Fuorisede
Un biscegliese a Pisa: sfida a se stesso... e all'asse da stiro
Viaggio alla scoperta dei giovani che lasciano la città in cerca di un futuro migliore
mercoledì 20 novembre 2019
0.11
Salve, sono Cristian, uno dei tanti ragazzi che hanno deciso, coraggiosamente, di lasciare la propria terra, la propria casa, la propria famiglia, i propri affetti per cercare di crearsi un futuro… Una parola che sembra parecchio estranea alla realtà di noi giovani, forse persino troppo impegnativa.
Sono uno dei tanti: molti ragazzi della mia generazione, e non solo, decidono di salire al nord per costruirsi la prospettiva di una vita migliore e con la speranza, un giorno, di riuscire a tornare giù e rimettere le radici nella propria terra, per proseguire la classica "vita quotidiana terrona".
Da più di un mese mi sono trasferito a Pisa, in Toscana, e frequento un corso magistrale di scienze politiche nel Polo Piagge (ambito Risorse Umane); per questa scelta dovrò sempre ringraziare il mio professore di tesi, Michele Donno, e i miei genitori per il grande sostegno che mi hanno dato e continuano a fornirmi.
Questa città è davvero una bellissima realtà: sono tanti i servizi che funzionano e ciò che per me costituisce una novità, qui fa parte delle piacevoli abitudini di tutti i giorni. Condivido l'appartamento con altri due ragazzi: un siciliano, Giuseppe, e il marchigiano Michele, che mi hanno accolto molto calorosamente mettendomi subito a mio agio. Entrambi sapevano che per me è la prima esperienza da fuorisede, mentre loro sono ormai tre anni lontano dagli affetti familiari.
Come potrete facilmente immaginare, non ho potuto non visitare la celebre e suggestiva Torre di Pisa; ho fatto tappa anche sul famoso Lungarno, citato anche da Leopardi: «L'aspetto di Pisa mi piace assai più di quel di Firenze. Questo Lungarno è uno spettacolo così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente che innamora: non ho veduto niente di simile né a Firenze né a Milano né a Roma. E veramente non so se in tutta l'Europa si trovino molte vedute di questa sorta».
Il Ponte di Mezzo e le piazze principali rendono Pisa ancora più attrattiva e la movida la regna nel fine settimana, considerato il numero altissimo degli universitari che la abitano. E non manca, come da noi al sud, la sana rivalità tra le città limitrofe: Pisa, Livorno e Firenze.
Ho deciso di fare quest'esperienza non solo per una questione di prospettiva futura, ma anche perché è una sfida contro me stesso, e penso proprio che ciascuno di noi dovrebbe compiere una scelta del genere per misurarsi e comprendere meglio quali siano i propri limiti: uno su tutti, nel mio caso, è imparare a stirare. Prometto di tenervi aggiornati anche su questo: dovrà pur capitare di usare quel marchingegno a me finora sconosciuto!
Sono uno dei tanti: molti ragazzi della mia generazione, e non solo, decidono di salire al nord per costruirsi la prospettiva di una vita migliore e con la speranza, un giorno, di riuscire a tornare giù e rimettere le radici nella propria terra, per proseguire la classica "vita quotidiana terrona".
Da più di un mese mi sono trasferito a Pisa, in Toscana, e frequento un corso magistrale di scienze politiche nel Polo Piagge (ambito Risorse Umane); per questa scelta dovrò sempre ringraziare il mio professore di tesi, Michele Donno, e i miei genitori per il grande sostegno che mi hanno dato e continuano a fornirmi.
Questa città è davvero una bellissima realtà: sono tanti i servizi che funzionano e ciò che per me costituisce una novità, qui fa parte delle piacevoli abitudini di tutti i giorni. Condivido l'appartamento con altri due ragazzi: un siciliano, Giuseppe, e il marchigiano Michele, che mi hanno accolto molto calorosamente mettendomi subito a mio agio. Entrambi sapevano che per me è la prima esperienza da fuorisede, mentre loro sono ormai tre anni lontano dagli affetti familiari.
Come potrete facilmente immaginare, non ho potuto non visitare la celebre e suggestiva Torre di Pisa; ho fatto tappa anche sul famoso Lungarno, citato anche da Leopardi: «L'aspetto di Pisa mi piace assai più di quel di Firenze. Questo Lungarno è uno spettacolo così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente che innamora: non ho veduto niente di simile né a Firenze né a Milano né a Roma. E veramente non so se in tutta l'Europa si trovino molte vedute di questa sorta».
Il Ponte di Mezzo e le piazze principali rendono Pisa ancora più attrattiva e la movida la regna nel fine settimana, considerato il numero altissimo degli universitari che la abitano. E non manca, come da noi al sud, la sana rivalità tra le città limitrofe: Pisa, Livorno e Firenze.
Ho deciso di fare quest'esperienza non solo per una questione di prospettiva futura, ma anche perché è una sfida contro me stesso, e penso proprio che ciascuno di noi dovrebbe compiere una scelta del genere per misurarsi e comprendere meglio quali siano i propri limiti: uno su tutti, nel mio caso, è imparare a stirare. Prometto di tenervi aggiornati anche su questo: dovrà pur capitare di usare quel marchingegno a me finora sconosciuto!