Buongiorno
Ti candididididi?
Il blog di Vito Troilo
martedì 21 novembre 2017
12.30
Rassicuriamo subito chi pensa di averci visto doppio. Giovedì 16, nel corso dell'assemblea dei sindaci che si è svolta presso la provincia Bat in occasione del commiato istituzionale al Prefetto Clara Minerva, la città di Bisceglie si è permessa il lusso di schierare non uno ma ben due primi cittadini. Siamo esuberanti, come Alvaro Vitali nel film cult del 1990 "Pierino torna a scuola", in cui confessa la necessità di fare colazione dappertutto.
Francesco Spina non ce la fa proprio: è più forte di lui. Vorrebbe smettere di partecipare a qualsiasi evento pubblico cui è invitato anche il sindaco facente funzione Vittorio Fata ma non ci riesce. Il perfetto ritratto di questo singolare caso di accavallamento istituzionale l'ha disegnato l'amico Mario Lamanuzzi in quest'altro imperdibile appuntamento col suo seguitissimo blog. Le ambizioni del buon Francesco sono note anche alla mia nipotina che ha appena compiuto sei anni: sedere su una delle 945 agognate poltrone fra Montecitorio e Palazzo Madama. L'ho sempre pensato e lo confermo: considerando le capacità medie di intendere e di volere dei politici italiani, per me un uomo dell'intelligenza di Spina è tranquillamente in grado di fare il ministro e sotto il profilo umano non posso che fargli i migliori auguri, essendo peraltro palese il mio affetto nei confronti della persona, che so ricambiato. Quanto alle sue azioni politico-amministrative, non sono certo classificabile fra i "Coasis" né fra i detrattori: esprimo semplicemente la mia opinione libera da qualsiasi condizionamento.
Bisceglie è in fermento sotterraneo (mica tanto sotterraneo in realtà) per l'appuntamento elettorale della prossima primavera con le attesissime amministrative: decine di persone, come folgorate, scoprono di colpo la passione verso la gestione della res publica e scendono in campo candidandosi in un'infinità di liste civiche puntualmente destinate a non dare più alcun segno vitale a partire dalla conclusione delle operazioni di spoglio delle schede. Il mese di novembre dell'anno che precede le consultazioni è tradizionalmente riservato ai proclami trionfalistici di chi aspira a guidare la città: «Ho già fatto 64 liste», «Tengo 20000 voti», «Vinciamo al primo turno» sono le frasi più gettonate del momento.
Spina, sindaco autodecaduto, ha puntato tutto sulla straordinaria, riconosciuta, sensazionale mania di pochezza dei suoi avversari, confidando nella loro qualità più apprezzata ovvero in ciò che sanno fare meglio: non mettersi d'accordo. Franco Napoletano, che è nato pronto e sa condurre una campagna elettorale, è il candidato sindaco ideale per vincere: le primarie di coalizione del centrosinistra sarebbero soltanto un formale passaggio intermedio. La litigiosità non piace agli elettori, che al nuovo pasticciato preferirebbero l'usato sicuro.
Un insegnante, ai tempi del liceo, chiese al mio compagno di banco, riferendosi alle votazioni per individuare i rappresentanti d'istituto: «Ti candididididi?». Ricordo ancora la sua perplessità e la sua indecisione al cospetto di quella semplice domanda e ho la netta sensazione di un déjà-vu:«Mi candidididido?».
Era il 1998: il mio compagno di classe non si candidò, un altro compagno, pochi mesi dopo, fu rieletto sindaco di Bisceglie: Franco Napoletano, uomo da sempre rispettato e apprezzato anche da chi non è di sinistra. Tutto sembra tornare. Buonanotte.
Francesco Spina non ce la fa proprio: è più forte di lui. Vorrebbe smettere di partecipare a qualsiasi evento pubblico cui è invitato anche il sindaco facente funzione Vittorio Fata ma non ci riesce. Il perfetto ritratto di questo singolare caso di accavallamento istituzionale l'ha disegnato l'amico Mario Lamanuzzi in quest'altro imperdibile appuntamento col suo seguitissimo blog. Le ambizioni del buon Francesco sono note anche alla mia nipotina che ha appena compiuto sei anni: sedere su una delle 945 agognate poltrone fra Montecitorio e Palazzo Madama. L'ho sempre pensato e lo confermo: considerando le capacità medie di intendere e di volere dei politici italiani, per me un uomo dell'intelligenza di Spina è tranquillamente in grado di fare il ministro e sotto il profilo umano non posso che fargli i migliori auguri, essendo peraltro palese il mio affetto nei confronti della persona, che so ricambiato. Quanto alle sue azioni politico-amministrative, non sono certo classificabile fra i "Coasis" né fra i detrattori: esprimo semplicemente la mia opinione libera da qualsiasi condizionamento.
Bisceglie è in fermento sotterraneo (mica tanto sotterraneo in realtà) per l'appuntamento elettorale della prossima primavera con le attesissime amministrative: decine di persone, come folgorate, scoprono di colpo la passione verso la gestione della res publica e scendono in campo candidandosi in un'infinità di liste civiche puntualmente destinate a non dare più alcun segno vitale a partire dalla conclusione delle operazioni di spoglio delle schede. Il mese di novembre dell'anno che precede le consultazioni è tradizionalmente riservato ai proclami trionfalistici di chi aspira a guidare la città: «Ho già fatto 64 liste», «Tengo 20000 voti», «Vinciamo al primo turno» sono le frasi più gettonate del momento.
Spina, sindaco autodecaduto, ha puntato tutto sulla straordinaria, riconosciuta, sensazionale mania di pochezza dei suoi avversari, confidando nella loro qualità più apprezzata ovvero in ciò che sanno fare meglio: non mettersi d'accordo. Franco Napoletano, che è nato pronto e sa condurre una campagna elettorale, è il candidato sindaco ideale per vincere: le primarie di coalizione del centrosinistra sarebbero soltanto un formale passaggio intermedio. La litigiosità non piace agli elettori, che al nuovo pasticciato preferirebbero l'usato sicuro.
Un insegnante, ai tempi del liceo, chiese al mio compagno di banco, riferendosi alle votazioni per individuare i rappresentanti d'istituto: «Ti candididididi?». Ricordo ancora la sua perplessità e la sua indecisione al cospetto di quella semplice domanda e ho la netta sensazione di un déjà-vu:«Mi candidididido?».
Era il 1998: il mio compagno di classe non si candidò, un altro compagno, pochi mesi dopo, fu rieletto sindaco di Bisceglie: Franco Napoletano, uomo da sempre rispettato e apprezzato anche da chi non è di sinistra. Tutto sembra tornare. Buonanotte.