Fashion & Trends
Moda e tendenze su BisceglieViva? Perché no!
Una nuova rubrica a cura di Francesca Di Ceglie e Sergio Ricchitelli
sabato 23 settembre 2017
12.20
Una rubrica dedicata a moda e tendenze su BisceglieViva? Perché no!
Chi è appassionato di stile comprenderà questa scelta perché è di fondamentale importanza arricchire le proprie giornate leggendo non solo notizie di cronaca.
La moda è cultura e ricerca e se siete come me appassionati di stile e nuove influenze la vostra curiosità sarà sicuramente ricompensata da una buona dose di notizie per capire cosa si nasconde dietro il dorato e imperfetto mondo del lusso.
Mi presento, mi chiamo Francesca Di Ceglie e sono una penna relativamente nuova qui alla redazione di BisceglieViva.
Vivo a Milano ma sono nata qui circa 23 anni fa e da sempre sono stata appassionata di tendenze arte e musica perché non essendo una ragazzina particolarmente estroversa ho fatto di libri e giornali di moda i miei amici più fidati, rifugiandomi tra le loro pagine, facendo mie le parole di Suzy Menkes.
Quando Vito e Serena mi hanno chiesto di scrivere una rubrica che parlasse di stile li ho guardati e ho esclamato: «Si, è una bella idea ma io non sono convinta di poterne parlare con imparzialità!»
In questi 3 anni di università al nord ho imparato che il mondo del fashion non è solo bei visi sulle copertine e scarpe gratis, ma duro lavoro, spintoni e botox.
Certi che un buon giornale sia soprattutto una fonte di informazioni a tutto tondo non vi tedieremo parlando esclusivamente di ricerche di mercato, saremo pratici, e si spera anche utili!
Alcuni storceranno il naso, perché considerando l'argomento futile, esclameranno: «Ma cosa c'entra la moda ora! Non è mica un argomento così importante!»
Oh, scettici, non avete idea di quanto vi stiate sbagliando in questo momento.
Il mondo del lusso è di vitale importanza per la crescita economica del bel paese e il sistema moda tiene a galla la fragile situazione economica italiana e offre posti di lavoro che senza l'aiuto delle maison e l'appoggio di Luxottica e dei grandi colossi che fatturano più di 100 milioni l'anno, resterebbero vacanti.
La manifattura italiana, l'abilità di lavorare la pelle e la tradizione sartoriale, ci piazzano secondi in Europa (dopo la Francia) rendendoci credibili agli occhi di chi pensa che l'Italia stia affondando.
Il sistema moda offre posti di lavoro a operai specializzati, stilisti, sarte, giornalisti e addetti ai lavori e contribuisce alla crescita del paese perché acquistare un prodotto artigianale made in Italy piuttosto che un cardigan prodotto in serie, migliora le condizioni di vita di milioni di persone, che a distanza subiscono gli effetti delle nostre scelte, anche se molto spesso non ce ne accorgiamo.
Essere consapevoli dei capi che acquistiamo talvolta può rivelarsi una scelta etica piuttosto che stilistica un po' come andare al mercato e preferire i limoni coltivati in Sicilia piuttosto che quelli importati dal Mozambico, nonostante gli ultimi costino meno.
Non è al prodotto finito che dobbiamo prestare attenzione ma alla lunga catena di lavorazione, che serve a ottenere il risultato finale.
Nonostante sia più conveniente acquistare da Zara, spesso dimentichiamo che il nostro amatissimo pantalone stretch a 19.99 costato all'azienda pochi centesimi è frutto di 12 ore di lavoro non stop di un' impiegata in Bangladesh che non potrà aspirare al minimo salariale, a un fondo pensione e all'assicurazione sanitaria.
Non tutti possono acquistare un maglioncino di Cucinelli ed è giusto essere consapevoli che nonostante coprirsi sia una necessita fondamentale, essere alla moda non è una prerogativa di vitale importanza.
Scegliere però di appoggiare aziende più piccole è un dovere etico.
La prossima volta che decidi di rinnovare il tuo guardaroba, piuttosto che all'Ipercoop, vai al mercato del martedì e cerca tra le bancarelle l'articolo che fa al caso tuo.
