Le parole di Sherazade
"Lupo di mare", Tempesta
La poesia di Liliana Salerno
martedì 3 maggio 2022
Lascia che viva, in Te,
Fra le pagine antiche,
Dei Libri di casa,
Quella Strana,
Amara Pansè
Che hai conservato
Da Ragazzo.
Frena le Ali
Perché non voli Lontano,
Perché non si posi distratta
Sul Tuo Labbro Corallo,
E tieni per Te,
La bellezza del Ricordo.
Quante volte
Hai sbirciato
Le lancette dell'Orologio,
Nell'Attesa,
Spasmodica
Che ciò Accadesse?
Quante volte
Hai sbuffato
Fumo Amaro,
Dal Tuo Toscanello
Solitario?
Oh! Capitano, Mio Capitano!
Vedi come si chiude il Cerchio,
in un giro di giostra?
Vedi come gridano impotenti
i Cavalli Pieni di lapislazzuli
e Smeraldi,
per quel Volo Impedito
che è vano,
al Gabbiano caduto
sulla Tolda della Nave?
Giace a terra
il Mio Capitano,
ma il Mio Animo
non dispera,
e aspetta l'Aurora,
la prima luce
che colpirà
le sue ciglia addormentate,
la luce dell'Iceberg
che Mancò il Bersaglio
e benedisse Dio,
per la Nuova Luce,
per la Nuova Voce
che permise al Capitano
di dire ancora
al Mare Roboante
di spuma:
«Vieni Mare,
Io, in Ragione
del Suo Tenero Amore,
con l'Animo Impavido
del Guerriero Antico,
ho paura d'Amare,
di respirare Assenzio
e Dolore,
ma non ho paura
delle Tue Possenti
Onde Assassine!».
Fra le pagine antiche,
Dei Libri di casa,
Quella Strana,
Amara Pansè
Che hai conservato
Da Ragazzo.
Frena le Ali
Perché non voli Lontano,
Perché non si posi distratta
Sul Tuo Labbro Corallo,
E tieni per Te,
La bellezza del Ricordo.
Quante volte
Hai sbirciato
Le lancette dell'Orologio,
Nell'Attesa,
Spasmodica
Che ciò Accadesse?
Quante volte
Hai sbuffato
Fumo Amaro,
Dal Tuo Toscanello
Solitario?
Oh! Capitano, Mio Capitano!
Vedi come si chiude il Cerchio,
in un giro di giostra?
Vedi come gridano impotenti
i Cavalli Pieni di lapislazzuli
e Smeraldi,
per quel Volo Impedito
che è vano,
al Gabbiano caduto
sulla Tolda della Nave?
Giace a terra
il Mio Capitano,
ma il Mio Animo
non dispera,
e aspetta l'Aurora,
la prima luce
che colpirà
le sue ciglia addormentate,
la luce dell'Iceberg
che Mancò il Bersaglio
e benedisse Dio,
per la Nuova Luce,
per la Nuova Voce
che permise al Capitano
di dire ancora
al Mare Roboante
di spuma:
«Vieni Mare,
Io, in Ragione
del Suo Tenero Amore,
con l'Animo Impavido
del Guerriero Antico,
ho paura d'Amare,
di respirare Assenzio
e Dolore,
ma non ho paura
delle Tue Possenti
Onde Assassine!».