Ci vuole orecchio
Asia Ventura
La giovane violinista biscegliese afferma il suo talento tramite la musica
venerdì 13 aprile 2018
17.59
Quando è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica non ha un'origine precisa: è maturata nel corso del tempo. Ho intrapreso lo studio del violino all'età di tre anni, iniziando quasi per gioco. Successivamente ho capito che la musica era diventata qualcosa di veramente importante per me e non più un semplice passatempo. E' così che ho deciso di iscrivermi al Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari.
E' più semplice esprimere le proprie emozioni con o senza la musica?
Con la musica si può esprimere qualsiasi cosa. Nel mio caso, mi aiuta a gestire ed esprimere meglio le emozioni negative come la tristezza e la rabbia: di conseguenza, lo strumento diventa una valvola di sfogo per le situazioni difficili della vita. Certamente non mancano anche i momenti in cui esprimo felicità e gioia...
Cosa rende unico lo studio del violino rispetto agli altri strumenti?
Non penso si possa parlare di unicità. Non potrei mai paragonare il mio strumento con altri: ciascuno di essi è unico a modo suo e di conseguenza anche lo studio diventa un'esperienza incredibile per ogni strumentista.
Quando senti l'esigenza di condividere la tua musica con gli altri?
Cerco di esprimere al meglio quello che i compositori hanno scritto. E' capitato spesso che abbia suonato per i miei amici e familiari, ma sempre in contesti molto giocosi e scherzosi.
L'accostamento tra la musica classica e quella elettronica potrebbe essere qualcosa di interessante per la creazione di un suono altamente innovativo…
Assolutamente si. Sono stati fatti moltissimi abbinamenti tra musica elettronica e classica, con risultati molto interessanti e originali. E' un ottimo modo anche per far avvicinare i ragazzi alla musica.
Qual è l'artista che rappresenta nel modo migliore il tuo concetto di musica?
Tchaikovsky è il mio compositore preferito in assoluto. Adoro il suo stile compositivo e la sua capacità di saper scrivere in musica mille concetti completamente diversi tra loro. Una sua frase che mi rappresenta è: "Quanto più vivo e meglio la conosco, tanto più amo la musica".
Cosa si dovrebbe fare per incentivare la valorizzazione in campo musicale e artistico?
Sicuramente è importante rinnovarsi dal punto di vista artistico. L'accostamento della musica classica con quella elettronica potrebbe seriamente riuscire ad accattivare la popolazione che, vedendo e sentendo qualcosa di nuovo, potrebbe interessarsi non solo ad essa ma in generale al campo artistico.
Come è cambiato il metodo di fruizione della musica da parte del pubblico ascoltatore?
Oggi la gente va ad un concerto con l'aspettativa di guardare uno spettacolo piuttosto che ascoltare musica. I musicisti si inventano praticamente di tutto per rendere l'esperienza dell'ascolto non solo piacevole a livello uditivo ma anche visivo: infatti possiamo notare musicisti che usano strumenti elettronici, suonando qualcosa di inaspettato.
La musica è l'arte e la scienza dell'organizzazione dei suoni, dei rumori e dei silenzi nel corso del tempo e dello spazio.
Non potevamo trovare definizione più azzeccata?
Frase azzeccatissima. Aggiungerei solo una frase meno formale: " La musica è vita".
Cosa si auspica nel tuo futuro professionale?
Attualmente mi sto concentrando sugli studi e contemporaneamente mi sto preparando per varie audizioni che mi permetteranno di entrare nelle orchestre: il mio sogno più grande è andare negli Stati Uniti ed entrare in quelle americane. Sono fiduciosa. Darò il massimo per riuscire ad incoronare il mio sogno.
La mia passione per la musica non ha un'origine precisa: è maturata nel corso del tempo. Ho intrapreso lo studio del violino all'età di tre anni, iniziando quasi per gioco. Successivamente ho capito che la musica era diventata qualcosa di veramente importante per me e non più un semplice passatempo. E' così che ho deciso di iscrivermi al Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari.
E' più semplice esprimere le proprie emozioni con o senza la musica?
Con la musica si può esprimere qualsiasi cosa. Nel mio caso, mi aiuta a gestire ed esprimere meglio le emozioni negative come la tristezza e la rabbia: di conseguenza, lo strumento diventa una valvola di sfogo per le situazioni difficili della vita. Certamente non mancano anche i momenti in cui esprimo felicità e gioia...
Cosa rende unico lo studio del violino rispetto agli altri strumenti?
Non penso si possa parlare di unicità. Non potrei mai paragonare il mio strumento con altri: ciascuno di essi è unico a modo suo e di conseguenza anche lo studio diventa un'esperienza incredibile per ogni strumentista.
Quando senti l'esigenza di condividere la tua musica con gli altri?
Cerco di esprimere al meglio quello che i compositori hanno scritto. E' capitato spesso che abbia suonato per i miei amici e familiari, ma sempre in contesti molto giocosi e scherzosi.
L'accostamento tra la musica classica e quella elettronica potrebbe essere qualcosa di interessante per la creazione di un suono altamente innovativo…
Assolutamente si. Sono stati fatti moltissimi abbinamenti tra musica elettronica e classica, con risultati molto interessanti e originali. E' un ottimo modo anche per far avvicinare i ragazzi alla musica.
Qual è l'artista che rappresenta nel modo migliore il tuo concetto di musica?
Tchaikovsky è il mio compositore preferito in assoluto. Adoro il suo stile compositivo e la sua capacità di saper scrivere in musica mille concetti completamente diversi tra loro. Una sua frase che mi rappresenta è: "Quanto più vivo e meglio la conosco, tanto più amo la musica".
Cosa si dovrebbe fare per incentivare la valorizzazione in campo musicale e artistico?
Sicuramente è importante rinnovarsi dal punto di vista artistico. L'accostamento della musica classica con quella elettronica potrebbe seriamente riuscire ad accattivare la popolazione che, vedendo e sentendo qualcosa di nuovo, potrebbe interessarsi non solo ad essa ma in generale al campo artistico.
Come è cambiato il metodo di fruizione della musica da parte del pubblico ascoltatore?
Oggi la gente va ad un concerto con l'aspettativa di guardare uno spettacolo piuttosto che ascoltare musica. I musicisti si inventano praticamente di tutto per rendere l'esperienza dell'ascolto non solo piacevole a livello uditivo ma anche visivo: infatti possiamo notare musicisti che usano strumenti elettronici, suonando qualcosa di inaspettato.
La musica è l'arte e la scienza dell'organizzazione dei suoni, dei rumori e dei silenzi nel corso del tempo e dello spazio.
Non potevamo trovare definizione più azzeccata?
Frase azzeccatissima. Aggiungerei solo una frase meno formale: " La musica è vita".
Cosa si auspica nel tuo futuro professionale?
Attualmente mi sto concentrando sugli studi e contemporaneamente mi sto preparando per varie audizioni che mi permetteranno di entrare nelle orchestre: il mio sogno più grande è andare negli Stati Uniti ed entrare in quelle americane. Sono fiduciosa. Darò il massimo per riuscire ad incoronare il mio sogno.