Un'altra alternativa è riciclare i vecchi vestiti di nonne madri e padri, modificandoli e rendendoli all'avanguardia o semplicemente accessoriandoli affinché con un bel paio di maniche a sbuffo non sembrerà tu sia uscito da un videoclip di Boy George.
Riciclare non è solo buttare la plastica nel bidone giusto ma riutilizzare quelle cose dismesse cercando di dare loro nuova vita e vedendo in esse del potenziale inespresso.
Chiudendo con il pippone sulle scelte etiche e consapevoli, concludo la mia presentazione confidandomi con voi, raccontandovi un aneddoto che mi ha permesso di farmi strada nel mondo della moda con non poca fatica.
Spesso mi capitava, quando ero più giovane e mi curavo maggiormente dell'opinione altrui (sbagliando) che in una piccola città non essere conformi era qualcosa di estremamente scoraggiante e spesso gli sguardi e le chiacchiere di chi vedendo le mie cinture borchiate rideva sotto i baffi mi ferivano costringendomi ad abbandonare quello stile che tanto mi piaceva.
Mi sento di dare un consiglio a tutti i giovani e le giovani lettrici che nonostante tentino di esprimersi attraverso il colore dei capelli o un paio di scarpe acquistate al mercatino dei polacchi, attraversando via Aldo Moro sentono milioni di occhi giudizievoli che puntano nella loro direzione.
Il segreto per destreggiarsi nel mondo della moda è sbattersene.
Dell'opinione altrui, di quella di vostro nonno che "I maschi non si mettono i pantaloni di pitone!", dell'opinione di quei beoti dei compagnucci con le magliette Supreme Barletta e della vicina di casa.
Indurite la vostra fragile scorza e formate una personalità che vi distingua, imparate a essere coerenti e non fermatevi davanti a chi crede di dettare legge solo perché indossa una felpa scialba con un maxi logo sul petto.
Non sono i soldi (o meglio non sempre) a rendere unica la persona ma la capacità di saper scegliere con cura restando fedeli a se stessi, ignorando chi non riesce a guardare l'altro senza per forza sentirsi in dovere di esprimere un giudizio.
Ricordate che non dovete sentirvi in dovere di compiacere nessuno, al di fuori di voi stessi, e che l'unico limite che può condizionarvi è quello autoimposto.
Un elemento che influenza la nostra etica, il nostro aspetto, i nostri pensieri e le nostre idee, senza rendercene conto, quasi fosse un messaggio subliminale.
La moda ha il potere di cambiare le persone, di nasconderle ma anche di emanciparle. Può farti sentire sexy, attraente, apprezzata, comoda e protetta. Può metterti in discussione, far parlare di te e raccontarti.
Molto spesso il mondo della moda è associato solo a lusso e anoressia; con questa rubrica vogliamo trasmettere tutto ciò che di buono propone e che ha da offrire il fashion system a tutti noi.
Sono Sergio Ricchitelli, un ragazzo biscegliese con grandi sogni e tante passioni, amante dell'arte in tutte le sue forme. Sono un musicista e studio viola a Bari. Il progetto futuro è trasferirmi a Milano e studiare fashion design in un'accademia per poi sviluppare le mie idee e fare della mia etica un lavoro.
La mia aspirazione è lanciare, attraverso l'arte del tessuto, un messaggio sociale, esprimere il mio ideale di bellezza e proporre nuovi concetti, portando nelle mie collezioni mood e immagini innovative. Non sarà di certo semplice ma quando c'è amore tutto è più semplice.
Un consiglio che mi sento di dare a tutte le ragazze che hanno difficoltà nel creare uno stile personale o nel cercare un abito adatto alla propria fisicità o in linea con le ultime tendenze è liberare la mente.
Liberare la mente da ogni tipo di preconcetto imposto dalla società e pensare che l'abito perfetto è quello che parla di te, ti fa sentire viva e sicura di te, è quell'abito che non vorresti mai più togliere. Affidati ai tuoi gusti personali: i trend sono solo convenzioni. Da appassionato del bello, della raffinatezza e dell'eleganza posso limitarmi a dare consigli su colori o modelli ma tutto il resto è affidato alla sensibilità della vera protagonista.
Con questa nuova rubrica vogliamo alleggerirvi il carico fisico e psichico acquisito durante la settimana e trasportavi nel fantastico mondo della moda! Non ve ne pentirete!
