Ci vuole orecchio
Eliana Losciale
L'artista biscegliese strega il pubblico con la sua profonda voce
mercoledì 5 settembre 2018
14.59
Il legame tra Eliana Losciale e la musica è nato già dall'infanzia, quando ha scoperto la passione per il canto. Il primo approccio con il mondo musicale è arrivato all'età di 9 anni tra i banchi di scuola grazie alla passione e competenza trasmessa da Nicola Gallo, suo insegnante delle elementari. Il binomio scuola-musica è continuato anche tra i banchi della 'Riccardo Monterisi', con l'iscrizione all'indirizzo scolastico musicale.
Ed è qui che Eliana Losciale ha cominciato a studiare flauto traverso con il professor Vincenzo Mastropirro, vivendo significative esperienze con l'orchestra. Al termine del triennio di scuola media, la passione per la musica l'ha indotta ad iscriversi al Conservatorio di Bari al fine di proseguire lo studio del flauto, parallelamente allo studio presso il liceo scientifico "da Vinci" di Bisceglie. Nel 2011 il primo vero traguardo significativo in campo musicale, ovvero il diploma in flauto traverso al Conservatorio di Bari, seguito da una nuova esperienza, ovvero lo studio del canto con l'insegnante Rossella Quatela, tuttora sua insegnante. Eliana, inoltre, ha suonato per diversi anni nell'orchestra dell'associazione Domenico Sarro di Trani.
Nel 2014 nuovo traguardo importante, ovvero la laurea in Lingue e letterature straniere conseguita presso l'Università "Aldo Moro" di Bari. L'attività di studio del flauto è proseguita tramite l'iscrizione a corsi e masterclass di vari maestri. Attualmente insegna in scuole ad indirizzo musicale e diverse accademie private. Inoltre, suona e canta in duo con il chitarrista Osvaldo Vangi e con il pianista Nico Arcieri, entrambi biscegliesi.
Quando hai compiuto i primi passi nel mondo della musica?
Il mio primo contatto con la musica è avvenuto all'età di 9 anni, quando ho scoperto la mia passione per il canto: la musica suscitava in me grandi emozioni. Lo studio vero e proprio è iniziato alla "Riccardo Monterisi": qui ho imparato a suonare il flauto traverso con il professor Vincenzo Mastropirro. Sono stati anni bellissimi per quanto ho appreso ma anche per la significativa esperienza nell'orchestra, ma soprattutto perché ho capito che non avrei mai potuto fare a meno della musica.
È stato difficile conciliare gli studi musicali con quelli accademici?
Si, abbastanza. Nonostante le difficoltà sono soddisfatta per essere riuscita a laurearmi in lingue e letterature straniere oltre che a diplomarmi in conservatorio.
La musica è come l'amore: lascia sempre un velo di incertezza?
Non sempre. La musica può parlare all'animo umano e rivelare qualcosa che viene ignorato. Quando essa finisce, però, bisogna saper seguire quello che si sente.
La musica comunica più di mille parole?
Sicuramente. Personalmente cerco di esprimere pensieri e stati d'animo difficili da spiegare nella quotidianità. Tramite la musica trasmetto le emozioni che provo quando canto o suono.
Nel 2017 la vittoria del Bisceglie Band Festival in duo con Osvaldo Vangi: una gran bella soddisfazione…
È stato un traguardo molto importante poiché, nel nostro piccolo, ha aumentato la nostra popolarità. Personalmente ha trasmesso maggiore consapevolezza nei miei mezzi.
Cosa fai per combattere le delusioni?
Quando resto delusa da qualcosa o da qualcuno mi chiudo "a riccio", riflettendo a lungo su ciò che ho sbagliato o a cosa mi ha fatto del male. Però poi mi rendo conto che c'è sempre qualcosa di nuovo che può accadere, una nuova sfida da affrontare e vado avanti per costruire qualcosa di buono.
Nutri l'esigenza di iniziare a scrivere e comporre brani tuoi?
Sicuramente. Finora ho sempre scritto pensieri in maniera molto libera, cosa che faccio da quando ero piccola ma vorrei riuscire a farlo attraverso delle canzoni. Questo significherebbe scrivere tutto ciò che sento e penso con le mie parole.
Qual è il tuo artista punto di riferimento?
Ce ne sono diversi e si collocano soprattutto nella musica leggera. Questo non vuol dire che non amo la musica classica, ma mi sento molto più vicina ai cantautori, primo fra tutti Lucio Dalla che era anche un musicista.
Cosa ha significato per te suonare nell'orchestra Terraconfine diretta dal maestro Michele Lorusso in occasione dell'Incontro mondiale delle famiglie col Papa?
È stata un'emozione indescrivibile suonare davanti a migliaia di persone in diretta tv con Papa Benedetto XVI a pochi passi di distanza da me. Un'esperienza unica difficile da spiegare anche per il gruppo di persone con cui l'ho condivisa.
