E guardo il mondo da un oblò
Attenzione, non allarmismo
Storia di una piccola provincia salita, suo malgrado, agli onori della cronaca
sabato 22 febbraio 2020
Febbraio funesto. Fossi un lodigiano (abitante della provincia di Lodi) rifletterei sulla sfortuna di questo mese bisestile e di come quel territorio abbia assurto una notorietà tanto elevata quanto evitabile. Prima il deragliamento del Frecciarossa nei pressi dell'uscita autostradale di Casalpusterlengo, con due morti e circa trenta feriti, causa fra l'altro di numerosi ritardi e cancellazioni sulle tratte nazionali ferroviarie a medio e lungo termine. Un fatto grave che ha cambiato la storia delle famiglie delle due vittime e messo in ginocchio la vita di migliaia di pendolari da nord a sud.
Mentre si è proceduto alla rimozione dei convogli, accelerando i tempi per un ritorno alla normalità, ecco la bomba che non ti aspetti: la zona compresa tra Codogno, Castiglione d'Adda e Casalpusterlengo è l'epicentro del primo focolaio autoctono italiano del temutissimo Coronavirus.
Salta il banco. Salta l'equilibrio.
Il basso lodigiano è una zona di transito molto importante, al centro tra le province di Piacenza, Cremona e la Città Metropolitana di MIlano.
Vivo in provincia di Cremona, a quarantacinque minuti di strada da quelle cittadine. Ho molti amici in quella zona. Sono stato designato come arbitro di volley in quella zona diverse volte. È una parte molto attiva della Lombardia, dal punto di vista economico, sociale e sportivo. Giusto per fare un esempio, a Casalpusterlengo ha sede la Ucc Assigeco Basket, club che partecipa al campionato di A2 (gioca le gare interne a Piacenza), che ha visto nascere l'astro di Danilo Gallinari - ora nell'Nba - e dove ha concluso la carriera cestistica suo padre Vittorio.
La Fipav (federazione italiana pallavolo) ha annunciato la sospensione di tutte le gare previste, dalla serie B nazionale ai campionati giovanili, nelle quali sono coinvolte formazioni delle province di Cremona e Lodi. Una forma precauzionale e benedetta da tutti.
La regione Lombardia ha invitato - non obbligato - i residenti della zona a non uscire di casa, per contenere al massimo la possibilità di contagio. Sono stati attivati centri di emergenza per eventuali interventi.
Attenzione, non allarmismo: questa è l'indicazione fornita alla popolazione, ma con i negozi chiusi e i supermercati presi d'assalto per assicurarsi scorte di acqua e cibo sembra quasi un miraggio non avvertire la paura fra i residenti nelle province interessate e l'apprensione in quelle confinanti.
In rete è possibile recuperare le indicazioni da seguire per prevenire il possibile contagio, attraverso dieci buone prassi igieniche consigliate dal ministero della salute, oltre che gli estremi per comunicare un possibile caso di contagio.
Bisogna prestare massima attenzione, senza allarmismo.
Mentre si è proceduto alla rimozione dei convogli, accelerando i tempi per un ritorno alla normalità, ecco la bomba che non ti aspetti: la zona compresa tra Codogno, Castiglione d'Adda e Casalpusterlengo è l'epicentro del primo focolaio autoctono italiano del temutissimo Coronavirus.
Salta il banco. Salta l'equilibrio.
Il basso lodigiano è una zona di transito molto importante, al centro tra le province di Piacenza, Cremona e la Città Metropolitana di MIlano.
Vivo in provincia di Cremona, a quarantacinque minuti di strada da quelle cittadine. Ho molti amici in quella zona. Sono stato designato come arbitro di volley in quella zona diverse volte. È una parte molto attiva della Lombardia, dal punto di vista economico, sociale e sportivo. Giusto per fare un esempio, a Casalpusterlengo ha sede la Ucc Assigeco Basket, club che partecipa al campionato di A2 (gioca le gare interne a Piacenza), che ha visto nascere l'astro di Danilo Gallinari - ora nell'Nba - e dove ha concluso la carriera cestistica suo padre Vittorio.
La Fipav (federazione italiana pallavolo) ha annunciato la sospensione di tutte le gare previste, dalla serie B nazionale ai campionati giovanili, nelle quali sono coinvolte formazioni delle province di Cremona e Lodi. Una forma precauzionale e benedetta da tutti.
La regione Lombardia ha invitato - non obbligato - i residenti della zona a non uscire di casa, per contenere al massimo la possibilità di contagio. Sono stati attivati centri di emergenza per eventuali interventi.
Attenzione, non allarmismo: questa è l'indicazione fornita alla popolazione, ma con i negozi chiusi e i supermercati presi d'assalto per assicurarsi scorte di acqua e cibo sembra quasi un miraggio non avvertire la paura fra i residenti nelle province interessate e l'apprensione in quelle confinanti.
In rete è possibile recuperare le indicazioni da seguire per prevenire il possibile contagio, attraverso dieci buone prassi igieniche consigliate dal ministero della salute, oltre che gli estremi per comunicare un possibile caso di contagio.
Bisogna prestare massima attenzione, senza allarmismo.