Le parole di Sherazade
"Lupo di mare", Parole d'amore
La poesia di Liliana Salerno
martedì 1 novembre 2022
8.11
La Tenerezza,
Astuto Cyrano,
si fa strada a Sera,
ed è acqua limpida,
che corrode i ponti,
trascinando
Detriti,
Polvere del Passato,
Canti di Giubilo,
Sere d'Estate,
Aceto ed Amarene.
Sgorganti dal Tuo
Canto Cristallino,
dalle Tue Segrete,
Solitarie
Preghiere
e parole d'Amore,
Tace,
Ignorando i Sogni.
Dille a Me,
Dille senza Pudore,
Dille senza Certezze;
socchiudi
le Tue Splendide
Labbra Corallo,
e parla,
finalmente,
Veramente Libero
nel Volo
Atteso fra i Rami,
fra gli Uccelli
che vi si annidano,
che hanno fatto
il Nostro Nido accogliente,
nel Talamo antico
che attende il Ritorno,
il Riposo del Guerriero [1]
l'Attesa dello sposo;
le parole, sussurrate a riva,
del Cantico dei Cantici.
Oggi sei Tu lo Sposo atteso
nel Mio letto
di Pecora Consenziente,
Belante
Virtuale e Sincero
Amore.
Oggi sei Tu,
troppo vicino al Cuore,
Protetto,
schermato
da Sacri Aculei
Rotanti,
che portano un Veto,
ma recitano un "Credo",
una speranza, che cancelli
il Dolore del Passato,
i Lividi di ben Altro amore,
le Escoriazioni
Bruciature sulla Pelle,
Incisioni,
Calchi di Sigarette
spente sulle braccia;
le Stimmate
di un Amore Deriso,
Obliquo,
Protetto dagli Angeli della Notte,
che ridono
del goffo tentativo
di Volare,
di una Pecora massiccia,
Solare,
determinata
nelle Sue Promesse.
Quella pecora assurda,
che ormai senza Paura,
affronta il Volo
nelle Tenebre
del Suo Sapere;
nell'Armonia
di Rime ed Assonanze,
che la riscattano,
permettendo un Volo,
sognato a due,
come un canone in verso,
come una Musica
a Cappella,
fatta di Parole e Note,
cariche
di Nuova Commozione,
che, finalmente,
saluta un giorno nuovo
e la Sua,
promettente Aurora.
Astuto Cyrano,
si fa strada a Sera,
ed è acqua limpida,
che corrode i ponti,
trascinando
Detriti,
Polvere del Passato,
Canti di Giubilo,
Sere d'Estate,
Aceto ed Amarene.
Sgorganti dal Tuo
Canto Cristallino,
dalle Tue Segrete,
Solitarie
Preghiere
e parole d'Amore,
Tace,
Ignorando i Sogni.
Dille a Me,
Dille senza Pudore,
Dille senza Certezze;
socchiudi
le Tue Splendide
Labbra Corallo,
e parla,
finalmente,
Veramente Libero
nel Volo
Atteso fra i Rami,
fra gli Uccelli
che vi si annidano,
che hanno fatto
il Nostro Nido accogliente,
nel Talamo antico
che attende il Ritorno,
il Riposo del Guerriero [1]
l'Attesa dello sposo;
le parole, sussurrate a riva,
del Cantico dei Cantici.
Oggi sei Tu lo Sposo atteso
nel Mio letto
di Pecora Consenziente,
Belante
Virtuale e Sincero
Amore.
Oggi sei Tu,
troppo vicino al Cuore,
Protetto,
schermato
da Sacri Aculei
Rotanti,
che portano un Veto,
ma recitano un "Credo",
una speranza, che cancelli
il Dolore del Passato,
i Lividi di ben Altro amore,
le Escoriazioni
Bruciature sulla Pelle,
Incisioni,
Calchi di Sigarette
spente sulle braccia;
le Stimmate
di un Amore Deriso,
Obliquo,
Protetto dagli Angeli della Notte,
che ridono
del goffo tentativo
di Volare,
di una Pecora massiccia,
Solare,
determinata
nelle Sue Promesse.
Quella pecora assurda,
che ormai senza Paura,
affronta il Volo
nelle Tenebre
del Suo Sapere;
nell'Armonia
di Rime ed Assonanze,
che la riscattano,
permettendo un Volo,
sognato a due,
come un canone in verso,
come una Musica
a Cappella,
fatta di Parole e Note,
cariche
di Nuova Commozione,
che, finalmente,
saluta un giorno nuovo
e la Sua,
promettente Aurora.
[1] Rochefort, Il riposo del Guerriero, Longanesi & C., 1967.