiasi successiva velleità di candidatura per le elezioni politiche passa attraverso questo appuntamento: è qui e adesso che Francesco Spina dovrà dimostrare quant'è forte e se davvero avrà seguito anche quando il suo mandato, a febbraio 2018, sarà ormai agli sgoccioli.
Non è di minore rilevanza tattica la partita in cui è impegnato il presidente della Commissione bilancio di Montecitorio, personalità di riconosciuto rilievo nazionale che non ha più bisogno di misurarsi per sé da nessuna parte tranne che a Bisceglie. Perché qui bisognerà organizzare altre primarie, per l'individuazione di un candidato sindaco della sedicente coalizione di centrosinistra.
Proveranno a fare bella figura anche Tommaso Galantino e Nicola Mallardi, i due dirigenti filospiniani che hanno sostenuto in modo chiaro l'ingresso del sindaco nel Partito Democratico e naturalmente intendono mostrarsi come l'ago della bilancia nei rapporti di forza interni in funzione delle prossime amministrative.
L'inossidabile Gianni Naglieri ha approfittato dell'occasione per dissociarsi dalla conta degli altri e raccogliere, intorno al sostegno al ministro della giustizia Andrea Orlando, tutti quelli che semplicemente si sono rotti le palle di questa storia, ragione per cui meriterebbe soltanto applausi.
Le primarie sono fantastiche. Qui si pesano tutti, come fece il grandissimo Sergio Cognetti nel 2012 alle primarie nazionali del centrosinistra, quando per essere sicuro di "ritrovare" la sua scheda, votò per Tabacci. Fu l'unico a Bisceglie! Cognetti, fiero democristiano e mio idolo, da quel giorno è entrato nella leggenda. In un certo senso, la strada a Spina e Boccia l'ha aperta lui... Buonanotte.
La competizione in programma fra poche ore presso i seggi che saranno allestiti nell'auditorium Santa Croce sarà un primo test di consistenza concreta per alcuni personaggi in cerca di ruoli futuri. Un risultato è già prevedibile: il successo di Michele Emiliano a Bisceglie. L'attuale presidente della regione Puglia dovrebbe attestarsi intorno al 60% delle preferenze; qualsiasi esito inferiore a queste aspettative avrebbe del clamoroso, tenendo conto del fatto che le due persone maggiormente motivate a incentivare la partecipazione a queste primarie sostengono entrambe l'ex sindaco di Bari.
L'aspetto più curioso delle primarie è l'obolo di due euro che l'elettore è tenuto a versare per esprimere il suo voto. In pratica bisognerà pagare quattromila delle vecchie lire non per scegliere fra Renzi (che vincerà nettamente a livello nazionale), Emiliano e Orlando ma per decidere se rafforzare Boccia, Spina o nessuno dei due. Il dato finale sarà variamente interpretabile: le prudenti previsioni riguardo l'affluenza in città (meno di 2000 votanti) sono in ogni caso la cartina tornasole del clima incerto.
Il primo cittadino gioca un match fondamentale, consapevole che qualsiasi successiva velleità di candidatura per le elezioni politiche passa attraverso questo appuntamento: è qui e adesso che Francesco Spina dovrà dimostrare quant'è forte e se davvero avrà seguito anche quando il suo mandato, a febbraio 2018, sarà ormai agli sgoccioli.
Non è di minore rilevanza tattica la partita in cui è impegnato il presidente della Commissione bilancio di Montecitorio, personalità di riconosciuto rilievo nazionale che non ha più bisogno di misurarsi per sé da nessuna parte tranne che a Bisceglie. Perché qui bisognerà organizzare altre primarie, per l'individuazione di un candidato sindaco della sedicente coalizione di centrosinistra.
Proveranno a fare bella figura anche Tommaso Galantino e Nicola Mallardi, i due dirigenti filospiniani che hanno sostenuto in modo chiaro l'ingresso del sindaco nel Partito Democratico e naturalmente intendono mostrarsi come l'ago della bilancia nei rapporti di forza interni in funzione delle prossime amministrative.
L'inossidabile Gianni Naglieri ha approfittato dell'occasione per dissociarsi dalla conta degli altri e raccogliere, intorno al sostegno al ministro della giustizia Andrea Orlando, tutti quelli che semplicemente si sono rotti le palle di questa storia, ragione per cui meriterebbe soltanto applausi.
Le primarie sono fantastiche. Qui si pesano tutti, come fece il grandissimo Sergio Cognetti nel 2012 alle primarie nazionali del centrosinistra, quando per essere sicuro di "ritrovare" la sua scheda, votò per Tabacci. Fu l'unico a Bisceglie! Cognetti, fiero democristiano e mio idolo, da quel giorno è entrato nella leggenda. In un certo senso, la strada a Spina e Boccia l'ha aperta lui... Buonanotte.