Buongiorno
Un altro 10 febbraio trascorso inutilmente
Il blog di Vito Troilo
venerdì 10 febbraio 2017
11.40
Sono profondamente deluso. Di più: sono davvero incazzato.
Un altro 10 febbraio è trascorso inutilmente, in questa città dalle troppe teste piene soltanto di segatura, di anime belle senza arte né parte che provano a pontificare di cultura e invece non capiscono un cazzo. Il Giorno del ricordo 2017 si chiuderà, a Bisceglie, nel silenzio più totale di quella "società civile" della quale, puntualmente, non c'è alcuna traccia tutte le volte che se ne potrebbe cogliere, almeno in parte, un senso.
Dove sono tutti quegli "insegnanti" e i loro derivati radical chic che si prodigano affannosamente per la Giornata della memoria? In quale buco nero spariscono, al solito, il 10 febbraio di ogni anno? Perché gli studenti non conoscono le foibe?
L'aspetto più incredibile e paradossale della totale mancanza di sensibilità di tutte le forze politiche e sociali della città (con rarissime eccezioni) nei confronti di una delle pagine più cupe della storia del Novecento è che il sottoscritto sia rimasto l'unico a chiedere, con forza e ostinazione, un cambio di passo e mentalità. Malgrado un idealismo che dovrebbe spingermi più di tanti altri a far finta di nulla.
È nota la mia passione per l'Europa orientale e in particolare verso quella che fu la Jugoslavia. Eppure non potrei mai negare la drammatica realtà delle foibe. E non capisco quale possa essere la differenza fra quei massacri, l'olocausto degli ebrei e il genocidio degli armeni. Me lo spiegassero coloro che si ritengono "di sinistra" se essere antifascisti equivalga a "condonare" e dimenticare alcune violenze ricordando al contrario quelle che più "convengono".
Venerdì mattina si è scoperto che qualche imbecille ha deturpato la targa commemorativa in ricordo dei martiri a pochi passi dall'ex caserma di via Manfredi a Barletta, nella quale si rifugiarono esuli istriani, dalmati e fiumani. A Barletta, città medaglia d'oro al merito civile e al valor militare. A Barletta, città il cui cimitero ospita uno dei quattro sacrari coi resti dei partigiani jugoslavi che hanno contribuito alla liberazione dell'Italia. La più evidente dimostrazione del fatto che il sangue non abbia patria.
L'anno scorso ho proposto, in occasione del Giorno del ricordo, l'adesione del comune di Bisceglie alla rete degli oltre 600 che hanno concesso uno spazio, nella propria toponomastica, alla commemorazione dei martiri delle foibe. Non sono stato ascoltato. Nessuna iniziativa, in questa città, per ricordare. Quante opportunità di raccontare tutta la storia saranno ancora perdute? Quanti altri 10 febbraio dovranno passare?
In caso di interessamenti, da parte di istituzioni scolastiche, istituzioni civili o militari, associazioni varie a organizzare incontri, eventi e manifestazioni inerenti le foibe dichiaro la mia più totale disponibilità a partecipare, naturalmente a titolo gratuito. Non ho alcuna preclusione nei confronti dei radical chic e di tutti quelli che non la pensano come me. Io.
Un altro 10 febbraio è trascorso inutilmente, in questa città dalle troppe teste piene soltanto di segatura, di anime belle senza arte né parte che provano a pontificare di cultura e invece non capiscono un cazzo. Il Giorno del ricordo 2017 si chiuderà, a Bisceglie, nel silenzio più totale di quella "società civile" della quale, puntualmente, non c'è alcuna traccia tutte le volte che se ne potrebbe cogliere, almeno in parte, un senso.
Dove sono tutti quegli "insegnanti" e i loro derivati radical chic che si prodigano affannosamente per la Giornata della memoria? In quale buco nero spariscono, al solito, il 10 febbraio di ogni anno? Perché gli studenti non conoscono le foibe?
L'aspetto più incredibile e paradossale della totale mancanza di sensibilità di tutte le forze politiche e sociali della città (con rarissime eccezioni) nei confronti di una delle pagine più cupe della storia del Novecento è che il sottoscritto sia rimasto l'unico a chiedere, con forza e ostinazione, un cambio di passo e mentalità. Malgrado un idealismo che dovrebbe spingermi più di tanti altri a far finta di nulla.
È nota la mia passione per l'Europa orientale e in particolare verso quella che fu la Jugoslavia. Eppure non potrei mai negare la drammatica realtà delle foibe. E non capisco quale possa essere la differenza fra quei massacri, l'olocausto degli ebrei e il genocidio degli armeni. Me lo spiegassero coloro che si ritengono "di sinistra" se essere antifascisti equivalga a "condonare" e dimenticare alcune violenze ricordando al contrario quelle che più "convengono".
Venerdì mattina si è scoperto che qualche imbecille ha deturpato la targa commemorativa in ricordo dei martiri a pochi passi dall'ex caserma di via Manfredi a Barletta, nella quale si rifugiarono esuli istriani, dalmati e fiumani. A Barletta, città medaglia d'oro al merito civile e al valor militare. A Barletta, città il cui cimitero ospita uno dei quattro sacrari coi resti dei partigiani jugoslavi che hanno contribuito alla liberazione dell'Italia. La più evidente dimostrazione del fatto che il sangue non abbia patria.
L'anno scorso ho proposto, in occasione del Giorno del ricordo, l'adesione del comune di Bisceglie alla rete degli oltre 600 che hanno concesso uno spazio, nella propria toponomastica, alla commemorazione dei martiri delle foibe. Non sono stato ascoltato. Nessuna iniziativa, in questa città, per ricordare. Quante opportunità di raccontare tutta la storia saranno ancora perdute? Quanti altri 10 febbraio dovranno passare?
In caso di interessamenti, da parte di istituzioni scolastiche, istituzioni civili o militari, associazioni varie a organizzare incontri, eventi e manifestazioni inerenti le foibe dichiaro la mia più totale disponibilità a partecipare, naturalmente a titolo gratuito. Non ho alcuna preclusione nei confronti dei radical chic e di tutti quelli che non la pensano come me. Io.