Il pizzicotto
Cdp, una stretta di mano a Cozzoli e un passato finalmente chiuso
Il blog di Serena Ferrara
lunedì 2 ottobre 2017
È finita. O meglio è iniziata. L'era della nuova Cdp, senza debiti, senza zavorre, senza politici da gratificare, senza segreti e banche vaticane, senza scandali da seppellire è partita.
Nella domenica santa dell'1 ottobre.
Dopo 1381 dolorosi giorni di gestione commissariale, su tutti è scesa la benedizione di Monsignor Vincenzo Pisanello, vescovo di Oria e reggente la diocesi di Barletta-Trani-Bisceglie.
«Le preoccupazioni, le ansie di questi anni, mitigate dalla buona gestione di questo lungo periodo di transizione commissariale, lasciano spazio alla speranza di un nuovo corso in grado di poter seguire l'esempio e gli insegnamenti di Don Pasquale Uva e in grado di poter dare certezze».
Queste le parole di Vittorio Fata, sindaco facente funzioni fino a nuove elezioni, al termine della funzione religiosa con cui si è celebrato l'avvento dell'Universo Salute a capo dell'Opera don Uva.
Negli occhi di pazienti, dipendenti, famiglie che per anni hanno pregato, imprecato e sperato, si legge una insperata fiducia nel nuovo. In quella coppia di imprenditori foggiani – Paolo Telesforo e Michele D'Alba - che per ore hanno stretto mani, si racchiudono le attese e i sogni di serenità di migliaia di pugliesi.
C'è però un grazie che ancora non è stato pronunciato con sufficiente convinzione da sindacati e lavoratori e che ora ci aspetteremmo di sentire. Un ringraziamento a chi, schivo per strada (mi chiedo ancora perché volga lo sguardo quando lo incontro… per paura di una intervista "alla scordata"), in silenzio, per quasi quattro anni ha portato avanti la delicatissima, complicatissima questione.
Bartolo Cozzoli, additato in tante occasioni per aver mantenuto il riserbo su tanti passaggi, avrebbe meritato le strette di mano di tutti. Per quello che ha fatto nella sua veste di funzionario nominato dal ministero, per quello che continuerà a fare (trovare il modo di pagare i creditori), ma soprattutto per come lo ha fatto. Senza interferenze, nemmeno quelle auspicate…
Nella domenica santa dell'1 ottobre.
Dopo 1381 dolorosi giorni di gestione commissariale, su tutti è scesa la benedizione di Monsignor Vincenzo Pisanello, vescovo di Oria e reggente la diocesi di Barletta-Trani-Bisceglie.
«Le preoccupazioni, le ansie di questi anni, mitigate dalla buona gestione di questo lungo periodo di transizione commissariale, lasciano spazio alla speranza di un nuovo corso in grado di poter seguire l'esempio e gli insegnamenti di Don Pasquale Uva e in grado di poter dare certezze».
Queste le parole di Vittorio Fata, sindaco facente funzioni fino a nuove elezioni, al termine della funzione religiosa con cui si è celebrato l'avvento dell'Universo Salute a capo dell'Opera don Uva.
Negli occhi di pazienti, dipendenti, famiglie che per anni hanno pregato, imprecato e sperato, si legge una insperata fiducia nel nuovo. In quella coppia di imprenditori foggiani – Paolo Telesforo e Michele D'Alba - che per ore hanno stretto mani, si racchiudono le attese e i sogni di serenità di migliaia di pugliesi.
C'è però un grazie che ancora non è stato pronunciato con sufficiente convinzione da sindacati e lavoratori e che ora ci aspetteremmo di sentire. Un ringraziamento a chi, schivo per strada (mi chiedo ancora perché volga lo sguardo quando lo incontro… per paura di una intervista "alla scordata"), in silenzio, per quasi quattro anni ha portato avanti la delicatissima, complicatissima questione.
Bartolo Cozzoli, additato in tante occasioni per aver mantenuto il riserbo su tanti passaggi, avrebbe meritato le strette di mano di tutti. Per quello che ha fatto nella sua veste di funzionario nominato dal ministero, per quello che continuerà a fare (trovare il modo di pagare i creditori), ma soprattutto per come lo ha fatto. Senza interferenze, nemmeno quelle auspicate…