Buongiorno
Una classe politica che non si rende conto della situazione
L'insulsa ed evitabile polemica sul ruolo del presidente del consiglio comunale stona nell'attuale quadro emergenziale
mercoledì 5 maggio 2021
11.49
Polemiche stucchevoli, in tempi diversi, hanno trovato diritto di cittadinanza finanche su queste colonne. Lo riconosciamo senza ipocrisia alcuna, anche perché non avrebbe senso negare l'evidenza. I lettori più attenti si sono accorti della mancata trattazione, da parte del nostro giornale, di una recente "querelle" di lana caprina sollevata a proposito del ruolo del presidente del consiglio comunale di Bisceglie.
Ora, che un accordo di reciproco riconoscimento fosse intercorso tra Gianni Casella e Angelantonio Angarano nell'arco temporale precedente il ballottaggio delle amministrative 2018 è un "segreto di Pulcinella" talmente svelato da rendere ridicolo e, appunto, stucchevole, qualsiasi tipo di ulteriore considerazione. Non si comprende, perciò, la necessità di una polemica sulle prerogative della seconda carica istituzionale cittadina.
Casella, finché gli sarà consentito, assolverà al suo compito nel rispetto delle regole, come peraltro ci sembra abbia sempre fatto finora. Gli unici passaggi utili alla collettività in merito alla vicenda li ha forniti proprio l'ex candidato Sindaco della coalizione "Nelmodogiusto": i consiglieri comunali di maggioranza hanno la possibilità di sfiduciarlo in qualsiasi momento ed eleggersi un altro presidente; Francesco Spina, com'è noto, al ballottaggio ha votato e fatto votare Angarano (ritenuto il "male minore"); l'elezione di Casella a capo della massima assise cittadina non poteva e non può equivalere a una "neutralizzazione" degli altri tre eletti del suo gruppo in minoranza, il cui diritto a esprimere un dissenso rispetto alle scelte dell'amministrazione è sacrosanto.
Qual è, allora, il senso dell'andirivieni di note e puntualizzazioni su una faccenda, peraltro acclarata, di quasi tre anni fa? Non lo ha compreso nessuno, al punto che persino questo pezzo andrebbe derubricato in quanto superfluo. In fondo, è la conseguenza del corto circuito di una classe politica locale che non si rende conto della situazione. Mai come in questa fase emergenziale è indispensabile cercare di "restare sul pezzo" e occuparsi di ciò che è prioritario e concreto. Tanto si rivoterà per le comunali nella primavera del 2023: o no?
Ora, che un accordo di reciproco riconoscimento fosse intercorso tra Gianni Casella e Angelantonio Angarano nell'arco temporale precedente il ballottaggio delle amministrative 2018 è un "segreto di Pulcinella" talmente svelato da rendere ridicolo e, appunto, stucchevole, qualsiasi tipo di ulteriore considerazione. Non si comprende, perciò, la necessità di una polemica sulle prerogative della seconda carica istituzionale cittadina.
Casella, finché gli sarà consentito, assolverà al suo compito nel rispetto delle regole, come peraltro ci sembra abbia sempre fatto finora. Gli unici passaggi utili alla collettività in merito alla vicenda li ha forniti proprio l'ex candidato Sindaco della coalizione "Nelmodogiusto": i consiglieri comunali di maggioranza hanno la possibilità di sfiduciarlo in qualsiasi momento ed eleggersi un altro presidente; Francesco Spina, com'è noto, al ballottaggio ha votato e fatto votare Angarano (ritenuto il "male minore"); l'elezione di Casella a capo della massima assise cittadina non poteva e non può equivalere a una "neutralizzazione" degli altri tre eletti del suo gruppo in minoranza, il cui diritto a esprimere un dissenso rispetto alle scelte dell'amministrazione è sacrosanto.
Qual è, allora, il senso dell'andirivieni di note e puntualizzazioni su una faccenda, peraltro acclarata, di quasi tre anni fa? Non lo ha compreso nessuno, al punto che persino questo pezzo andrebbe derubricato in quanto superfluo. In fondo, è la conseguenza del corto circuito di una classe politica locale che non si rende conto della situazione. Mai come in questa fase emergenziale è indispensabile cercare di "restare sul pezzo" e occuparsi di ciò che è prioritario e concreto. Tanto si rivoterà per le comunali nella primavera del 2023: o no?