Buongiorno
Regionali, la posta in gioco
La campagna elettorale sta per entrare nel vivo anche a Bisceglie
martedì 9 giugno 2020
9.57
Lo avete capito lunedì: la campagna elettorale per le regionali del 20 e 21 settembre è cominciata. Sarà molto intensa, quasi tutta on line e per di più in piena estate. Cari amici lettori, fate un "in bocca al lupo" a chi, come me, sarà costretto a occuparsene.
Due fatti politici hanno caratterizzato l'apertura delle "danze".
Il vicepresidente della Provincia Pierpaolo Pedone ha ufficializzato (meglio: ha dovuto farlo suo malgrado) l'affiliazione, peraltro prevedibile e nell'aria da tempo, al consigliere regionale uscente Filippo Caracciolo, che sarà ricandidato nel centrosinistra. Il "passaggio" ha suscitato profondo sgomento (eufemismo necessario) tra le fila del centrodestra provinciale per le modalità dell'attacco sferrato a Nicola Giorgino, parso piuttosto strumentale e legato evidentemente alla certa candidatura dell'ex sindaco di Andria (e per un periodo presidente della Bat) quale capolista della Lega alle regionali.
Fischiettano allegramente, fingendo di non aver visto e sentito nulla, i 4+1 consiglieri comunali biscegliesi di Forza Italia, che per la bizzarra "anagrafe politica" di Palazzo San Domenico sono registrati con gli appellativi "Il torrione" e "Bisceglie tricolore", quasi a voler rimuovere il ricordo di un leggerissimo e recente "dettaglio": quei 5, preziosi voti ponderati contribuirono all'elezione di Pedone in consiglio provinciale e provenne ovviamente da loro (altrimenti "campa cavallo"...) l'idea di proporre a Bernardo Lodispoto l'accordo per blindare il successo nelle elezioni di secondo livello in cambio della vicepresidenza della Provincia.
La lista di Forza Italia nella Bat per le regionali - lo sanno anche le pietre - comprenderà il vicesindaco di Bisceglie in carica Angelo Consiglio, la cui campagna elettorale è stata aperta da una nota dell'amministrazione comunale sulla maglia 165 (ecco il secondo fatto politico). Sembra incredibile ma il bersaglio di quel comunicato è, ancora una volta, l'ex primo cittadino Francesco Spina, tentato in questi ultimi giorni dall'idea di stupire il mondo e non candidarsi per serrare i ranghi in vista di altre successive scadenze con le urne.
Siamo al cospetto di un'ossessione calcolata: Forza Italia, anello debole di una coalizione di centrodestra che con Raffaele Fitto potrebbe riuscire sul serio nell'impresa di scalzare Emiliano e riprendersi la Puglia, a Bisceglie è nella curiosa situazione di non avere alternative all'attacco nei confronti di uno che - sarebbe il caso di ricordarlo - ha smesso di fare il Sindaco da quasi tre anni. Tutte le altre strade non sembrano percorribili per ragioni di opportunità, a meno di improvvise folgorazioni e riconciliazioni: per carità, se ne sono viste tante al punto che nessuno si stupirebbe di una riappacificazione tra Silvestris e Fitto, di un fuoco di fila nei confronti dell'attuale presidente della Regione (che per sua sventura ha molti estimatori nell'amministrazione biscegliese) o persino di un clamoroso disimpegno degli azzurri dalla giunta e dalla maggioranza chesopportano supportano Angelantonio Angarano.
L'anomalia della partecipazione di Forza Italia - benché sotto mentite spoglie - a un'amministrazione locale rispetto alla quale il resto del centrodestra è all'opposizione - e persino il fugace transito leghista costato addirittura l'epurazione a Rossano Sasso (poi figliol prodigo) - è una questione sempre meno rinviabile. La prospettiva di un successo di Fitto porterebbe in dote a Lega e Fratelli d'Italia un numero di seggi tale che Rocco Prete o Tonia Spina (o addirittura entrambi!), conquistando il secondo posto nelle preferenze sul territorio provinciale alle spalle di Nicola Giorgino e Francesco Ventola, rischierebbero di diventare consiglieri regionali! Fantapolitica? Mica tanto...
Uno scenario del genere renderebbe sempre più travagliato il percorso politico dell'amministrazione di Bisceglie, che rischia di sbriciolarsi a causa della mancanza di un riferimento di peso alle sue spalle. Non lo è, per Angarano, il ministro Francesco Boccia, del quale si è compresa la volontà di non sbilanciarsi tra le correnti del Pd e Vittorio Fata farebbe bene a rendersene conto evitando di candidarsi alle regionali, il che vanificherebbe la costruzione di quel consenso che potrebbe portarlo a giocarsi fino in fondo la partita per Palazzo San Domenico quando sarà il momento.
