Le ragnatele di Ersilia
Il "buongiorno" non si vede dal mattino
Riflessioni domenicali
domenica 24 settembre 2023
12.50
C'è una sorta di involuzione nella scrittura e se la scrittura determina il nostro pensiero e il nostro modo di stare al mondo (importante la teoria Sapir-Worf) allora possiamo dire che stiamo messi proprio male.
Se vogliamo dire a qualcuno tramite messaggio scritto che gli vogliamo bene, che siamo attratti da lui, che ci è simpatico, che è adorabile, che condividiamo ciò che dice, e tanto altro ancora, usiamo la faccina con il cuoricino. Il messaggio resta ambiguo e non descrive affatto le nostre emozioni.
Gli emoticon, visto il loro successo strepitoso, aumentano. E cosa peggiore si utilizzano alternandoli al testo quasi fosse un modo per abbreviare una frase. Perché involuzione? Sembrerebbe quasi che siamo ritornati ad una scrittura ideografica o addirittura pittografica. Ricordiamoci che il passaggio da una scrittura ideografica ad una alfabetica è stato un passaggio che ha segnato il progresso dell'uomo e ha determinato anche il suo pensiero complesso. La lingua è la cosa più affascinate che esista, è sacra, ci appartiene, ci identifica, e attraverso una combinazione infinita di elementi finiti siamo in grado di esprimere tutto quello che vogliamo, anche il non percepibile.
Le faccine, per quanto piacciano, non sono un codice linguistico. Un codice è stabilito per convenzione da una comunità di parlanti. Le faccine invece vengono confezionate per noi da chi ci osserva quotidianamente e ci considera merce rara e preziosa. Quando ero piccola ci ho messo non so quanto tempo per disegnare sul mio diario un cuore colorato di rosso. E quella pagina la incollavo ad un'altra affinché non si vedesse. Poi con la Rete ci siamo assuefatti a tutto e l'amore e l'amicizia sono diventati quasi un dovere da compiere già al mattino presto.
Se vogliamo dire a qualcuno tramite messaggio scritto che gli vogliamo bene, che siamo attratti da lui, che ci è simpatico, che è adorabile, che condividiamo ciò che dice, e tanto altro ancora, usiamo la faccina con il cuoricino. Il messaggio resta ambiguo e non descrive affatto le nostre emozioni.
Gli emoticon, visto il loro successo strepitoso, aumentano. E cosa peggiore si utilizzano alternandoli al testo quasi fosse un modo per abbreviare una frase. Perché involuzione? Sembrerebbe quasi che siamo ritornati ad una scrittura ideografica o addirittura pittografica. Ricordiamoci che il passaggio da una scrittura ideografica ad una alfabetica è stato un passaggio che ha segnato il progresso dell'uomo e ha determinato anche il suo pensiero complesso. La lingua è la cosa più affascinate che esista, è sacra, ci appartiene, ci identifica, e attraverso una combinazione infinita di elementi finiti siamo in grado di esprimere tutto quello che vogliamo, anche il non percepibile.
Le faccine, per quanto piacciano, non sono un codice linguistico. Un codice è stabilito per convenzione da una comunità di parlanti. Le faccine invece vengono confezionate per noi da chi ci osserva quotidianamente e ci considera merce rara e preziosa. Quando ero piccola ci ho messo non so quanto tempo per disegnare sul mio diario un cuore colorato di rosso. E quella pagina la incollavo ad un'altra affinché non si vedesse. Poi con la Rete ci siamo assuefatti a tutto e l'amore e l'amicizia sono diventati quasi un dovere da compiere già al mattino presto.