Buongiorno
Sorci non più verdi
Il blog di Vito Troilo
martedì 23 ottobre 2018
22.44
Non ci sono più i topi di una volta. L'ho davvero pensato - e detto - quando mi è stata mostrata l'immagine che ritrae un esemplare della specie praticamente in posa nel primo pomeriggio di mercoledì 17 ottobre su una delle vie più trafficate di Bisceglie, pare a pochi passi dalla vetrina di un negozio di alimentari.
La proliferazione di questi animali sul territorio comunale è un dato di fatto incontrovertibile. Ce ne sono sempre di più e bisognerebbe chiedersi a causa di quali dinamiche, comportamenti umani, negligenze, disattenzioni. Sarebbe utile comprendere le ragioni per cui accade sempre più spesso di imbattersi in loro.
Cosa c'è che non va? È davvero sufficiente la diffusione capillare di rifiuti, tra quelli depositati all'interno dei mastelli e i quantitativi ingenti abbandonati ovunque in modo indiscriminato, a giustificare il poco edificante spettacolo di questo periodo?
L'impressione è che la città abbia cominciato a pagare gli effetti del combinato disposto tra una mastellizzazione improvvisa e la necessità, per tanta, troppa gente, di sfuggire a qualsiasi censimento. La lotta agli evasori Tari non è una priorità concreta per tutto l'arco politico-amministrativo, senza eccezioni. Se lo fosse stato realmente non avremmo faticato ad accorgercene.
Gli unici sorci che avremmo gradito sapere in circolazione - quelli verdi che si sarebbero potuti mostrare a chi pur essendo noto all'anagrafe comunale è sconosciuto alla società di gestione dei tributi, che pure ha una sede a Bisceglie e vanta personale di madrelingua italiana in grado di chiedere dati per eseguire semplici controlli incrociati - sono rintanati. Ma il dibattito politico-amministrativo è incentrato sul rimpallo delle responsabilità tra esponenti di giunte e maggioranze consiliari precedenti e attuali. Un esercizio ritenuto utilissimo: litigare scaricandosi le colpe lasciando che i problemi si risolvano da soli. Questa sì che è lungimiranza. Bravi tutti.
La proliferazione di questi animali sul territorio comunale è un dato di fatto incontrovertibile. Ce ne sono sempre di più e bisognerebbe chiedersi a causa di quali dinamiche, comportamenti umani, negligenze, disattenzioni. Sarebbe utile comprendere le ragioni per cui accade sempre più spesso di imbattersi in loro.
Cosa c'è che non va? È davvero sufficiente la diffusione capillare di rifiuti, tra quelli depositati all'interno dei mastelli e i quantitativi ingenti abbandonati ovunque in modo indiscriminato, a giustificare il poco edificante spettacolo di questo periodo?
L'impressione è che la città abbia cominciato a pagare gli effetti del combinato disposto tra una mastellizzazione improvvisa e la necessità, per tanta, troppa gente, di sfuggire a qualsiasi censimento. La lotta agli evasori Tari non è una priorità concreta per tutto l'arco politico-amministrativo, senza eccezioni. Se lo fosse stato realmente non avremmo faticato ad accorgercene.
Gli unici sorci che avremmo gradito sapere in circolazione - quelli verdi che si sarebbero potuti mostrare a chi pur essendo noto all'anagrafe comunale è sconosciuto alla società di gestione dei tributi, che pure ha una sede a Bisceglie e vanta personale di madrelingua italiana in grado di chiedere dati per eseguire semplici controlli incrociati - sono rintanati. Ma il dibattito politico-amministrativo è incentrato sul rimpallo delle responsabilità tra esponenti di giunte e maggioranze consiliari precedenti e attuali. Un esercizio ritenuto utilissimo: litigare scaricandosi le colpe lasciando che i problemi si risolvano da soli. Questa sì che è lungimiranza. Bravi tutti.