Qual è la tua massima aspirazione nella vita oltre la musica?
Vorrei far stare bene chi mi è attorno e poi mi piacerebbe tantissimo viaggiare di più per conoscere culture diverse.
Ed è qui che Eliana Losciale ha cominciato a studiare flauto traverso con il professor Vincenzo Mastropirro, vivendo significative esperienze con l'orchestra. Al termine del triennio di scuola media, la passione per la musica l'ha indotta ad iscriversi al Conservatorio di Bari al fine di proseguire lo studio del flauto, parallelamente allo studio presso il liceo scientifico "da Vinci" di Bisceglie. Nel 2011 il primo vero traguardo significativo in campo musicale, ovvero il diploma in flauto traverso al Conservatorio di Bari, seguito da una nuova esperienza, ovvero lo studio del canto con l'insegnante Rossella Quatela, tuttora sua insegnante. Eliana, inoltre, ha suonato per diversi anni nell'orchestra dell'associazione Domenico Sarro di Trani.
Nel 2014 nuovo traguardo importante, ovvero la laurea in Lingue e letterature straniere conseguita presso l'Università "Aldo Moro" di Bari. L'attività di studio del flauto è proseguita tramite l'iscrizione a corsi e masterclass di vari maestri. Attualmente insegna in scuole ad indirizzo musicale e diverse accademie private. Inoltre, suona e canta in duo con il chitarrista Osvaldo Vangi e con il pianista Nico Arcieri, entrambi biscegliesi.
Quando hai compiuto i primi passi nel mondo della musica?
Il mio primo contatto con la musica è avvenuto all'età di 9 anni, quando ho scoperto la mia passione per il canto: la musica suscitava in me grandi emozioni. Lo studio vero e proprio è iniziato alla "Riccardo Monterisi": qui ho imparato a suonare il flauto traverso con il professor Vincenzo Mastropirro. Sono stati anni bellissimi per quanto ho appreso ma anche per la significativa esperienza nell'orchestra, ma soprattutto perché ho capito che non avrei mai potuto fare a meno della musica.
È stato difficile conciliare gli studi musicali con quelli accademici?
Si, abbastanza. Nonostante le difficoltà sono soddisfatta per essere riuscita a laurearmi in lingue e letterature straniere oltre che a diplomarmi in conservatorio.
La musica è come l'amore: lascia sempre un velo di incertezza?
Non sempre. La musica può parlare all'animo umano e rivelare qualcosa che viene ignorato. Quando essa finisce, però, bisogna saper seguire quello che si sente.
La musica comunica più di mille parole?
Sicuramente. Personalmente cerco di esprimere pensieri e stati d'animo difficili da spiegare nella quotidianità. Tramite la musica trasmetto le emozioni che provo quando canto o suono.
Nel 2017 la vittoria del Bisceglie Band Festival in duo con Osvaldo Vangi: una gran bella soddisfazione…
È stato un traguardo molto importante poiché, nel nostro piccolo, ha aumentato la nostra popolarità. Personalmente ha trasmesso maggiore consapevolezza nei miei mezzi.
Cosa fai per combattere le delusioni?
Quando resto delusa da qualcosa o da qualcuno mi chiudo "a riccio", riflettendo a lungo su ciò che ho sbagliato o a cosa mi ha fatto del male. Però poi mi rendo conto che c'è sempre qualcosa di nuovo che può accadere, una nuova sfida da affrontare e vado avanti per costruire qualcosa di buono.
Nutri l'esigenza di iniziare a scrivere e comporre brani tuoi?
Sicuramente. Finora ho sempre scritto pensieri in maniera molto libera, cosa che faccio da quando ero piccola ma vorrei riuscire a farlo attraverso delle canzoni. Questo significherebbe scrivere tutto ciò che sento e penso con le mie parole.
Qual è il tuo artista punto di riferimento?
Ce ne sono diversi e si collocano soprattutto nella musica leggera. Questo non vuol dire che non amo la musica classica, ma mi sento molto più vicina ai cantautori, primo fra tutti Lucio Dalla che era anche un musicista.
Cosa ha significato per te suonare nell'orchestra Terraconfine diretta dal maestro Michele Lorusso in occasione dell'Incontro mondiale delle famiglie col Papa?
È stata un'emozione indescrivibile suonare davanti a migliaia di persone in diretta tv con Papa Benedetto XVI a pochi passi di distanza da me. Un'esperienza unica difficile da spiegare anche per il gruppo di persone con cui l'ho condivisa.
Qual è la tua massima aspirazione nella vita oltre la musica?
Vorrei far stare bene chi mi è attorno e poi mi piacerebbe tantissimo viaggiare di più per conoscere culture diverse.