Dare la vita
FAI Bisceglie e a cultura del bello come cura per l’anima
Tra apprendisti ciceroni e luoghi appartenenti al patrimonio nazionale poco conosciuti, i volontari di FAI hanno anticipato i prossimi eventi
domenica 17 novembre 2024
11.00
Il Fondo Ambiente Italiano, FAI, si occupa della salvaguardia del patrimonio storico artistico e culturale italiano. Il presidio di Bisceglie è molto attivo: Giulia Mastrodonato, capodelegazione FAI Bat, ha raccontato del gruppo anticipando i prossimi impegni.
«Quando si fa volontariato è importante riconoscere diversità, apprezzarla e tirare fuori il meglio dalle persone: devi essere pronto a metterti in discussione. Su Bisceglie siamo quasi una decina, età media compresa tra i 45 e i 50 anni. Ci piacerebbe si unissero a noi molti più giovani» ha spiegato.
Il FAI può "prendersi cura" di un bene in tre modalità: tramite la sola gestione del bene stesso - come la chiesetta di Santa Margherita cittadina– oppure avendo un bene in proprietà o facendo della aperture "straordinarie" com'è stato durante le giornate FAI d'Autunno con il monastero di San Luigi. Così facendo preserva il bene stesso creando una rete di associazioni fitta e variegata che possa valorizzare un luogo prima sconosciuto ma dal profondo valore storico-culturale.
«Dopo le giornate nazionali, come quelle d'autunno e di primavera ci impegniamo molto anche nelle scuole con progetti che ci portano ad incontrare i nuovi apprendisti ciceroni. Anche in questo settore c'è molto da fare e ci piacerebbe che il legame creato con le persone studenti possa poi continuare anche dopo le superiori - ha spiegato Mastrodonato -. Raccogliamo per lo più apprendisti ciceroni nelle scuole medie e superiori: il progetto rientra nelle attivazioni di cittadinanza attiva. Lo studente si sente molto preso in considerazione: viene di fatto reso il protagonista. Le fasce d'età alle quali per ora ci siamo rivolti sono medie e superiori, ma il progetto apprendisti può essere avviato già dai 6 anni. Ecco, su Bisceglie non siamo ancora riusciti ad fare progetti nelle elementari: pensiamo che parlare di bello già da piccoli sia doveroso».
Gli eventi promossi da FAI possono essere di vario genere: di promozione culturale, sociale o laboratoriale. «Il nostro intento è quello di arrivare all'ultimo: organizzare un evento è un grande dispendio di energie, di tempo. Se non si riesce almeno in parte a raggiungere un target nuovo, e sensibilizzare chi non è ancora sensibilizzato si è fatto un buco nell'acqua, ma non bisogna arrendersi. Il volontariato è una sfida con se stessi e va bene così» ha aggiunto la capodelegazione.
Prossimo evento in programma su Bisceglie, un'attivazione a Maggio che interesserà in particolar modo la Cattedrale di Bisceglie. «L'amministrazione di Bisceglie è molto partecipe, c'è un rapporto di stima e grande collaborazione. Ma anche coordinazione con l'Ufficio Tecnico, con Giacomo Losapio e Stefano Porcelli. Certo, ci piacerebbe molto se il Comune stesso diventasse partecipe della rete FAI perché sarebbe un grande gesto dal grande valore simbolico, un segno tangibile del creare rete tra istituzione ufficiale e fondazione – ha spiegato Giulia Mastrodonato -. Da soli né i volontari né le istituzioni possono farcela. Serve aiutarsi reciprocamente per raggiungere lo scopo prefissato. Perché fare volontariato con FAI? Perché la bellezza è un balsamo per l'anima» ha poi concluso.
«Quando si fa volontariato è importante riconoscere diversità, apprezzarla e tirare fuori il meglio dalle persone: devi essere pronto a metterti in discussione. Su Bisceglie siamo quasi una decina, età media compresa tra i 45 e i 50 anni. Ci piacerebbe si unissero a noi molti più giovani» ha spiegato.
Il FAI può "prendersi cura" di un bene in tre modalità: tramite la sola gestione del bene stesso - come la chiesetta di Santa Margherita cittadina– oppure avendo un bene in proprietà o facendo della aperture "straordinarie" com'è stato durante le giornate FAI d'Autunno con il monastero di San Luigi. Così facendo preserva il bene stesso creando una rete di associazioni fitta e variegata che possa valorizzare un luogo prima sconosciuto ma dal profondo valore storico-culturale.
«Dopo le giornate nazionali, come quelle d'autunno e di primavera ci impegniamo molto anche nelle scuole con progetti che ci portano ad incontrare i nuovi apprendisti ciceroni. Anche in questo settore c'è molto da fare e ci piacerebbe che il legame creato con le persone studenti possa poi continuare anche dopo le superiori - ha spiegato Mastrodonato -. Raccogliamo per lo più apprendisti ciceroni nelle scuole medie e superiori: il progetto rientra nelle attivazioni di cittadinanza attiva. Lo studente si sente molto preso in considerazione: viene di fatto reso il protagonista. Le fasce d'età alle quali per ora ci siamo rivolti sono medie e superiori, ma il progetto apprendisti può essere avviato già dai 6 anni. Ecco, su Bisceglie non siamo ancora riusciti ad fare progetti nelle elementari: pensiamo che parlare di bello già da piccoli sia doveroso».
Gli eventi promossi da FAI possono essere di vario genere: di promozione culturale, sociale o laboratoriale. «Il nostro intento è quello di arrivare all'ultimo: organizzare un evento è un grande dispendio di energie, di tempo. Se non si riesce almeno in parte a raggiungere un target nuovo, e sensibilizzare chi non è ancora sensibilizzato si è fatto un buco nell'acqua, ma non bisogna arrendersi. Il volontariato è una sfida con se stessi e va bene così» ha aggiunto la capodelegazione.
Prossimo evento in programma su Bisceglie, un'attivazione a Maggio che interesserà in particolar modo la Cattedrale di Bisceglie. «L'amministrazione di Bisceglie è molto partecipe, c'è un rapporto di stima e grande collaborazione. Ma anche coordinazione con l'Ufficio Tecnico, con Giacomo Losapio e Stefano Porcelli. Certo, ci piacerebbe molto se il Comune stesso diventasse partecipe della rete FAI perché sarebbe un grande gesto dal grande valore simbolico, un segno tangibile del creare rete tra istituzione ufficiale e fondazione – ha spiegato Giulia Mastrodonato -. Da soli né i volontari né le istituzioni possono farcela. Serve aiutarsi reciprocamente per raggiungere lo scopo prefissato. Perché fare volontariato con FAI? Perché la bellezza è un balsamo per l'anima» ha poi concluso.