Dare la vita
Caritas e la solidarietà come strumento pedagogico
Le attività e le ambizioni dello storico presidio biscegliese con Sergio Ruggeri e Michele Stornelli
sabato 9 novembre 2024
14.30
La Caritas Italiana è un organismo pastorale appartenente alla CEI (Conferenza Episcopale nella lingua Italiana) e fu fondata nel 1971 per la promozione della carità. Promotori decisivi per il progetto furono papa Paolo VI, per opera di Giovanni Nervo. Assecondando quello che era lo spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II, Caritas ha una forte funzione pedagogica che persegue mettendo in atto concretamente l'ideale cristiano della Caritas. La Caritas cittadina di Bisceglie è attiva sul territorio da almeno 25 anni. Ad oggi Sergio Ruggeri, responsabile Caritas cittadina e Michele Stornelli, collaboratore e volontario rappresentano dei punti di riferimento all'interno della realtà locale.
«A Bisceglie Caritas segue circa 650 famiglie per un totale quasi di 4.000 utenti. I servizi che si offrono sono tra più variegati: dallo sportello per l'ascolto dei bisogni dell'utente alla distribuzione alimentare di beni che ci vengono donati dall'Unione Europea, in particolare dalla AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) che si preoccupa di calmierare i prezzi in agricoltura - ha dichiarato Ruggeri -. Caritas utilizza il banco alimentare di Bitonto-Bari da cui hanno sostentamento anche i presidi Caritas delle diverse parrocchie di Bisceglie. Ogni mese arrivano in città dai 60 ai 70 quintali di derrate alimentari che vengono poi distribuite alle persone».
Sin dall'avvio dell'attività di Caritas, Bisceglie ha sempre dimostrato la sua sensibilità verso il volontariato: «Si tratta di una realtà abbastanza positiva, che ha già dai primi anni accolto la realtà di Caritas perché tutto sommato risponde abbastanza bene. Ogni giorno i volontari vanno a raccogliere in giro gli alimenti e possiamo dire serenamente che la generosità non manca: riusciamo ogni giorno a dare qualcosa, c'è una risposta positiva tutto sommato - ha spiegato Stornelli -. E questo si vede soprattutto con il progetto "Recuperiamoci" laddove per la distribuzione di cibo, serve raccogliere tutto l'invenduto che è ancora buono. C'è un grande contributo, considerando che la distribuzione viene effettuata ogni giorno, tranne lunedì e domenica, da circa15 anni e considerano anche che sono circa 70 - 80 le famiglie biscegliesi che ogni giorno si recano da noi».
Nel 2023, per l'iniziativa "Recuperiamoci" sono stati raccolti circa 1115 quintali di derrate alimentari che diversamente sarebbero state buttate e che invece sono state investite e riutilizzate nel progetto. Lo scarto viene dato ad alcune fattorie e viene utilizzato come mangime, come sostanza organica. «In qualche modo la Caritas di Bisceglie ha preso come file rouge in tutte le attività che sta svolgendo il recupero: il recupero alimentare, recupero degli indumenti, recuperiamo un po' tutto. Aiutiamo persino le persone a "recuperarsi" offrendo loro la possibilità di fare volontariato per le pene alternative al carcere» hanno aggiunto i due volontari.
Risale invece a circa cinque anni fa il progetto "Emporio Eco-Solidale": si tratta di recupero di vestiario e non solo, che va a costituire una specie di negozio presso la Caritas cittadina. «Ogni persona che usufruisce dei servizi offerti ha una tessera con una banda magnetica - ha spiegato il responsabile del presidio di Bisceglie - così registriamo le presenze, gli "acquisti". Ad esempio per l'emporio vi è proprio una tessera a punti ricaricabile: è come se si venisse a spendere in un negozio. Ogni sei mesi avviene la ricarica a seconda della famiglia in questione e alle condizioni in cui verte. Si tratta, anche in questo caso, di applicare un approccio pedagogico».
Altri progetti sono la sartoria sociale "Storie e stoffe", illustrato da Stornelli:« Ci siamo posti il problema di riutilizzare tutto ciò che avanza dalle donazioni insomma. Ci sono state dunque donate delle macchine per cucire e abbiamo realizzato prodotti di vestiario e non solo con l'aiuto di alcune volontarie. Molti anche gli incontri nelle scuole, medie ed elementari con cui di tanto in tanto sono stati avviati progetti di diverse tipologie, come ad esempio l'iniziativa dell'orto sociale: agli studenti e alle studentesse viene richiesto di prendersi cura di un piccolo orto scolastico cui raccolto verrà donato alla Caritas». «Il nome del progetto deriva dal fatto che ogni storia così come ogni stoffa ha una storia dietro. Nel nostro immaginario futuro l'idea sarà quella di aprire un vero negozio della Caritas dove ovviamente le persone meno abbienti non avranno da spender soldi, però dove invece chi ha disponibilità può acquistare i prodotti da noi realizzati» ha poi concluso.