Chi è appassionato di stile comprenderà questa scelta perché è di fondamentale importanza arricchire le proprie giornate leggendo non solo notizie di cronaca.
La moda è cultura e ricerca e se siete come me appassionati di stile e nuove influenze la vostra curiosità sarà sicuramente ricompensata da una buona dose di notizie per capire cosa si nasconde dietro il dorato e imperfetto mondo del lusso.
Mi presento, mi chiamo Francesca Di Ceglie e sono una penna relativamente nuova qui alla redazione di BisceglieViva.
Vivo a Milano ma sono nata qui circa 23 anni fa e da sempre sono stata appassionata di tendenze arte e musica perché non essendo una ragazzina particolarmente estroversa ho fatto di libri e giornali di moda i miei amici più fidati, rifugiandomi tra le loro pagine, facendo mie le parole di Suzy Menkes.
Quando Vito e Serena mi hanno chiesto di scrivere una rubrica che parlasse di stile li ho guardati e ho esclamato: «Si, è una bella idea ma io non sono convinta di poterne parlare con imparzialità!»
In questi 3 anni di università al nord ho imparato che il mondo del fashion non è solo bei visi sulle copertine e scarpe gratis, ma duro lavoro, spintoni e botox.
Certi che un buon giornale sia soprattutto una fonte di informazioni a tutto tondo non vi tedieremo parlando esclusivamente di ricerche di mercato, saremo pratici, e si spera anche utili!
Alcuni storceranno il naso, perché considerando l'argomento futile, esclameranno: «Ma cosa c'entra la moda ora! Non è mica un argomento così importante!»
Oh, scettici, non avete idea di quanto vi stiate sbagliando in questo momento.
Il mondo del lusso è di vitale importanza per la crescita economica del bel paese e il sistema moda tiene a galla la fragile situazione economica italiana e offre posti di lavoro che senza l'aiuto delle maison e l'appoggio di Luxottica e dei grandi colossi che fatturano più di 100 milioni l'anno, resterebbero vacanti.
La manifattura italiana, l'abilità di lavorare la pelle e la tradizione sartoriale, ci piazzano secondi in Europa (dopo la Francia) rendendoci credibili agli occhi di chi pensa che l'Italia stia affondando.
Il sistema moda offre posti di lavoro a operai specializzati, stilisti, sarte, giornalisti e addetti ai lavori e contribuisce alla crescita del paese perché acquistare un prodotto artigianale made in Italy piuttosto che un cardigan prodotto in serie, migliora le condizioni di vita di milioni di persone, che a distanza subiscono gli effetti delle nostre scelte, anche se molto spesso non ce ne accorgiamo.
Essere consapevoli dei capi che acquistiamo talvolta può rivelarsi una scelta etica piuttosto che stilistica un po' come andare al mercato e preferire i limoni coltivati in Sicilia piuttosto che quelli importati dal Mozambico, nonostante gli ultimi costino meno.
Non è al prodotto finito che dobbiamo prestare attenzione ma alla lunga catena di lavorazione, che serve a ottenere il risultato finale.
Nonostante sia più conveniente acquistare da Zara, spesso dimentichiamo che il nostro amatissimo pantalone stretch a 19.99 costato all'azienda pochi centesimi è frutto di 12 ore di lavoro non stop di un' impiegata in Bangladesh che non potrà aspirare al minimo salariale, a un fondo pensione e all'assicurazione sanitaria.
Non tutti possono acquistare un maglioncino di Cucinelli ed è giusto essere consapevoli che nonostante coprirsi sia una necessita fondamentale, essere alla moda non è una prerogativa di vitale importanza.
Scegliere però di appoggiare aziende più piccole è un dovere etico.
La prossima volta che decidi di rinnovare il tuo guardaroba, piuttosto che all'Ipercoop, vai al mercato del martedì e cerca tra le bancarelle l'articolo che fa al caso tuo.
Un'altra alternativa è riciclare i vecchi vestiti di nonne madri e padri, modificandoli e rendendoli all'avanguardia o semplicemente accessoriandoli affinché con un bel paio di maniche a sbuffo non sembrerà tu sia uscito da un videoclip di Boy George.
Riciclare non è solo buttare la plastica nel bidone giusto ma riutilizzare quelle cose dismesse cercando di dare loro nuova vita e vedendo in esse del potenziale inespresso.
