Buongiorno
Zan a Bisceglie nel silenzio totale di politica e associazionismo
Un esempio della preoccupante aridità del dibattito pubblico in città
venerdì 24 settembre 2021
12.15
Liquidare frettolosamente qualsiasi invito alla riflessione sui temi etici, sociali e sulle questioni che non sembrano toccare nel concreto la quotidianità di ciascuno di noi è una prassi fin troppo consolidata al punto che ogni tentativo rivolto, al contrario, a sollecitare il dibattito subisce di norma una salva di pesanti contestazioni. Potrebbe essere il caso del passaggio a Bisceglie di Alessandro Zan, il 48enne deputato del Partito Democratico divenuto improvvisamente noto per il disegno di legge - del quale è primo firmatario - volto a regolamentare ulteriormente varie tipologie di discriminazione e in particolare quelle che riguardano la sfera degli orientamenti sessuali.
Pare incredibile come la presenza dell'esponente politico attualmente di maggiore rilievo a proposito della tematica nella città che esprime anche il presidente nazionale della principale organizzazione Lgbt (Luciano Lopopolo dell'Arcigay) sia passata fino a questo momento in totale sordina. I rappresentanti politici del territorio e i referenti delle realtà dell'associazionismo non si sono espressi in alcun modo. Nessuno è intervenuto - sui social, attraverso i media - per portare un contributo di idee, di pensieri, di sollecitazioni, anche di eventuali dubbi rispetto al contenuto della proposta che Zan ha sottoposto alle valutazioni del Parlamento e dell'opinione pubblica. Gran parte dei biscegliesi, sembrerebbe di capire, non ha un parere sul ddl Zan o forse, semplicemente, non si pone la questione: in quale misura l'osservazione possa sorprendere, infastidire o addirittura confortare è un elemento di riflessione che ciascun lettore di questo articolo potrebbe trovare utile.
L'esempio dell'invito accettato da Alessandro Zan a partecipare a una conversazione organizzata dalle Vecchie Segherie Mastrototaro - staff impeccabile e realtà che non teme mai di "alzare l'asticella" - è in realtà la rappresentazione più concreta della preoccupante e galoppante aridità del dibattito politico, sociale, culturale biscegliese. Questo giornale, forse, non sarà in grado di porvi rimedio ma continuerà a rilevare quello che (non) succede, quello che (non) si dice, quello di cui (non) si discute. Jean-Paul Sartre scrisse: «Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche». Difficile dargli torto.
Pare incredibile come la presenza dell'esponente politico attualmente di maggiore rilievo a proposito della tematica nella città che esprime anche il presidente nazionale della principale organizzazione Lgbt (Luciano Lopopolo dell'Arcigay) sia passata fino a questo momento in totale sordina. I rappresentanti politici del territorio e i referenti delle realtà dell'associazionismo non si sono espressi in alcun modo. Nessuno è intervenuto - sui social, attraverso i media - per portare un contributo di idee, di pensieri, di sollecitazioni, anche di eventuali dubbi rispetto al contenuto della proposta che Zan ha sottoposto alle valutazioni del Parlamento e dell'opinione pubblica. Gran parte dei biscegliesi, sembrerebbe di capire, non ha un parere sul ddl Zan o forse, semplicemente, non si pone la questione: in quale misura l'osservazione possa sorprendere, infastidire o addirittura confortare è un elemento di riflessione che ciascun lettore di questo articolo potrebbe trovare utile.
L'esempio dell'invito accettato da Alessandro Zan a partecipare a una conversazione organizzata dalle Vecchie Segherie Mastrototaro - staff impeccabile e realtà che non teme mai di "alzare l'asticella" - è in realtà la rappresentazione più concreta della preoccupante e galoppante aridità del dibattito politico, sociale, culturale biscegliese. Questo giornale, forse, non sarà in grado di porvi rimedio ma continuerà a rilevare quello che (non) succede, quello che (non) si dice, quello di cui (non) si discute. Jean-Paul Sartre scrisse: «Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche». Difficile dargli torto.