"Voci", identità degli autori
Si conclude il testo drammaturgico in due atti di Liliana Salerno
I personaggi e i fatti narrati in questo dramma sono, per dichiarazione dell'Autrice stessa, frutto di pura invenzione e fantasia. Per cui se qualcuno si riconoscerà in essi, sia nelle fattezze del tale personaggio che nella fisicità della narrazione, consideri la cosa del tutto accidentale e casuale.Un'importante rivelazione e i saluti finali concludono il testo drammaturgico "Voci", scritto da Liliana Salerno, che ha accompagnato i lettori di BisceglieViva in una lunga avventura letteraria.
La chiusura, con tutti i personaggi della narrazione coinvolti, è un classico di uno spettacolo teatrale.
(Per rileggere il racconto, clicca qui)
a cura di Luca Ferrante
La lettura del testo è sconsigliata a un pubblico minore di 14 anni.
Buona lettura.
Conclusione: identità degli autori
Il sipario torna ad essere sollevato.La scena è illuminata a giorno.
Appaiono gli Autori, ma indossano le orecchie d'asino della favola di Pinocchio. Entrano ciascuno dalla propria quinta, non hanno nulla in mano.
Vengono sorpresi dalla luce a giorno del faro direzionabile.
Si guardano in faccia, puntano il dito uno contro l'altro, ridono delle orecchie d'asino reciproche.
Poi si ghiacciano.
Dalla quinta da cui è entrata l'autrice entra a sua volta Gianni Nisi maschio, viceversa, dall'altra quinta entra la ragazza. Sono alle spalle degli autori.
Puntano il dito, ognuno sul rispettivo insegnante, incrociandosi a chiasmo, poi gridano, in segno d'accusa.
Gianni Nisi (all'Unisono): «Ma Tu, Tu, Tu, chi sei Tu?»
Autori (all'Unisono): «Io? Gianni Nisi, Studente».
Si avvicinano sfilandosi le orecchie, le lasciano per terra e si baciano alla francese, mentre esplode la voce di Elvis Presley, in Love Me Tender.
I ragazzi li guardano mostrando stupore.
I due si sciolgono dall'abbraccio e si inchinano al pubblico sempre nei modi della Commedia dell'Arte, e con la mano chiamano in scena, prima Giovanni e Deborah, senza telo bianco, poi Teresa e Paolo.
I ragazzi si avvicinano e tutti si inchinano.
Termina Love Me Tender.
Le comparse raggiungono il palco e riprendono, accanto agli autori, a danzare la pizzica.
Si accendono le luci in sala, ed il dramma ha termine.