Del resto, se Pierpaolo Pedone sosterrà Caracciolo, è solare che Ruggiero Mennea potrà contare sul sostegno del suo nuovo partner politico biscegliese Piero Innocenti, consegnatosi alla storia di questa città con la proposta di dotare di mastelli anche gli evasori Tari, che tanto è piaciuta soprattutto all'interno della stessa maggioranza della quale fa parte...
Quale altro tipo di endorsement ci si possa attendere non è molto chiaro: Peppo Ruggieri chiederà davvero ai suoi di votare Angelo Consiglio? Se Naglieri lo ha fatto per Silvestris alle Europee, non c'è più nulla di cui sorprendersi... E come farebbe Roberta Rigante se davvero il Pd decidesse di non candidare Debora Ciliento?
Resta davvero poco, anche perché non è mistero che buona parte dei consiglieri comunali di maggioranza e degli assessori abbia serie difficoltà nei rapporti con l'elettorato del 2018, in diversi casi quasi del tutto evaporato, peraltro anche a discapito di qualcuno che si è già esposto. A proposito di uno che invece i voti ce li ha ancora, non è dato di sapere quale sarà l'orientamento di Gigi Di Tullio, che nel 2015 fu molto d'aiuto a Mennea.
Il bel tacer di Gianni Casella e Franco Napoletano, invece, non fu mai scritto. Un loro disimpegno (considerata l'eventuale mancata candidatura di Francesco Spina) priverebbe la campagna elettorale per le regionali di interlocutori capaci di solleticare il dibattito. Ma forse sarebbe un segno dei tempi che cambiano e della loro voglia di badare al sodo piuttosto che spendersi per (quasi) nulla.
L'imminente annuncio ufficiale della "corsa" a presidente di Ivan Scalfarotto per Italia Viva è la conferma che il partito di Matteo Renzi appronterà una lista per la Bat, di cui dovrebbe far parte la coordinatrice provinciale Gabriella Baldini. Una sfida personale interessante e un'occasione per misurare la consistenza del gruppo che comprende, fra gli altri, anche Tommaso Galantino.
Non siamo neppure a metà giugno e si voterà a settembre, con un'affluenza talmente bassa nelle previsioni da aver indotto il Parlamento a stuzzicare gli elettori con la prospettiva appetitosa rappresentata dal prolungamento dell'apertura delle urne al lunedì... Le elezioni regionali del 2020 potrebbero assumere un peso decisivo nella definizione di nuovi equilibri politici a Bisceglie. La posta in gioco è davvero molto più alta di quel che sembra adesso.
Due fatti politici hanno caratterizzato l'apertura delle "danze".
Il vicepresidente della Provincia Pierpaolo Pedone ha ufficializzato (meglio: ha dovuto farlo suo malgrado) l'affiliazione, peraltro prevedibile e nell'aria da tempo, al consigliere regionale uscente Filippo Caracciolo, che sarà ricandidato nel centrosinistra. Il "passaggio" ha suscitato profondo sgomento (eufemismo necessario) tra le fila del centrodestra provinciale per le modalità dell'attacco sferrato a Nicola Giorgino, parso piuttosto strumentale e legato evidentemente alla certa candidatura dell'ex sindaco di Andria (e per un periodo presidente della Bat) quale capolista della Lega alle regionali.
Fischiettano allegramente, fingendo di non aver visto e sentito nulla, i 4+1 consiglieri comunali biscegliesi di Forza Italia, che per la bizzarra "anagrafe politica" di Palazzo San Domenico sono registrati con gli appellativi "Il torrione" e "Bisceglie tricolore", quasi a voler rimuovere il ricordo di un leggerissimo e recente "dettaglio": quei 5, preziosi voti ponderati contribuirono all'elezione di Pedone in consiglio provinciale e provenne ovviamente da loro (altrimenti "campa cavallo"...) l'idea di proporre a Bernardo Lodispoto l'accordo per blindare il successo nelle elezioni di secondo livello in cambio della vicepresidenza della Provincia.
La lista di Forza Italia nella Bat per le regionali - lo sanno anche le pietre - comprenderà il vicesindaco di Bisceglie in carica Angelo Consiglio, la cui campagna elettorale è stata aperta da una nota dell'amministrazione comunale sulla maglia 165 (ecco il secondo fatto politico). Sembra incredibile ma il bersaglio di quel comunicato è, ancora una volta, l'ex primo cittadino Francesco Spina, tentato in questi ultimi giorni dall'idea di stupire il mondo e non candidarsi per serrare i ranghi in vista di altre successive scadenze con le urne.
