Il pizzicotto
Il caso La Sirenella e il dovere di collaborare
La Polizia Municipale risponde all'appello di Bisceglieviva e allerta Regione ed ASL
mercoledì 15 novembre 2017
13.31
Sarebbe bello se il giornalismo fosse sempre così: denunce che diventano motori d'azione per chi è tenuto a far rispettare la legge.
Qualche volta capita. Anzi capita spesso con la Polizia Locale di avere rapporti diretti: si segnala, in modo documentato e preciso. Poi se sul caso si può oggettivamente intervenire, il meccanismo che porta a risolvere il caso si mette in moto.
Sebbene operi perennemente sottorganico (30 agenti su 55000 abitanti equivale ad una unità ogni 1850 persone, mentre le norme regionali ne prevedono fino ad 1 ogni 500 residenti e la media nazionale è di 1,2 a 1000), ha occhi e orecchie aperte.
Non è capitato così quando qualcosa è successo lungo la 16 bis (palme attaccate da punteruolo rosso, incendi, carcasse di animali putrefatte rimaste per anni ad abbellire gli svincoli stradali, segnaletica da sostituire), nella stazione ferroviaria, in luoghi in cui la competenza non è quella della squadra capitanata dal comandante Michele Dell'Olio.
L'esempio positivo è quello dell'ex ristorante La Sirenella, dove avevamo segnalato il ritrovamento di medicinali non ancora scaduti (flaconi vuoti, semipieni e pieni) smaltiti illegalmente assieme ad attrezzatura di tipo sanitario, nei pressi di una discarica abusiva all'imbocco del molo di Ponente.
Nel giorno stesso della nostra segnalazione, grazie all'intervento di comandante e all'impegno dell'assessore alla Polizia Locale Gianni Abascià, è partito un sopralluogo dettagliato, poi la richiesta di "immediato intervento per la bonifica del sito" indirizzata al dirigente del servizio Ciclo integrato rifiuti e di rimando al servizio igiene urbana e all'ufficio igiene pubblica della Asl.
L'opportuno intervento è stato frutto di un sano principio di collaborazione.
Ora, a voler scovare l'autore del reato, trattandosi di farmaci per malattie rare, se le istituzioni contattate ci mettessero la loro (esiste un registro per le malattie rare e la Asl sa precisamente chi assume questo farmaco a Bisceglie o nei dintorni) basterebbe poco.
Noi, da cittadini, abbiamo fatto quello che nella mentalità di tutti dovrebbe cominciare ad essere percepito come un dovere.
Il dovere di collaborare. Perché in fondo l'interesse comune a vedere quel posto in condizioni migliori e non minacciato da pericoli occasionali, è anche un interesse personale. Mio, di chi legge e anche di chi fa finta di non sapere e non capire.
Qualche volta capita. Anzi capita spesso con la Polizia Locale di avere rapporti diretti: si segnala, in modo documentato e preciso. Poi se sul caso si può oggettivamente intervenire, il meccanismo che porta a risolvere il caso si mette in moto.
Sebbene operi perennemente sottorganico (30 agenti su 55000 abitanti equivale ad una unità ogni 1850 persone, mentre le norme regionali ne prevedono fino ad 1 ogni 500 residenti e la media nazionale è di 1,2 a 1000), ha occhi e orecchie aperte.
Non è capitato così quando qualcosa è successo lungo la 16 bis (palme attaccate da punteruolo rosso, incendi, carcasse di animali putrefatte rimaste per anni ad abbellire gli svincoli stradali, segnaletica da sostituire), nella stazione ferroviaria, in luoghi in cui la competenza non è quella della squadra capitanata dal comandante Michele Dell'Olio.
L'esempio positivo è quello dell'ex ristorante La Sirenella, dove avevamo segnalato il ritrovamento di medicinali non ancora scaduti (flaconi vuoti, semipieni e pieni) smaltiti illegalmente assieme ad attrezzatura di tipo sanitario, nei pressi di una discarica abusiva all'imbocco del molo di Ponente.
Nel giorno stesso della nostra segnalazione, grazie all'intervento di comandante e all'impegno dell'assessore alla Polizia Locale Gianni Abascià, è partito un sopralluogo dettagliato, poi la richiesta di "immediato intervento per la bonifica del sito" indirizzata al dirigente del servizio Ciclo integrato rifiuti e di rimando al servizio igiene urbana e all'ufficio igiene pubblica della Asl.
L'opportuno intervento è stato frutto di un sano principio di collaborazione.
Ora, a voler scovare l'autore del reato, trattandosi di farmaci per malattie rare, se le istituzioni contattate ci mettessero la loro (esiste un registro per le malattie rare e la Asl sa precisamente chi assume questo farmaco a Bisceglie o nei dintorni) basterebbe poco.
Noi, da cittadini, abbiamo fatto quello che nella mentalità di tutti dovrebbe cominciare ad essere percepito come un dovere.
Il dovere di collaborare. Perché in fondo l'interesse comune a vedere quel posto in condizioni migliori e non minacciato da pericoli occasionali, è anche un interesse personale. Mio, di chi legge e anche di chi fa finta di non sapere e non capire.