Chiudendo con il pippone sulle scelte etiche e consapevoli, concludo la mia presentazione confidandomi con voi, raccontandovi un aneddoto che mi ha permesso di farmi strada nel mondo della moda con non poca fatica.
Spesso mi capitava, quando ero più giovane e mi curavo maggiormente dell'opinione altrui (sbagliando) che in una piccola città non essere conformi era qualcosa di estremamente scoraggiante e spesso gli sguardi e le chiacchiere di chi vedendo le mie cinture borchiate rideva sotto i baffi mi ferivano costringendomi ad abbandonare quello stile che tanto mi piaceva.
Mi sento di dare un consiglio a tutti i giovani e le giovani lettrici che nonostante tentino di esprimersi attraverso il colore dei capelli o un paio di scarpe acquistate al mercatino dei polacchi, attraversando via Aldo Moro sentono milioni di occhi giudizievoli che puntano nella loro direzione.
Il segreto per destreggiarsi nel mondo della moda è sbattersene.
Dell'opinione altrui, di quella di vostro nonno che "I maschi non si mettono i pantaloni di pitone!", dell'opinione di quei beoti dei compagnucci con le magliette Supreme Barletta e della vicina di casa.
Indurite la vostra fragile scorza e formate una personalità che vi distingua, imparate a essere coerenti e non fermatevi davanti a chi crede di dettare legge solo perché indossa una felpa scialba con un maxi logo sul petto.
Non sono i soldi (o meglio non sempre) a rendere unica la persona ma la capacità di saper scegliere con cura restando fedeli a se stessi, ignorando chi non riesce a guardare l'altro senza per forza sentirsi in dovere di esprimere un giudizio.
Ricordate che non dovete sentirvi in dovere di compiacere nessuno, al di fuori di voi stessi, e che l'unico limite che può condizionarvi è quello autoimposto.
Liberiamo la mente da ogni preconcetto - di Sergio Ricchitelli
Moda: termine pieno di storia, di emozioni e di passioni. Una parola che ha accompagnato l'Italia nei momenti peggiori e migliori della sua storia, tratto distintivo di ciascun periodo nel tempo.Un elemento che influenza la nostra etica, il nostro aspetto, i nostri pensieri e le nostre idee, senza rendercene conto, quasi fosse un messaggio subliminale.
La moda ha il potere di cambiare le persone, di nasconderle ma anche di emanciparle. Può farti sentire sexy, attraente, apprezzata, comoda e protetta. Può metterti in discussione, far parlare di te e raccontarti.
Molto spesso il mondo della moda è associato solo a lusso e anoressia; con questa rubrica vogliamo trasmettere tutto ciò che di buono propone e che ha da offrire il fashion system a tutti noi.
Sono Sergio Ricchitelli, un ragazzo biscegliese con grandi sogni e tante passioni, amante dell'arte in tutte le sue forme. Sono un musicista e studio viola a Bari. Il progetto futuro è trasferirmi a Milano e studiare fashion design in un'accademia per poi sviluppare le mie idee e fare della mia etica un lavoro.
La mia aspirazione è lanciare, attraverso l'arte del tessuto, un messaggio sociale, esprimere il mio ideale di bellezza e proporre nuovi concetti, portando nelle mie collezioni mood e immagini innovative. Non sarà di certo semplice ma quando c'è amore tutto è più semplice.
Un consiglio che mi sento di dare a tutte le ragazze che hanno difficoltà nel creare uno stile personale o nel cercare un abito adatto alla propria fisicità o in linea con le ultime tendenze è liberare la mente.
Liberare la mente da ogni tipo di preconcetto imposto dalla società e pensare che l'abito perfetto è quello che parla di te, ti fa sentire viva e sicura di te, è quell'abito che non vorresti mai più togliere. Affidati ai tuoi gusti personali: i trend sono solo convenzioni. Da appassionato del bello, della raffinatezza e dell'eleganza posso limitarmi a dare consigli su colori o modelli ma tutto il resto è affidato alla sensibilità della vera protagonista.
Con questa nuova rubrica vogliamo alleggerirvi il carico fisico e psichico acquisito durante la settimana e trasportavi nel fantastico mondo della moda! Non ve ne pentirete!