Siamo al cospetto di un'ossessione calcolata: Forza Italia, anello debole di una coalizione di centrodestra che con Raffaele Fitto potrebbe riuscire sul serio nell'impresa di scalzare Emiliano e riprendersi la Puglia, a Bisceglie è nella curiosa situazione di non avere alternative all'attacco nei confronti di uno che - sarebbe il caso di ricordarlo - ha smesso di fare il Sindaco da quasi tre anni. Tutte le altre strade non sembrano percorribili per ragioni di opportunità, a meno di improvvise folgorazioni e riconciliazioni: per carità, se ne sono viste tante al punto che nessuno si stupirebbe di una riappacificazione tra Silvestris e Fitto, di un fuoco di fila nei confronti dell'attuale presidente della Regione (che per sua sventura ha molti estimatori nell'amministrazione biscegliese) o persino di un clamoroso disimpegno degli azzurri dalla giunta e dalla maggioranza che
L'anomalia della partecipazione di Forza Italia - benché sotto mentite spoglie - a un'amministrazione locale rispetto alla quale il resto del centrodestra è all'opposizione - e persino il fugace transito leghista costato addirittura l'epurazione a Rossano Sasso (poi figliol prodigo) - è una questione sempre meno rinviabile. La prospettiva di un successo di Fitto porterebbe in dote a Lega e Fratelli d'Italia un numero di seggi tale che Rocco Prete o Tonia Spina (o addirittura entrambi!), conquistando il secondo posto nelle preferenze sul territorio provinciale alle spalle di Nicola Giorgino e Francesco Ventola, rischierebbero di diventare consiglieri regionali! Fantapolitica? Mica tanto...
Uno scenario del genere renderebbe sempre più travagliato il percorso politico dell'amministrazione di Bisceglie, che rischia di sbriciolarsi a causa della mancanza di un riferimento di peso alle sue spalle. Non lo è, per Angarano, il ministro Francesco Boccia, del quale si è compresa la volontà di non sbilanciarsi tra le correnti del Pd e Vittorio Fata farebbe bene a rendersene conto evitando di candidarsi alle regionali, il che vanificherebbe la costruzione di quel consenso che potrebbe portarlo a giocarsi fino in fondo la partita per Palazzo San Domenico quando sarà il momento.
Del resto, se Pierpaolo Pedone sosterrà Caracciolo, è solare che Ruggiero Mennea potrà contare sul sostegno del suo nuovo partner politico biscegliese Piero Innocenti, consegnatosi alla storia di questa città con la proposta di dotare di mastelli anche gli evasori Tari, che tanto è piaciuta soprattutto all'interno della stessa maggioranza della quale fa parte...
Quale altro tipo di endorsement ci si possa attendere non è molto chiaro: Peppo Ruggieri chiederà davvero ai suoi di votare Angelo Consiglio? Se Naglieri lo ha fatto per Silvestris alle Europee, non c'è più nulla di cui sorprendersi... E come farebbe Roberta Rigante se davvero il Pd decidesse di non candidare Debora Ciliento?
Resta davvero poco, anche perché non è mistero che buona parte dei consiglieri comunali di maggioranza e degli assessori abbia serie difficoltà nei rapporti con l'elettorato del 2018, in diversi casi quasi del tutto evaporato, peraltro anche a discapito di qualcuno che si è già esposto. A proposito di uno che invece i voti ce li ha ancora, non è dato di sapere quale sarà l'orientamento di Gigi Di Tullio, che nel 2015 fu molto d'aiuto a Mennea.
Il bel tacer di Gianni Casella e Franco Napoletano, invece, non fu mai scritto. Un loro disimpegno (considerata l'eventuale mancata candidatura di Francesco Spina) priverebbe la campagna elettorale per le regionali di interlocutori capaci di solleticare il dibattito. Ma forse sarebbe un segno dei tempi che cambiano e della loro voglia di badare al sodo piuttosto che spendersi per (quasi) nulla.
L'imminente annuncio ufficiale della "corsa" a presidente di Ivan Scalfarotto per Italia Viva è la conferma che il partito di Matteo Renzi appronterà una lista per la Bat, di cui dovrebbe far parte la coordinatrice provinciale Gabriella Baldini. Una sfida personale interessante e un'occasione per misurare la consistenza del gruppo che comprende, fra gli altri, anche Tommaso Galantino.
Non siamo neppure a metà giugno e si voterà a settembre, con un'affluenza talmente bassa nelle previsioni da aver indotto il Parlamento a stuzzicare gli elettori con la prospettiva appetitosa rappresentata dal prolungamento dell'apertura delle urne al lunedì... Le elezioni regionali del 2020 potrebbero assumere un peso decisivo nella definizione di nuovi equilibri politici a Bisceglie. La posta in gioco è davvero molto più alta di quel che sembra adesso.