Molti ancora i progetti attivati sul territorio dalla Caritas cittadina, come ad esempio quello di "Casa Barbiana" alloggio sociale per adulti in difficoltà, finanziato dall'otto per mille della Chiesa Cattolica, attualmente gestito dalla Cooperativa "Mi Stai a Cuore", con cui Caritas mette a disposizione dei posti letto per un periodo limitato (massimo 6 mesi) con il presupposto che ogni persona ha gli strumenti e le risorse per tirarsi fuori dalle situazioni di criticità. Rilevante anche la presenza di Caritas nelle carceri con l'animazione delle messe, e in ultimo il progetto "Aurora", anch'esso finanziato dall'otto per mille. L'iniziativa è volta anche a permettere alle persone che escono dal carcere di lavorare, creando una rete di contatti, dando la possibilità di avviare tirocini formativi, e di partecipare a dei corsi di formazione. Tutto anche qui parte dall'ascolto dell'utente e quindi dallo sportello di ascolto.
«Spesso ci si immagina la persona che chiede aiuto come una persona sicuramente non italiana, non cristiana e sicuramente non biscegliese. Purtroppo la verità è un'altra, e proprio per far fronte alla forte richiesta che parte dal nostro territorio Caritas ha anche una fitta rete tra persone che cercano lavoro e coloro che invece cercano lavoratori: aiutando il soggetto nella ricerca di un lavoro dignitoso, si evitano conseguenze anche psicologiche molto più difficili da gestire e noi cerchiamo semplicemente di fare il nostro in questo» ha spiegato Sergio Ruggeri. Molti i progetti che invece riguardano l'ambito strettamente economico-lavorativo come la partecipazione della Caritas al progetto MicroBi (Microcredito Biscegliese) che permette, con il supporto delle Banche, di finanziare progetti di varia natura presentati da persone non bancabili su cui Caritas da garanzia, o anche lo sportello del Micorcredito che invece si occupa di fare prevenzione dell'usura.
«Negli anni abbiamo messo su una fitta rete di associazioni amiche e l'aiuto che riceviamo è davvero notevole - hanno aggiunto i due -. L'unica richiesta che facciamo alla città è di fare volontariato con noi. L'età media dei volontari è ancora troppo alta: vuol dire che ancora bisogna lavorare su questo. Tramite il Servizio Civile riusciamo ad entrare in contatto con giovani studenti e studentesse ma ci servirebbe un apporto più importante. Per portare avanti tutti questi progetti abbiamo necessità di tante mani e tante persone, ma soprattutto di tante menti» hanno poi concluso.
«A Bisceglie Caritas segue circa 650 famiglie per un totale quasi di 4.000 utenti. I servizi che si offrono sono tra più variegati: dallo sportello per l'ascolto dei bisogni dell'utente alla distribuzione alimentare di beni che ci vengono donati dall'Unione Europea, in particolare dalla AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) che si preoccupa di calmierare i prezzi in agricoltura - ha dichiarato Ruggeri -. Caritas utilizza il banco alimentare di Bitonto-Bari da cui hanno sostentamento anche i presidi Caritas delle diverse parrocchie di Bisceglie. Ogni mese arrivano in città dai 60 ai 70 quintali di derrate alimentari che vengono poi distribuite alle persone».
Sin dall'avvio dell'attività di Caritas, Bisceglie ha sempre dimostrato la sua sensibilità verso il volontariato: «Si tratta di una realtà abbastanza positiva, che ha già dai primi anni accolto la realtà di Caritas perché tutto sommato risponde abbastanza bene. Ogni giorno i volontari vanno a raccogliere in giro gli alimenti e possiamo dire serenamente che la generosità non manca: riusciamo ogni giorno a dare qualcosa, c'è una risposta positiva tutto sommato - ha spiegato Stornelli -. E questo si vede soprattutto con il progetto "Recuperiamoci" laddove per la distribuzione di cibo, serve raccogliere tutto l'invenduto che è ancora buono. C'è un grande contributo, considerando che la distribuzione viene effettuata ogni giorno, tranne lunedì e domenica, da circa15 anni e considerano anche che sono circa 70 - 80 le famiglie biscegliesi che ogni giorno si recano da noi».
Nel 2023, per l'iniziativa "Recuperiamoci" sono stati raccolti circa 1115 quintali di derrate alimentari che diversamente sarebbero state buttate e che invece sono state investite e riutilizzate nel progetto. Lo scarto viene dato ad alcune fattorie e viene utilizzato come mangime, come sostanza organica. «In qualche modo la Caritas di Bisceglie ha preso come file rouge in tutte le attività che sta svolgendo il recupero: il recupero alimentare, recupero degli indumenti, recuperiamo un po' tutto. Aiutiamo persino le persone a "recuperarsi" offrendo loro la possibilità di fare volontariato per le pene alternative al carcere» hanno aggiunto i due volontari.
Risale invece a circa cinque anni fa il progetto "Emporio Eco-Solidale": si tratta di recupero di vestiario e non solo, che va a costituire una specie di negozio presso la Caritas cittadina. «Ogni persona che usufruisce dei servizi offerti ha una tessera con una banda magnetica - ha spiegato il responsabile del presidio di Bisceglie - così registriamo le presenze, gli "acquisti". Ad esempio per l'emporio vi è proprio una tessera a punti ricaricabile: è come se si venisse a spendere in un negozio. Ogni sei mesi avviene la ricarica a seconda della famiglia in questione e alle condizioni in cui verte. Si tratta, anche in questo caso, di applicare un approccio pedagogico».
Altri progetti sono la sartoria sociale "Storie e stoffe", illustrato da Stornelli:« Ci siamo posti il problema di riutilizzare tutto ciò che avanza dalle donazioni insomma. Ci sono state dunque donate delle macchine per cucire e abbiamo realizzato prodotti di vestiario e non solo con l'aiuto di alcune volontarie. Molti anche gli incontri nelle scuole, medie ed elementari con cui di tanto in tanto sono stati avviati progetti di diverse tipologie, come ad esempio l'iniziativa dell'orto sociale: agli studenti e alle studentesse viene richiesto di prendersi cura di un piccolo orto scolastico cui raccolto verrà donato alla Caritas». «Il nome del progetto deriva dal fatto che ogni storia così come ogni stoffa ha una storia dietro. Nel nostro immaginario futuro l'idea sarà quella di aprire un vero negozio della Caritas dove ovviamente le persone meno abbienti non avranno da spender soldi, però dove invece chi ha disponibilità può acquistare i prodotti da noi realizzati» ha poi concluso.
Molti ancora i progetti attivati sul territorio dalla Caritas cittadina, come ad esempio quello di "Casa Barbiana" alloggio sociale per adulti in difficoltà, finanziato dall'otto per mille della Chiesa Cattolica, attualmente gestito dalla Cooperativa "Mi Stai a Cuore", con cui Caritas mette a disposizione dei posti letto per un periodo limitato (massimo 6 mesi) con il presupposto che ogni persona ha gli strumenti e le risorse per tirarsi fuori dalle situazioni di criticità. Rilevante anche la presenza di Caritas nelle carceri con l'animazione delle messe, e in ultimo il progetto "Aurora", anch'esso finanziato dall'otto per mille. L'iniziativa è volta anche a permettere alle persone che escono dal carcere di lavorare, creando una rete di contatti, dando la possibilità di avviare tirocini formativi, e di partecipare a dei corsi di formazione. Tutto anche qui parte dall'ascolto dell'utente e quindi dallo sportello di ascolto.
«Spesso ci si immagina la persona che chiede aiuto come una persona sicuramente non italiana, non cristiana e sicuramente non biscegliese. Purtroppo la verità è un'altra, e proprio per far fronte alla forte richiesta che parte dal nostro territorio Caritas ha anche una fitta rete tra persone che cercano lavoro e coloro che invece cercano lavoratori: aiutando il soggetto nella ricerca di un lavoro dignitoso, si evitano conseguenze anche psicologiche molto più difficili da gestire e noi cerchiamo semplicemente di fare il nostro in questo» ha spiegato Sergio Ruggeri. Molti i progetti che invece riguardano l'ambito strettamente economico-lavorativo come la partecipazione della Caritas al progetto MicroBi (Microcredito Biscegliese) che permette, con il supporto delle Banche, di finanziare progetti di varia natura presentati da persone non bancabili su cui Caritas da garanzia, o anche lo sportello del Micorcredito che invece si occupa di fare prevenzione dell'usura.
«Negli anni abbiamo messo su una fitta rete di associazioni amiche e l'aiuto che riceviamo è davvero notevole - hanno aggiunto i due -. L'unica richiesta che facciamo alla città è di fare volontariato con noi. L'età media dei volontari è ancora troppo alta: vuol dire che ancora bisogna lavorare su questo. Tramite il Servizio Civile riusciamo ad entrare in contatto con giovani studenti e studentesse ma ci servirebbe un apporto più importante. Per portare avanti tutti questi progetti abbiamo necessità di tante mani e tante persone, ma soprattutto di tante menti» hanno poi concluso.